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Ferrari Roma Spider: vedere le stelle, comodamente seduti in una supercar

Telaio in alluminio e motore V8 da 620 CV. Il tetto, in tela, si apre in 13,5 secondi. L'eleganza, per chi cerca emozioni forti

Ferrari Roma Spider: vedere le stelle, comodamente seduti in una supercar

La Ferrari Roma Spider, ultima nata della Casa di Maranello, è stata presentata poche ore fa nella cornice di un esclusivo evento tenutosi presso il palazzo El Badi di Marrakech. Con le sue prestazioni e la sua eleganza senza tempo, la vettura reinterpreta in chiave contemporanea lo stile italiano degli anni 50 e 60, caratterizzato da raffinatezza e piacere di vivere. La grande novità di questa spider – che riprende per proporzioni, volumi e tecnologia utilizzata il concept di successo V8 2+ già apprezzato sulla Ferrari Roma – risiede nel tetto rimovibile in tessuto, soluzione che vede il proprio ritorno nella gamma a motore anteriore del Cavallino Rampante a 54 anni dalla sua gloriosa apparizione sulla 365 GTS4.

Il "cielo", in 13,5 secondi

La moderna interpretazione della capote morbida dona alla vettura un forte carattere grazie alle molteplici opportunità di personalizzazione fornite dai ricercati tessuti sartoriali e dalla possibilità di selezionare cuciture a contrasto. A livello prestazionale vanno segnalati i ridotti tempi di apertura del tetto (13,5 secondi) e la velocità massima di compimento dell’operazione (60 km/h), come pure i suoi ingombri ridotti che ne massimizzano la capacità del vano bagagli e, quindi, la versatilità. Un nuovo wind deflector mobile brevettato, integrato nello schienale della panchetta posteriore, si apre quando necessario al semplice tocco di un pulsante sul tunnel centrale, garantendo un elevato comfort di bordo senza aumentare le dimensioni della vettura. Le eccellenti caratteristiche dinamiche della Ferrari Roma vengono confermate anche sulla Ferrari Roma Spider: la vettura vanta infatti un rapporto peso/potenza ai vertici della categoria grazie non solo al tetto in tessuto, ma anche al telaio interamente in alluminio e al motore V8 da 620 CV proveniente dalla famiglia in grado di aggiudicarsi per quattro anni consecutivi il premio “International Engine of the Year”. Il cambio DCT a 8 rapporti, poi, garantisce ottimi livelli di comfort, efficienza meccanica e divertimento durante la cambiata sportiva.

La Ferrari Roma Spider risulta facile da portare al limite, dinamica e reattiva: si rivela quindi la compagna ideale per un weekend fuoriporta o viaggi ancor più lunghi accompagnati dalla colonna sonora del caratteristico sound del V8 Ferrari. I suoi due posti posteriori dotati di collegamento con il vano baule, il capiente bagagliaio e la connettività wireless di serie garantita da Android Auto e Apple CarPlay sono solo alcune delle soluzioni volte a enfatizzarne la versatilità, tra cui è possibile citare anche i sedili ergonomici, riscaldati e regolabili elettricamente a 18 vie, disponibili su richiesta con dispositivo neck warmer.

L'eleganza assoluta

La Ferrari Roma Spider, disegnata dal Centro Stile Ferrari sotto la direzione di Flavio Manzoni, punta a trasferire il concetto di “Nuova Dolce Vita” fuori dagli spazi cittadini, in un contesto di eleganza e spensieratezza en plein air. La vettura è una spider 2+ dotata di raffinatissimo soft top in tessuto, progettato allo scopo di preservare ed esaltare le proporzioni della Ferrari Roma senza alterarne la silhouette elegante e fluida. Per riprogettare il padiglione, dall’andamento piuttosto spiovente sul posteriore, è stato necessario ripensare le geometrie del lunotto. Nella Ferrari Roma Spider, infatti, tale componente è integrato nella struttura della capote per essere ricoverato insieme a essa all’interno del tonneau cover in configurazione a tetto aperto. Il tema di stile originario è stato interpretato come se una fascia in tinta carrozzeria attraversasse trasversalmente la zona alla base del lunotto, scomponendola in due sezioni. La parte inferiore diventa così uno spoiler attivo in fibra di carbonio, la cui geometria si raccorda virtualmente al lunotto e completa il disegno del tetto. Quando il tetto è ricoverato, lo spoiler attivo si ricollega invece otticamente alla geometria della cappelliera e ai poggiatesta.
Rispetto alla semplice tela utilizzata per molte vetture cabrio sul mercato, nel caso della capote della Ferrari Roma Spider è stato adottato un particolare tessuto dalla trama sartoriale che rende il tetto ancor più ricercato. A tale scopo, sono stati selezionati e sviluppati intrecci tessili con combinazioni di colori che mettono in luce le due anime della vettura: l’allestimento sartoriale bicolore è selezionabile a partire da una palette in quattro tonalità la cui trama esalta i caratteri di eleganza e raffinatezza propri di un abito tagliato su misura, mentre il tessuto tecnico sviluppato specificatamente per la Ferrari Roma Spider, la veste con un approccio sportivo seppur sofisticato. L’innovativo intreccio di quest’ultimo materiale, cangiante nelle tonalità del rosso, ne esalta tridimensionalità e tecnicità.

