Difficile per Alvaro Bautista immaginare che il 2024 possa chiudersi con una tripletta, come era avvenuto lo scorso anno nel gran finale a Jerez. Il due volte campione della Superbike, del resto, non è riuscito ad andare più in là dell’11° posto finale, a mezzo secondo da miglior tempo di Rinaldi, in questa prima giornata di prove sulla pista andalusa.
“Quest’anno è un po’ diverso da quello scorso. È stato così per tutta la stagione. Oggi ho fatto più fatica rispetto al 2023 . Sembra ci sia un pochino meno grip e quest’anno sono più in difficoltà quando c’è meno aderenza. Non so come mai, ma abbiamo meno grip al posteriore. Stiamo lavorando per migliorare in futuro, dato che ho dei bei ricordi di come guidavo la moto. Su questa pista, in particolare - ha affermato Alvaro - Dobbiamo continuare a lavorare, perché riusciamo a sfruttare il potenziale quando il tracciato offre una buona aderenza, ma fatichiamo più dell’anno scorso quando ce n’è poca”.
Al portacolori del team Aruba non dispiacerebbe comunque riuscire a inserirsi nella sfida tra il suo compagno di squadra, Nicolò Bulega, e il leader del Mondiale, Toprak Razgatlioglu.
“Sembra che i tempi sul giro siano molto vicini e se guardiamo il passo di tutti, sembra che ci saranno 15 piloti a lottare per la vittoria - ha commentato sorridendo - Quindi, se riuscisi a stare con loro significherà essere in lotta per una buona posizione. Domani però dovrò prima di tutto migliorare il feeling e vedere se le condizioni della pista cambieranno un pochino, visto che ha piovuto nei giorni scorsi e oggi abbiamo gommato un po’ il tracciato. Innanzitutto, dovrò riuscire a guidare come voglio e poi sarebbe bello riuscissi a stare lì con loro”.
Wildcard in MotoGP nel 2023 a Sepang, pur non essendo al meglio della condizione fisica, il pilota iberico poi ha espresso il proprio parere sulle voci secondo cui sarà Andrea Iannone a rimpiazzare Fabio Di Giannantonio nel prossimo appuntamento in Malesia.
“Sarà interessante vederlo tornare su una MotoGP. Stiamo a vedere. Io ho fatto dei test e, a parer mio, la difficoltà più grande sono le gomme. Perché la moto è molto competitiva, ma è passato tanto tempo dall’ultima volta in cui ha usato gli pneumatici Michelin, che sono cambiati molto nel frattempo, e bisognerà vedere se riuscirà a capirli. Penso che questa sarà la chiave: se riuscirà a capire come guidare con quelle gomme magari potrà fare bene”, ha affermato il ducatista.
Un peccato per Bautista non essere stato preso in considerazione?
“Veramente no. Sono preoccupato più per i problemi che ci sono nel mio box, che di stare a pensare a quelli nei box degli altri” ha risposto ridendo il portacolori Aruba, secondo il quale non basta qualche turno di prove per riuscire ad imparare a usare tutti i dispositivi adoperati attualmente in MotoGP.
“È molto difficile, in più a Sepang fa molto caldo. È una grossa sfida, ma Iannone ha tanta esperienza. Comunque, non sarà sicuramente facile per lui, perché l’ultima volta che ha guidato una MotoGP non c’erano tutti i dispositivi che ci sono adesso. Non so se affidarsi a lui sia una buona idea oppure no. Se fossi il proprietario del team, come lo è Valentino, forse avrei guidato io” ha aggiunto Bautista, concludendo con una battuta la sua analisi.