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SBK, Una Spada di Damocle sulla testa: cosa rischia la Ducati dopo Portimao?

Bulega e compagni puntano a mettere i bastoni tra le ruote a Toprak e BMW, ma il rischio è che dopo Portimao la FIM possa intervenire per rallentare la Panigale. Cosa rischia e cosa può succedere?

SBK: Una Spada di Damocle sulla testa: cosa rischia la Ducati dopo Portimao?

La Superbike è pronta a tornare in pista e lo farà nel weekend sul tracciato di Portimao. Ovviamente c’è grande attesa per vedere quelli che saranno i valori in campo: in Australia Bulega e la Ducati hanno dominato la scena mentre in Gara 2 abbiamo visto addirittura ben sei Panigale nei primi sei posti, a tal punto da suscitare il malcontento da parte di Toprak.

Nei test della scorsa settimana però, disputati sul tracciato portoghese, il turco si è rivelato incontenibile tanto da siglare il record della pista e rifilare distacchi abissali alla concorrenza. La curiosità non manca perché in Portogallo avremo un quadro più chiaro della situazione.

Una cosa però è certa: a partire da quest’anno, ogni due round la FIM può mettere mano al regolamento al fine di riequilibrare i valori in campo tra le Case partecipanti al Campionato. Sotto la lente d’ingrandimento c’è quindi la Ducati, che qualora dovesse rivelarsi nuovamente protagonista come in Australia, potrebbe essere rallentata.

A Borgo Panigale sono già consapevoli che dopo il Portogallo quasi sicuramente qualcosa accadrà alla Panigale. Già, ma cosa? Come potrebbero rallentarla?

Se fino allo scorso anno si interveniva sui giri motore, attuando la riduzione di 250 giri/min, adesso il regolamento prevede la possibilità di intervenire sul flusso di carburante, il cui valore attuale fissato è di 47 kg/ora (valore massico, non volumetrico).  

Il calcolo viene fatto tenendo in considerazione il tempo sul giro medio di tutte le Ducati in relazione alla media delle altre moto in occasione dell’intero weekend di gara. Il fatto di intervenire sul flusso di benzina comporta una sorta di “snellimento” della carburazione. Tutto ciò va quindi ad incidere sul carattere del motore, che diventa più brusco e difficile da gestire nel momento in cui si cambiano le marce, in particolare in fase di accelerazione.

Per quanto visto nei test della scorsa settimana, siamo abbastanza convinti che anche in Portogallo vedremo una Ducati competitiva e in lotta per la vittoria, o quantomeno sul podio. A meno di clamorosi colpi di scena, non ci sarà quindi da stupirsi se nelle prossime settimane la FIM dovesse decidere di rallentare la Panigale di mezzo chilo di benzina, portando quindi il dato a 46,5 kg/ora.

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