V8 biturbo, 620 CV di pura goduria

Il motore della Ferrari Roma Spider fa parte della famiglia di V8 biturbo vincitrice del premio International Engine of the Year per quattro anni consecutivi e nominata nel 2018 Best engine of the last 20 years. Il propulsore da 3855 cm3 eroga 620 CV a 7500 giri/min., equivalenti a 161 CV/l, confermando così le eccezionali doti di potenza e fruibilità raggiunte dal motore della Ferrari Roma, in grado di erogare l'80% della coppia disponibile già a 1900 giri/min. Sulla Ferrari Roma Spider è stata introdotta un'importante evoluzione della pompa olio che ha permesso di ridurre il time-to-pressure in caso di partenza a freddo del 70%, oltre a incrementare la portata ai medi regimi. Tale miglioria tecnologica è stata trasposta anche sulla Ferrari Roma, a testimonianza della continua ricerca della perfezione tecnica della Casa di Maranello.

La spider, richiede una ricerca specifica per l'aerodinamica

L'implementazione di un tetto in tessuto e i suoi impatti indiretti sulle geometrie della carrozzeria hanno rappresentato il punto di partenza dello sviluppo aerodinamico della Ferrari Roma Spider. Per mantenere l'elevata capacità di penetrazione aerodinamica e l'efficace deportanza della Ferrari Roma, la linea del tetto e la sua curvatura sulla sezione maestra sono state oggetto di approfondite analisi numeriche. Le modifiche alla carrozzeria hanno richiesto significative variazioni alla geometria dello spoiler mobile, il cui disegno è in sintonia con lo stile della vettura e la nuova linea del tetto. In maniera analoga a quanto avviene sulla Ferrari Roma, ma con calibrazioni specifiche per la configurazione a tetto aperto, tale elemento segue una logica di movimentazione automatica correlata alla velocità e alle accelerazioni longitudinali e trasversali, composta da tre diverse posizioni.

La Ferrari Roma Spider vanta un carico verticale in situazioni di handling ad alta velocità paragonabile a quello della Ferrari Roma, risultando sempre capace di regalare le stesse emozioni di guida della versione chiusa. È stata inoltre posta grande attenzione al comfort aerodinamico a tetto aperto, nonché alla minimizzazione di turbolenze in abitacolo e rumorosità aerodinamica. Le soluzioni scelte sono state guidate dalla necessità di semplificare la transizione da tetto chiuso a tetto aperto, introducendo automatismi nella movimentazione delle superfici deputate alla creazione di una bolla di comfort aerodinamico, tra cui spicca una rampa di 5 mm sulla traversa parabrezza. È stato inoltre sviluppato un wind deflector automatico brevettato, azionabile dal guidatore anche in marcia: quando il pilota decide di aprirlo tramite la semplice pressione di un tasto posizionato sul tunnel, lo schienale dei sedili posteriori (se inutilizzati) ruoterà e si posizionerà dietro le teste degli occupanti.

In questa configurazione, il flusso che entrerebbe in abitacolo richiamato dal posteriore della vettura viene deflesso, instaurando una stabile bolla di comfort intorno agli occupanti e migliorando la regolarità del flusso lento che lambisce le teste di circa il 30% rispetto alle precedenti applicazioni spider 2+ per i percentili di altezza più elevati. La sua permeabilità è stata ottimizzata attraverso un'apertura trasversale ricavata al centro, che forma un condotto aerodinamico dall'inclinazione precisa, mentre la forma in pianta è rastremata sui lati. Tali caratteristiche formali concorrono a deviare il flusso più energetico richiamato in abitacolo. Il condotto sulla parte centrale del wind deflector fa in modo che una parte di flusso di rientro venga deviato verso il basso, in direzione della seduta posteriore, forzandolo a mescolarsi con il flusso più lento: in questo modo esso perde gran parte della propria energia, minimizzando le turbolenze. Il risultato è un'estensione della bolla di comfort in cui sono posizionati gli occupanti e soprattutto le loro teste, garantendo un comfort a tetto aperto impareggiabile. Forma, inclinazione e permeabilità del wind deflector sono caratteristiche cruciali al raggiungimento di tale obiettivo, e sono state sviluppate attraverso numerose simulazioni CFD e sessioni in galleria del vento. L'elemento di maggior impatto per la generazione del carico è lo spoiler attivo installato sul posteriore della vettura. Il cofano posteriore ospita infatti una parte mobile in grado di assumere tre posizioni predefinite (LD o Low drag, MD o Medium downforce, HD o High downforce) grazie a un opportuno cinematismo.

