Lorenzo: Marquez? Come me nel 2008

"Può eguagliare il mio record all'esordio". Stoner: "Manca trazione"


Nuvole grigie e bizzose hanno stretto in un abbraccio di noia il circuito Ricardo Tormo di Valencia duranta la prima giornata di prove libere del motomondiale. Pista umida e pochi giri in pista per i protagonisti della MotoGP, che per diversi motivi sembrano avere tutti voglia di mettere al più presto la parola fine su una stagione lunga ed estenuante.

"Certo avrei voluto avere più tempo per festeggiare in patria prima di correre qui – ha confessato il neo-campione Jorge Lorenzo – Ma sono molto concentrato, anche se la pressione è calata dopo il titolo. Queste moto sono molto potenti, e richiedono grande attenzione alla guida. Hayden e Pedrosa sono stati molto veloci, io non ero al 100%. Ho accusato problemi di trazione in rettilineo. Non so ancora quale sia il nostro potenziale reale. Avrei potuto tentare di fare il tempo negli ultimi cinque minuti della FP2, ma non ne valeva la pena".

Incalzato sull'esordio del rookie Marquez in sella alla Honda ufficiale, il maiorchino ha tessuto gli elogi del neo-campione Moto2. "Ha tutte le armi per fare bene. Una moto veloce, una squadra forte, e molto talento. Io all'esordio feci 3 pole e vinsi al terzo GP, lui può fare altrettanto o addirittura migliorare il mio record".

Apparentemente più infastidito Casey Stoner, che a due giorni dal ritiro dalle corse non ha risparmiato critiche. "Il nuovo asfalto fa abbastanza schifo – ha detto senza mezzi termini – Non si asciuga facilmente e con la pioggia non garantisce trazione. Poi le buche non sono sparite, semmai ora ce ne sono tante di più piccole. Per far curvare la moto dovevo spingermi più all'esterno del solito, e la caviglia ha limitato leggermente la mia mobilità".

A chi gli chiede, per l'ennesima volta, se abbia qualche rimpianto, Stoner risponde che "questa decisione è stata presa con la testa, non con il cuore".

Da sportivo, l'australiano ha anche ribadito i propri complimenti a Lorenzo, che a Phillip Island gli ha strappato il numero uno dalla carena. "Ha fatto la differenza con una costanza impressionante. Il mio infortunio ad Indy lo ha sicuramente aiutato, ma sarebbe stato comunque molto difficile batterlo. Io e Dani siamo stati spesso più veloci, ma lui è sempre riuscito a portare a casa il miglior risultato possibile".

Ha avuto miglior sorte il suo compagno di squadra Dani Pedrosa, 2º nel mattino sul bagnato, condizione nella quale sembra essersi definitivamente liberato dei fantasmi del passato. "Cerco di migliorarmi tutte le volte che giro con la pioggia – ha dichiarato – Ci manca ancora la controprova sull'asciutto. Le previsioni però non dicono niente di buono. Peccato che il pomeriggio sia stato da buttare. In gara comunque correrò per vincere, come sempre, anche se il titolo è già stato assegnato. Jorge se lo merita, è molto difficile occupare sempre i primi due gradini del podio come ha fatto lui".

Quanto al futuro compagno di squadra Marquez, da martedì nel box HRC, lo spagnolo è rimasto piuttosto evasivo. "Deve pensare alle sue cose. Prendere confidenza con la moto, trovare le regolazioni di base di manubrio e sella, poi penseremo a come lavorare insieme. Ma dopo domenica, prima non ha senso fare piani".

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