E' soddisfatto Andrea Iannone, che oggi a distanza di cinque anni è tornato in sella ad una MotoGP sul circuito di Sepang. Un ritorno sentito e affatto scontato, reso possibile grazie alla Ducati GP23 della VR46 lasciata libera da Di Giannantonio.
Una prima giornata di libere per il pilota di Vasto trascorsa ad assaporare e misurare l'evoluzione della categoria, tra novità come l'abbassatore e limiti che sembrano irraggiungibili per lui che arriva dalla Superbike, il tutto però senza esagerare ed usando un minimo di cautela. Iannone chiude così a due secondi dalla Ducati di Bagnaia e si dice soddisfatto, non solo per l'opportunità di vivere questa esperienza, ma anche per la consapevolezza di poter affinare ancor di più le proprie sensazioni, ed assaporare così un weekend di gara in cui potersi confrontare senza filtri con piloti ai massimi livelli.
"Credevo di prendere 4-5 secondi - esordisce Iannone - invece tutto sommato è andata meglio di quanto mi aspettassi. Già non era facile migliorare da stamattina e ci siamo riusciti. La verità è che è difficile capire il limite, non c'è mai. Quindi tutta la giornata ho fatto solo 25 giri, arrivi senza test, farebbe fatica anche superman! Alla fine sono umano anche io. Però va bene, sono molto contento di questa opportunità. Ho corso da solo però, non ho esperienza con tutta questa aerodinamica e non voglio commettere errori, quando sei dietro 2 o 3 decimi allora puoi pensare di seguire qualcuno".
Questa moto ora ha anche l'abbassatore.
"In verità ero preoccupato da questa cosa, ed invece ho scoperto di essere bravo ad usarlo. Quindi potremmo proporre a Gigi di metterlo anche sulla moto di serie, così ce lo portiamo in Superbike! Credevo di fare molta più fatica. E' stata simpatica la cosa, mi dicono si abbassa qui e qui e basta, io l'ho attivato troppo presto, pensando che ci mettesse più tempo l'ho prenotato prima, ho fatto la 5 e la 6 così ed ho scoperto che si guadagna molto. Secondo me può essere una cosa anche per gli altri, lì non si abbassava nessuno, io ero abbassato e si va! Però faccio ancora fatica a fare tutti i giri, non ho gli automatismi. Ti dico la verità, ho fatto quindici giri e alla fine ti trovi a fare una qualifica. Ti trovi a due secondi dal campione del mondo, più di così non posso dire niente".
La MotoGP è cambiata molto dall'ultima volta.
"Con la MotoGP che conoscevo io non c'entra nulla, e l'ultimo anno non è che fosse... - prosegue scherzando - la cosa che mi piace è che quello che perdo so dove lo perdo, so cosa devo fare ma devo trovare il feeling. Rispetto alla Superbike frenare è molto più faticoso, ti distrugge, serve molta forza , ma l'agilità e la maneggevolezza, ma anche l'elettronica tutto è migliorato tantissimo. Quando entri in curva la moto è più stabile, è più facile. Prima se sbagliavi il pickup della moto si muoveva tutto, ora è perfetto. Parlando con Pablo Nieto oggi gli dico che voglio fare piano per evitare disastri e lui mi fa: "Per noi non c'è problema, è più per te, il budget per le carene c'è puoi fare quello che vuoi", buono a saperlo dai!", Scherza ancora.
Coi freni in carbonio come ti sei trovato?
"E' dura, non è che non li abbia mai usati ma non così, io arrivo e pinzo molto più forte delle altre Ducati. Sono abituato con quelli d'acciaio, sento che non frena all'inizio e allora io schiaccio come un dannato, poi la frenata arriva di colpo. Mi manca l'automatismo, se togliessi 7-8 decimi farei già uno step importantissimo".
E' cambiato anche lo stile di guida?
"Non tantissimo, anche se il pickup della moto è più esasperato quindi prima alzi prima abbassi dietro prima acceleri. Cambia moltissimo l'ingresso in curva, lì è difficile capire il limite, io non ci sono ancora arrivato, quindi sono curioso questa sera coi dati da Ducati di capire quanto sono lontano dal limite sulla gomma anteriore. A seconda di cosa mi diranno forse le cose si faranno più facili, non è difficile entrare, è difficile quanto puoi farlo. Di solito se arrivi e ti sdrai subito capisci dov'è il limite, ma io questo preferirei non farlo".
Ti sei divertito oggi in pista?
"E' stato bello, chiaramente nei primi due giri vai più piano, poi cominci a fare fatica, lì ti diverti ed è tutto wow ma fai una fatica... ma a livello di sensazioni rispetto a prima è incredibile. Non si può fare un paragone, non ha niente a che vedere".
Per domani che aspettative hai, ti aspetta una giornata intensa tra qualifiche e sprint.
"Alla fine penso che sia più difficile una giornata come questa, penso che domani potremo lavorare e togliere ancora qualcosina. La cosa vera è che probabilmente senza la VR46 e senza Ducati non avrei mai più provato una MotoGP. O magari lo avrei fatto, ma non così. Farlo in un GP, avere la possibilità di confrontarti con gli altri nello stesso giorno e con gli stessi ritmi è una cosa stupenda, è incredibilmente bello".
C'è qualcuno in pista che ti ha stupito?
"Mi hanno superato in tanti, però sai è solo una questione di feeling. Dai dati in uscita di curva sono performante. Mi manca la parte di frenata e di inserimento. Se riuscirò a capire quel limite faremo un passo avanti".
Bezzecchi: Iannone se l'è cavata meglio di me all'inizio
Giornata complicata anche per Marco Bezzecchi, che ha accusato i problemi di spinta sull'anteriore sulla propria GP23 come in tutta la stagione, sfiorando per pochi millesimi la top ten e l'accesso alla Q2, ma il bicchiere rimane mezzo pieno osservando i passi in avanti rispetto ai test.
"Rispetto ai test siamo su un altro pianeta - esordisce Bezzecchi al termine della prima giornata di libere - ma ancora faccio fatica qui. Ho parecchi problemi. Bene o male le caratteristiche sono simili a quelle nei test, anche se migliorate. Quando metto le gomme nuove faccio fatica, non riesco a far girare la moto sopratutto alle curve 5-6, ma anche dove stacchi piegato dalla 11 in poi. Li ho sempre quel problema di spinta sull'anteriore. La Q2 diretta ci è sfuggita e quella è la nota negativa. La nota positiva è che ricordo bene le sensazioni del test e non erano un granché rispetto ad oggi".
Com'è stato avere Andrea Iannone nel box?
"Nel box ci siam visti poco però è molto bello, abbiamo fatto qualche giro assieme in pista e poi due chiacchiere dopo la sessione. Il tempo per stare assieme è poco ma Andrea è molto simpatico e figo".
Gli hai dato una mano con tutti i marchingegni che ci sono oggi su una MotoGP?
"(Ride) Bhe, alla fine se l'è cavata molto meglio di me all'inizio, io all'inizio ero molto più impedito di lui".
Che aspettative hai per domani?
"Prima dovremo cercare di entrare in Q2, poi vedremo da lì".