Sino alla velocità di 100 km/h, quando il contributo del carico verticale è di modesta entità, l'ala resta in posizione LD. Sopra i 300 km/h l'ala assume invece sempre la posizione MD, perché in tali condizioni si preferisce avere una vettura quanto più bilanciata possibile, vista anche la minima penalizzazione di resistenza. In tutte le altre condizioni, in cui il carico verticale ricopre un ruolo di primaria importanza per la performance, lo spoiler si trova per impostazione predefinita in posizione MD e la sua movimentazione verso la posizione HD dipende dalle accelerazioni longitudinali e trasversali. Il valore di soglia è variabile ed è legato alla posizione del Manettino. In posizione MD, l'ala mobile forma un angolo di 150° con il lunotto posteriore ed è in grado di generare circa il 30% del carico verticale massimo, a fronte di un incremento di resistenza inferiore all'1%. In condizioni di handling o frenata prestazionale si porta automaticamente in configurazione HD, originando il massimo carico verticale e rendendo la vettura pronta a regalare le emozioni di guida tipiche di ogni Ferrari: l'angolo di 135° con la superficie del lunotto posteriore permette di generare circa 95 kg di carico verticale a 250 km/h, con un aumento di resistenza pari ad appena il 4%. L'incremento di carico anteriore sulla vettura è affidato principalmente a una coppia di generatori di vortici ottimizzati specificamente per la Ferrari Roma Spider. Agendo in effetto suolo, introducono nel campo una vorticità concentrata e coerente, gestendo inoltre la scia della ruota anteriore allo scopo di creare carico verticale in maniera estremamente efficiente.

Telaio leggermente rivisto

Il telaio della Ferrari Roma Spider deriva da quello della Ferrari Roma, ma contiene alcuni componenti nuovi e la sezione posteriore è ispirata alle soluzioni utilizzate sulla Ferrari Portofino M. Il brancardo, elemento dall'importanza fondamentale a livello strutturale, è invece stato sviluppato specificatamente per la #Ferrariromaspider, così come alcuni elementi atti all'installazione del soft top e l'anello del parabrezza. La scocca mantiene immutati gli elementi fondamentali del design della Ferrari Roma: le modifiche si concentrano principalmente al posteriore e sono volte ad armonizzare le linee della Ferrari Roma Spider all'utilizzo a tetto aperto. I valori di rigidezza flessionale e torsionale di scocca e telaio sono eccellenti, a fronte di un aumento di peso di soli 84 kg rispetto alla Ferrari Roma che porta il rapporto peso/potenza a 2,5 kg/cv, ai vertici della categoria spider 2+ ad elevate prestazioni. Questi ottimi risultati garantiscono inoltre che la Ferrari Roma Spider sia dotata degli stessi valori prestazionali e di handling della Ferrari Roma. Tale incremento di peso si è verificato, oltre all'introduzione del sistema di apertura del tetto, a causa dell'adozione di un nuovo wind deflector integrato in grado di incrementare notevolmente il comfort di bordo e dell'inserimento dei poggiatesta posteriori che creano un design più caratterizzante nella parte posteriore dell'abitacolo.

La capote in tessuto, completamente automatica, garantisce un comfort paragonabile a quello del sistema RHT (retractable hard-top) presente su tutte le Ferrari spider attualmente in gamma. L'ampio lunotto posteriore in vetro è completamente integrato nella geometria della capote. Il tessuto acustico a cinque strati attutisce i rumori provenienti dall'esterno e dalla strada, assicurando così viaggi confortevoli anche alle alte velocità. In fase di sviluppo, particolare attenzione è inoltre stata posta alla minimizzazione dell'effetto ballooning tipico delle vetture spider dal tetto morbido: le soluzioni tecniche apportate dagli ingegneri di Maranello hanno permesso di raggiungere anche in questo caso valori ai vertici della categoria. Il meccanismo del tetto è stato progettato per essere leggero e resistente: la cinematica è stata spinta al limite tecnico e prestazionale con un movimento a 'Z' in grado di ripiegare la capote in soli 13,5 secondi e a una velocità massima di 60 km/h. L'altezza del tetto in versione ripiegata, pari a 220 mm, è la più bassa del segmento; in questo modo, è stato possibile mantenere una notevole capienza del bagagliaio (di ben 255 l a tetto chiuso, valore all'apice del segmento). Le molle a gas che azionano il wind deflector sono state sviluppate nei minimi particolari per avere un comportamento controllato e fluido in tutti gli istanti della movimentazione e in tutte le condizioni ambientali. La sua apertura è possibile fino ai 170 km/h; tale velocità è controllata elettronicamente per rendere sempre sicura la manovra di apertura e chiusura, ma il meccanismo è utilizzabile in configurazione aperta a qualsiasi velocità.
Il sistema conserva ogni peculiarità di un vero schienale: l'imbottitura è presente su tutta la superficie rivolta verso la schiena degli occupanti posteriori per garantire la comodità di seduta, la linea a deltaplano ne permette l'apertura anche quando i sedili anteriori sono molto spostati all'indietro e la griglia centrale compensa le pressioni sulle due facce migliorandone l'efficienza. I punti cinematici del sistema sono stati frutto di un profondo studio su tutta la zona di sedili posteriori e bagagliaio, ottimizzandone le posizioni in relazione a movimento e peso.

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