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SBK, Dosoli: il progetto Yamaha è sulla strada giusta

 "Servono anni di lavoro per raggiungere il top, ma siamo già la terza forza in campo. La gomma di Michael? Stallonamento, ma non sappiamo il motivo"

SBK: Dosoli: il progetto Yamaha è sulla strada giusta

Nella Superbike odierna le due potenze conclamate sono Ducati e Kawasaki, ma potrebbero non rimanere sole a lungo. Questo è l’auspicio di Andrea Dosoli, che ha negli occhi la convinzione della validità del progetto in cui è coinvolto, e di cui è uno dei maggiori artefici.

Partiamo da gara1. Il bilancio è positivo o negativo?

In una situazione del genere occorre prendere il positivo, ovvero il passo avanti della moto con entrambi i piloti, grazie anche agli ultimi test. Alex era più in difficoltà, ma in seguito alle cadute è riuscito a portare il secondo podio di fila dopo Donington, mentre Michael era convinto dei propri mezzi sin da ieri, ma il modo in cui ha gestito la gara ci ha positivamente sorpreso, fino a quando non è stato costretto a fermarsi per un problema al pneumatico”.

A proposito, a prima vista è parso un problema di stallonamento della gomma…

“Le immagini hanno detto la verità. La gomma era stallonata, ma dobbiamo ancora capire la motivazione”.

A che punto si può considerare il pacchetto Yamaha?

“Stiamo lavorando per migliorare, ed i risultati si stanno vedendo. Ci sono netti miglioramenti rispetto al passato, dato che al momento siamo la terza forza del campionato, e in alcune piste come Misano possiamo dire la nostra anche per la vittoria, ma il nostro potenziale attuale non è sufficiente per restare costantemente in lotta con Kawasaki e Ducati. Siamo in linea con il programma che abbiamo in mente, ma consapevoli che il lavoro da fare è ancora notevole”

Siete soddisfatti del risultato raggiunto finora dunque

“Sì perché solo anni di continuo lavoro e continuo affinamento del pacchetto possono ridurre il gap dalle case che in questo momento sono al top. Le cose da sviluppare sono ancora tante sotto tutti i gli aspetti di ciò che comprende il pacchetto, ovvero la moto, la squadra che lavora su di essa ed il pilota. Questi tre elementi devono raggiungere una maturità elevata, e ci stiamo muovendo per raggiungere questo obbiettivo”.

I problemi avuti da Yamaha in MotoGP potrebbero influire negativamente sull’impegno della casa in Superbike?

“Non credo proprio possa accadere una cosa del genere”.

Cambiamo argomento. Il parere comune a molti è che la Superbike stia perdendo appeal verso il pubblico, sei d’accordo?

"In realtà negli ultimi due anni ho visto una costante crescita di interesse da parte del pubblico, guardando anche i dati degli spettatori presenti alle gare. Questo è un segnale positivo, che può tradursi nel fatto che la strada imboccata per la crescita del campionato sia quella giusta”

Un parere dissonante da quello comune. Molti ad esempio criticano il format delle due gare in due giorni diversi

“Questo aspetto può avere differenti interpretazioni in base ai punti di vista. Come casa emergente ad esempio avere una gara il sabato non aiuta, perché si riduce il tempo nel weekend in cui lavorare per ridurre il divario da Kawasaki e Ducati. Tutto questo ha una ricaduta negativa sulla possibilità di avere gare più combattute; chi è pronto il venerdì sera può fare una bella gara, mentre gli altri sono in difficoltà, dato che il turno del sabato mattino risulta spesso e volentieri inutile a causa dell’orario. Si può mantenere questo format, ma aiuterebbe anche solo spostare la gara di qualche ora. Se parliamo invece in termini di pubblico, è stata una mossa vincente a giudicare dai dati di pubblico”.

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