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MotoGP, Acosta: “Preferisco fare 10 giri a fuoco piuttosto che gestire senza imparare”

“La gomma posteriore era un disastro, l’ho consumata tutta facendola fumare. Non ho avuto alcun problema al braccio, dipende da come attivo l'abbassatore. Marquez?  È come quando vai al Ranch a girare che c’è Valentino”

MotoGP: Acosta: “Preferisco fare 10 giri a fuoco piuttosto che gestire senza imparare”

Losail rappresentava il ballo del debuttante e Pedro Acosta ha superato l’esame a pieni voti. Giù il cappello per quanto fatto dal rookie di GasGas, autore del nono posto dopo aver condotto i due terzi di gara attaccato alla top five.

Il suo talento lo conosciamo e il campione della Moto2 ha mostrato di sapersi trovare da subito a proprio agio in questa MotoGP. Peccato per il finale, dove il consumo della gomma gli ha fatto perdere diverse posizioni.

“Penso sia meglio fare 10 giri a fuoco davanti con i piloti più veloci, in modo da capire come si comportano e cosa fanno, piuttosto che farne 21 in decima posizione senza capire nulla – ha detto - penso che dopo questa gara torno a casa molto felice e dobbiamo esserlo tutti per quanto fatto”.

Nei primi due terzi di gara Acosta è stato a ridossi  dei piani alti, poi è sceso lentamente in classifica.
“La gomma dietro era un disastro, perché l’ho consumata tutta. Ciononostante è comunque positivo, perché ho imparato tante cose quest’oggi, che torneranno sicuramente utili per la prossima gara”.

L’attenzione si sposta poi sul braccio, perché a vederlo da fuori sembrava lamentasse qualche problema.
“Non avevo alcun problema al braccio. Ovviamente la MotoGP è esigente da guidare, ma non ho lamentato fastidi. Il fatto è che qua avevo un nuovo sistema per l’abbassattore e di conseguenza quel movimento che avete visto è stato per sbloccarlo, dato che ho la mano piccola e quindi sono in parte sacrificato”.

In gara si è visto lo spagnolo percorrere linee diverse rispetto agli altri piloti. A tal proposito Pedro spiega il motivo.
“Forse è una linea più estrema, ma per me è più sicura in modo da non far scorrere troppo la moto, soprattutto alla curva 9.  Probabilmente per gli altri è più complicata, ma io ho fatto così, considerando anche il fatto che avevo Marquez dietro”.

La conclusione è sul duello con Marc Marquez.
"Io non avevo il tempo di pensare, perché ero focalizzato solo sulla guida. Alla fine è come guidare al Ranch con Valentino, dove è sempre speciale. Ovviamente avvertivo la pressione, però penso sia normale, considerando che era la prima volta”.

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