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SBK, Rea fugge, Ducati in difficoltà, 10° Melandri, cade Davies

Il Cannibale fa la voce grossa nel secondo turno, precedendo Sykes, 3° Savadori seguito da Lowes, 7° Haslam, 9° Ray con la Suzuki

SBK: Rea fugge, Ducati in difficoltà, 10° Melandri, cade Davies

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La pioggia battente del mattino ha concesso una tregua e nel pomeriggio di Donington i piloti hanno potuto finalmente spingere sull’acceleratore, iniziando a rincorrere il tempo. Nonostante la scarsa visibilità e il freddo, i riscontri cronometrici sono scesi di ben dieci secondi rispetto alla FP3, tanto che Johnny Rea è riuscito ad archiviare la giornata in 1’28”003.

Una prestazione significativa e di spessore quella del Cannibale, che gli consente di portare la ZX-10RR al comando precedendo di due decimi Tom Sykes (+0.204), che come ben sappiamo sul tracciato britannico ha vinto per ben nove volte consecutive. Nel pomeriggio c’è poi una pregevole sorpresa, ovvero l’Aprilia di Lorenzo Savadori. Sarà anche vero che il romagnolo deve fare i conti con un distacco di mezzo secondo (+0.537), ma di sicuro vedere la RSV4 in scia alle Kawasaki è un segnale incoraggiante che può farci solo piacere.

Due posizioni più arretrato invece Eugene Laverty (+0.647), preceduto di soli 83 millesimi dalla prima delle Yamaha, ovvero quella di Alex Lowes. L’altra R1, quella di Michael van der Mark, deve accontentarsi del sesto tempo a oltre sette decimi dalla vetta (+0.765).

Pomeriggio amaro per quanto riguarda invece Ducati. Già, perché Marco Melandri si è dovuto consolare col decimo tempo, strappato all’ultimo tentativo che gli consente l’accesso diretto alla SP2 (+1.276). Sul ravennate pesa però un ritardo che supera il secondo. È andata molto peggio a Chaz Davies, vittima di una caduta alla curva 2, tanto da essere trasportato per accertamenti in clinica mobile. Nulla di grave per lui, anche se la classifica lo vede soltanto sedicesimo a oltre un secondo e mezzo dalla vetta (+1.716).

A sorridere sono quindi i locali, ad iniziare dal Leon Haslam, autore del settimo tempo davanti alla BMW di Loris Baz. E che dire poi del giovane Bradley Ray, capace di portare la Suzuki al nono posto davanti alla Panigale di Melandri. Sfiora invece la top ten per soli quattro millesimi Luke Mossey, chiamato a sostituire Hernandez sulla Kawasaki di Pedercini. Quattordicesimo Niccolò Canepa preceduto da Leon Camier.   

   

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