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MotoGP, Acosta: “quei giri assieme a Marquez in Qatar, un sogno che si è avverato”

“A Lusail non ho avuto problemi di sindrome compartimentale. Ho sofferto con le gomme nel finale, anche perché in Moto2 ero abituato ad andare a tutta senza stare a pensare agli pneumatici. Ho ancora tanta strada da fare ed è un errore da cui imparare per il futuro”

MotoGP: Acosta: “quei giri assieme a Marquez in Qatar, un sogno che si è avverato”

Dopo aver impressionato all’esordio in Qatar, Pedro Acosta è pronto per misurarsi con il nuovo banco di prova rappresentato dal circuito di Portimao, la prima tappa europea sul calendario della MotoGP. Un tracciato bello ma impegnativo per il 19enne, che si troverà ad affrontare per la prima volta un fine settimana di gare “al buio”.

“Sarà sicuramente un bel weekend. Portimao è una delle mie piste preferite insieme all’Australia e sarà divertente ma anche difficile, perché sarà la prima pista in cui arriviamo senza aver svolto prima dei test con la MotoGP. In ogni caso avrò il pieno supporto del team ufficiale e degli ingegneri e proverò a disputare un weekend consistente, che è la chiave per iniziare a imparare”, ha commentato il pilota del team Red Bull GasGas Tech3. 

Sebbene la stagione non sia che agli inizi, il Tiburón de Mazarrón è riuscito a mettersi in evidenza già a Lusail, con un gran sorpasso ai danni di Marc Marquez.

“In generale, è stata una bella gara. È vero che i primi giri sono stati molto complicati per me, ma poi il feeling con la moto è stato fantastico. Era dalla Moto3 che non avevo delle sensazioni dalla gomma anteriore tali da passare all’interno e frenare all’ultimo momento. Il sorpasso è stato bello, ma poi Marc ha gestito la gara molto meglio di me. Quindi, non è il caso di pensare troppo a quela manovra ha minimizzato Pedro, felice delle belle parole spese dall’otto volte iridato e dei tanti complimenti ricevuti dopo la gara: “Nelle ultime settimane in tanti hanno visto il mio sorpasso e mi sono ritrovato sul telefono tante foto della mia prima conferenza stampa, ma anche una foto scattata insieme a Marc nel 2013, l’anno del suo primo titolo, in occasione di un galà della Federazione spagnola. Sono molto felice di poter dividere la pista con lui e di poter imparare. È stato fantastico fare sei o sette giri alle sue spalle in gara. È stato sicuramente un sogno che si avvera”.

Tra le immagini del suo debutto a essere rimaste impresse c’è poi il salvataggio in stile Marquez di cui si è reso protagonista nel primo turno di prove a Lusail.

“Ho visto tante gare di Marc in TV, tanti dei suoi salvataggi, ma si è trattato di una cosa abbastanza normale nelle FP1, con tutto il sole che c’è in Qatar. Ad ogni modo, quello era un tracciato dove conoscevo abbastanza bene il grip e le gomme, mentre adesso arriviamo su una pista con un asfalto differente e con delle mescole abbastanza diverse da quelle che avevamo in Qatar. Per questo bisognerà ripartire da zero, con i piedi per terra, e senza pensare troppo alla gara in Qatar, perché è stata forse abbastanza irreale”, ha osservato il due volte iridato.

Umile e realista come sempre, Acosta non ha voluto accampare scuse per il calo di prestazioni mostrato nel corso del Gran Premio del Qatar, preferendo spiegare cosa è andato storto.

Sindrome compartimentale? Non ho avuto alcun problema - ha ammesso - Guardando i replay, si vede che al 14° giro la mia gomma fumava in Curva 10 ed era più che evidente che avrei sofferto nell’ultima parte di gara. È andata così. Quando ero in Moto2, con le Dunlop, facevamo 24 giri a tutta, senza pensare alle gomme, quindi un po’ dipende anche da questo. È un errore da cui imparare per il futuro”. 

Il giovane talento spagnolo non si sente già arrivato e sa bene di avere ancora tanto da imparare.

In che area devo migliorare? Ovunque. In entrambe le gare in Qatar abbiamo visto che ho perso tanto nei primi giri e adesso vedremo quanto in fretta riuscirò ad adattare il mio stile a Portiimao, perché questa sarà la prima gara che effettuerò senza aver svolto prima dei test sul tracciato - ha sottolineato - Ho ancora tanta strada da fare e devo vedere come guida Brad la KTM. È migliorato molto nelle ultime stagioni, è un pilota completamente diverso rispetto a tre anni fa, è molto dolce, preciso e rapido. Devo vedere i suoi dati e il modo in cui guida la KTM, perché al momento è il pilota più veloce del marchio”.

Dopo essere cresciuto insieme a Fermin Aldeguer, nel 2025 il pilota murciano tornerà a dividere la pista con il suo corregionale in MotoGP nel 2025. Una lunga scalata, da Murcia verso il Mondiale.
 
“Io, Fermin, Ana Carrasco e Carlos Alcaraz, stiamo stiamo dando risonanza al nome di Murcia. È importante sia per noi che per la regione, perché in passato in pochi sapevano dove si trovasse, mentre adesso sono sempre di più a conoscerla” ha commentato Acosta, parso abbastanza in difficoltà su un consiglio da dare a Fermin in vista del salto di categoria: “È abbastanza difficile dire una cosa sola. Quando sei giovane, passare dalla Moto3 alla Moto2 è un grosso cambiamento, e lo è anche il passaggio in MotoGP. Il grosso problema è che in Moto2 puoi imparare a gestire le gomme, ma poi arrivi in MotoGP senza aver mai lavorato con l’elettronica, i dispositivi d’altezza e l’ergonomia. Ci sono diverse cose che dovrà imparare un passo alla volta dopo il test a Valencia. Tuttavia salirà su quella che al momento è la miglior moto in griglia e in Ducati troverà molte persone esperte pronte ad aiutarlo”.

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