Quello che si è appena concluso a Portimao è stato un Round particolarmente speciale per Toprak Razgatlioglu. Con la sua quarta tripletta in stagione, il pilota turco non ha soltanto stabilito un nuovo record con 13 vittorie consecutive, ma ha anche centrato il suo 54° successo nel Mondiale Superbike.
“È speciale per me aver raggiunto un totale di 54 vittorie nella mia carriera in SBK. Sono molto contento, anche per i miei 13 successi consecutivi. Per me è incredibile anche questo” ha ammesso Toprak al termine di Gara 2.
Una vittoria sofferta per l’alfiere BMW, che è riuscito ad avere la meglio su Bulega per soli 35 millesimi.“Gara 2 è stata molto difficile perché c’era un forte vento e la moto non girava all’ultima curva. Ho cercato di trovare un sistema, ma era impossibile. Sembra che la Ducati funzioni davvero bene con il vento, mentre la BMW deve migliorare - ha analizzato - Sapevo che le Ducati erano molto forti all’ultima curva, ma ero pronto a lottare con loro quando si fossero fatte sotto. Credo che Alvaro sia caduto in Curva 5 e all’arrivo di Bulega mi sono detto che ero pronto a lottare per la vittoria e ho trionfato di nuovo. Questo è un fine settimana molto speciale per me e ora guardo a Magny-Cours, perché è un’altra delle mie piste preferite. Non so se la BMW andrà bene lì o meno, ma credo di sì, perché è una moto che lavora molto bene”.
A causare problemi a Toprak potrebbe essere stata anche l’ala sinistra persa in occasione del sorpasso su Alex Lowes con cui si è portato in testa alla gara.
“Non ho capito se ho toccato Alex, ma mi sono avvicinato molto e quando ho guardato la moto a fine gara mi sono accorto che l’ala sinistra era rotta. Forse è per questo motivo che non girava all’ultima curva” ha detto il 27enne, che non sa quantificare quale impatto abbia avuto sulla sua gara l’ala mancante: “Non saprei, perché a inizio gara ho rotto l’ala sinistra sul rettilineo ma non ho sentito nulla. Forse però non mi ha aiutato, perché il comportamento all’ultima curva è completamente cambiato dopo 5 o 6 giri. Ho cominciato a perdere molto in quel punto e non è cambiato nulla nemmeno provando a cambiare marcia, perché avere una sola ala non aiuta con il vento. Dobbiamo controllare i dati e l’aerodinamica, per anche se non possiamo cambiare nulla per quest’anno possiamo provare a fare meglio il prossimo”.
Difficile per il turco anche spiegare cosa sia successo quando Bautista è finito a terra, a cinque giri dalla bandiera a scacchi.
“Ho capito che è caduto, ma non so come sia successo - ha ammesso - Dopo che l’ho superato sono andato largo. Ho sentito che c’è stata una caduta, mi sono girato e credo di aver visto Bulega. Poi ho chiesto a fine gara e mi hanno detto che Alvaro era caduto”.
Al di là della caduta, il due volte campione spagnolo ha dimostrato comunque di essere quasi ritornato al livello della passata stagione.
“Alvaro sta tornando passo dopo passo, ma non capisco cosa l’abbia distrutto quest’anno. La passata stagione era molto forte, mentre quest’anno, non so perché, ma non è partito bene. Lo sto aspettando, perché mi piace molto lottare con lui” ha commentato Toprak, che spera di tornare presto a lottare con il pilota Ducati.
“Mi diverto di più se in gara sono in lotta con lui. Non è un bene se giro da solo, nemmeno per i tifosi e tutti gli spettatori: ci annoiamo tutti, me compreso, se non c’è battaglia - ha aggiunto - Ricordo che l’anno scorso si divertivano tutti perché lottavamo parecchio in ogni gara. Sapete perché non guado la F1? Perché non mi diverto, visto che girano tutti da soli. Però credo che tutti si stiano divertendo adesso. Questo fine settimana in particolar modo e soprattutto nell’ultima gara. Ho spinto davvero tanto, soprattutto nell’ultimo giro, perché sapevo di perdere tanto nell’ultimo settore e avevo bisogno di avere un po’ di margine prima di arrivare in quell’ultima parte del tracciato”.
Vista la superiorità mostrata in questa parte di campionato, Razgatlioglu può pensare di vincere tutte le restanti gare dell’anno?
“Non so, lo vedremo - ha risposto - Ci sono state delle gare molto difficili per me come Phillip Island, ma qui è stato incredibile. Non è stato facile guidare la moto con questo vento, ma mi sono dovuto adattare. La Ducati è una moto facile con una buona elettronica, mentre noi abbiamo forse bisogno di un po’ di messa a punto per vincere la gara perché non era facile guidare una moto che non curvava”.