Tu sei qui

SBK, Petrucci: "Sono veloce, ma mi sembra di guidare una moto non mia"

"È difficile da spiegare, l'asfalto ha grip ma ti lascia senza avvertirti. Most mi ricorda le piste del MotoAmerica: è vecchio stile, ma le SBK moderne sono sempre più pesanti e veloci"

SBK: Petrucci:

La pista di Most rappresentava un grande punto interrogativo per Petrucci, al suo debutto sul circuito ceco, ma se il buon giorno si vede dal mattino, allora il ternano può essere soddisfatto. Suo il 3° tempo (dietro alle Yamaha di Toprak e Gardner) e primo delle Ducati, con Rinals, Bassani e Bautista alle sue spalle. Non è però tutto oro quello che luccica, perché Danilo ha ancora qualche dubbio da togliersi domani.

Non è andata male, sono abbastanza sorpreso - ha raccontato con la consueta sincerità il pilota del team Barni - Avevo provato qui con una moto stradale, ma era stato abbastanza diverso che con una SBK e questa mattina ero un po’ preoccupato dal meteo. Nel pomeriggio sono riuscito a girare un po’ e le sensazioni sono state strane, anche se l’assetto della mia Ducati era uguale a quello di Imola e Donington, è stato complicato. L’asfalto ha grip, ma puoi perdere immediatamente aderenza senza avvertimenti. Sono contento del tempo, ma non delle sensazioni in sella: è come se guidassi una moto che non è la mia, è difficile da spiegare”.

La velocità però c’è, il segreto sarà quello di metterla a frutto sul giro secco in qualifica.

“È il mio punto debole: non riesco a essere veloce come gli altri con la gomma nuova, hanno qualcosa in più di me al primo giro - ha ammesso Petrucci - Gli pneumatici a disposizione in questo fine settimana, però, sono due step più duri rispetto al solito e ho un piccolo vantaggio. Ho fatto lo stesso tempo 2 o 3 volte, ma non ho mai fatto un giro perfetto, quindi posso migliorare. La chiave del mio fine settimana sarà la Superpole perché su questa pista hai bisogno di una buona posizione di partenza, non ci sono molti punti in cui superare”.

Danilo ha poi commentato il circuito di Mosta dal punto di vista della sicurezza.

Come ho detto, l’asfalto è strano e ci sono abbastanza buche, ma per me va bene - la sua opinione -  Siamo al limite come dimensioni per la SBK, è un circuito abbastanza lento. Solo nella curva 12, che si percorre in 3ª marcia, la via di fuga non è troppo ampia ed è un punto abbastanza pericoloso. Sembra un po’ una pista da MotoAmerica, con un disegno vecchia scuola, ma per le moderne SBK è piccolo, sarà difficile superare”.

Poi gli è stato chiesto un paragone con Imola.

A Imola l’asfalto era al limite perché era molto scivoloso, bastava toccare la riga bianca ed eri a terra, come era successo a Bautista. Anche a me era accaduto, ma ero riuscito a rimanere in piedi - ha ricordato - Le vie di fuga sono simili per ampiezza, ma qui l’asfalto è migliore. Imola avrebbe bisogno solo - si fa per dire - di una riasfaltature è una bella pista dove correre, il fatto è che queste moto sono sempre più pesanti e veloci e abbiamo bisogno di piste più larghe e maggiori vie di fuga, fa parte dell’evoluzione.

Articoli che potrebbero interessarti