Il rinnovo di Bulega e la separazione da Bautista. La settimana di Ducati Aruba è stata una sorta di centrifuga tra notizie che fanno sorridere e altre che lasciano il dispiacere. A tracciare un quadro di questa ultima evoluzione ci ha pensato Serafino Foti, che non ha esitato a metterci la faccia.
Parole chiare e trasparenti quelle pronunciate dal team manager alla vigilia del round di Misano, ovvero la gara di casa per Ducati.
“Ovviamente siamo soddisfatti per aver definito il futuro di Bulega – ha detto – lui ha meritato di avere questa opportunità e noi siamo entusiasti. Molti lo consideravano un pilota finito, ma non dobbiamo dimenticarci quello che era il suo talento. Forse gli mancava solo un po’ di serenità e un ambiente che lo facesse crescere”.
Possiamo definire Bulega la tua vittoria? Nel caso lo seguirai in MotoGP nel 2027?
“In Bulega ci abbiamo creduto tutti e il lavoro ha pagato. Detto ciò, io amo l’ambiente della SBK, ma nella vita mai dire mai. Io sono da 41 anni in questo paddock e per il momento sono molto felice… Vedremo… Qualora dovessi chiudere in SBK sarei certamente contento”.
Possiamo dire che alla fine la SBK ha mostrato il vero valore di Bulega?
“Nicolò a 15 anni vinse il CEV e i suoi avversari erano Quartararo e tutti gli altri piloti di oggi. Il talento è rimasto lo stesso e io sono convinto che con il suo stile possa fare bene in sella a una MotoGP. Ovviamente la priorità è quella di rimanere focalizzati sulla SBK”.
Parliamo ora di Bautista. Puoi spiegarci quanto abbiamo anticipato in settimana?
“Quanto scritto era tutto giusto… Il contratto prevedeva una clausola da entrambe le parti e abbiamo deciso di esercitarla per una serie di motivi, al fine di programmare il futuro. Ovviamente dispiace perdere Alvaro, fa male perché Ducati Aruba è una famiglia, con cui condividi quasi 200 giorni in un anno in giro per il mondo. Alvaro è ancora oggi la nostra bandiera e non puoi dimenticarti i due mondiali vinti”.
Mettiamo caso che Alvaro non trova una sella alla sua altezza e decida di correre a zero…
“Adesso è tutto aperto, perché sarà necessario capire la direzione e la strategia da seguire. Detto ciò, non credo che nessun pilota debba correre a zero. Ovviamente il discorso economico è un aspetto riservato. Per quanto posso dire, prenderemo del tempo perché al momento nulla è deciso in merito al futuro del nostro team”.
Qual è il rimpianto che porti dietro?
“Come in tutte le cose c’è un inizio e una fine. Con Alvaro abbiamo vissuto momenti bellissimi anche se la zavorra non l’ha aiutato e tutto ciò è ben visibile ancora oggi. Purtroppo quella è stata una mazzata”.
Per quanto riguarda il futuro: qual è la tipologia di piloti che seguite? Uno giovane o d’esperienza?
“Noi siamo orientati su quello che possa essere il più giusto per il futuro. Non c’è una risposta a questa domanda perché dipende da tanti fattori”.
Non pensi che mandare Huertas in Moto2 sia stato un errore?
“Non è stato un errore, non condivido questo punto di vista. Con Huertas avevamo un’opzione che scadeva ad agosto e in quel momento la situazione non era chiara con gli altri team satellite Ducati. Di conseguenza lui ha avuto questa opportunità e giustamente ha preso la palla al balzo”.
Quale sarà il futuro di Giulio Nava?
“Giulio Nava ha un contratto anche per la prossima stagione”.
Se Alvaro dovesse andare in Honda, cosa pensi?
“Abbiamo un grandissimo rispetto per Alvaro e nel momento in cui ha ricevuto questa disdetta è libero di valutare ogni opzione e penso lo farà. Di sicuro lui fa sempre paura, perché è un signor pilota, due volte campione”.





