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MotoGP, GP di Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Grande festa a Misano. Il pubblico delle grandi occasioni c’era, il tappeto rosso lo ha portato la Ducati. Martin, Bezzecchi e Bagnaia non l’hanno lasciato calpestare a nessuno altro

MotoGP: GP di Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Grande festa a Misano. Il pubblico delle grandi occasioni c’era, il tappeto rosso lo ha portato la Ducati. Martin, Bezzecchi e Bagnaia non l’hanno lasciato calpestare a nessuno altro, anche se Pedrosa, da leggenda qual è, due passi li avrebbe volentieri fatti.

Gli altri sono stati comparse. In cerca di un po’ di luce in giorni bui, alle prese con moto poco competitive e futuro incerto. Per la prima cosa chiedete a Quartararo, a Marc Marquez per entrambe. 

IL BELLO – Gli eroi devono essere acclamati dalla folla e a Misano ci sono stati gli uni e l’altra. Bagnaia e Bezzecchi sono un connubio tra Batman e Robin in pista e fra Sandra e Raimondo fuori. Si insultano e si abbracciano, si sorpassano e lottano, poi si dividono un panino. Gli applausi del (grande) pubblico sono stati meritati.

IL BRUTTO – Neppure il fattore campo ha aiutato la nazionale italiana in Moto3. L’evergreen Fenati ci ha messo una pezza, ma di suoi presunti eredi non se ne sono visti. Forse hanno ceduto all’ultimo sole estivo per restare in spiaggia, sarebbe stato meglio, si sarebbero portati a casa almeno un bel ricordo.

IL CATTIVO – Lo ricordavamo come un pilota gentile ed educato, invece la pensione ha messo in luce il suo lato insolente. Dani Pedrosa è arrivato a Misano, ha dato una lezione di guida ai piloti KTM (e non solo) e se n’è andato. Con il sorriso, ma più luciferino del solito.

LA DELUSIONE – Takumi Takahashi potrà dire ai suoi nipoti di avere guidato nel 2023 una MotoGP. Dovrà solo ricordarsi di glissare sul fatto che poi non ci ha corso. Il giapponese non ha colpe, catapultato a Misano ha fatto quello che poteva, non vale lo stesso discorso per chi ha avuto l’idea di mandarlo.

LA CONFERMA – La lista di talenti di Ducati continua ad allungarsi, come un menù che sorprende a ogni portata. L’ultima viene dalla Spagna, per perfezionarla è servito un po’ di tempo, ma sembra che diventerà un piatto forte della casa. Jorge Martin sembra avere limato i suoi ultimi difetti, l’unico problema è che potrebbe essere digesta per gli altri piloti.

L’ERRORE – Brad Binder si merita una tirata d’orecchie. Il sudafricano è una certezza e vederlo buttare nella ghiaia un possibile podio stona. Una stecca che capita anche ai migliori.

LA SORPRESA – Raul Fernandez in Q2 e abbondantemente in Top 10 la domenica. Il giovane spagnolo di Aprilia sembra essersi finalmente ridestato dal torpore, ora non deve solo spegnere la sveglia.

IL SORPASSO – Diamo il premio al colombiano David Alonso per il suo ultimo giro. Ha 17 anni, è al debutto in Moto3  e ha scoperto che vincere gli piace molto. Così tanto che anche il titolo non è un’illusione per lui.

LA CURIOSITA’ – Mentre tutti facevano la posta ai box Honda e Yamaha nei test di Misano, Augusto Fernandez ha svelato il suo nuovo mezzo. Lo vedete qui sotto, anche se non siamo sicuri che la terza ruota sia regolamentare.

IO L’AVEVO DETTO – Alberto Puig era stato chiaro: “Honda si prepara a un cambiamento radicale”. Speriamo non si riferisse alla colorazione HRC sfoggiata nei test, servirebbe qualcosa di più che un po’ di trucco.

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