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MotoGP, Marini: “I giapponesi sono precisi, non lenti: hanno rifatto la moto in tre gare”

“Vogliono accertarsi che tutto funzioni prima di portarlo, ma i tempi di risposta sono ottimi: ogni parte della moto sarà nuova per i test di lunedì. Sarà una giornata cruciale per cominciare a ottenere buoni risultati”

MotoGP: Marini: “I giapponesi sono precisi, non lenti: hanno rifatto la moto in tre gare”

Le prime tre gare dell’anno non sono state semplici per la truppa Honda, al punto che ad Austin Luca Marini è stato l’unico degli alfieri della Casa dell’Ala dorata a vedere il traguardo nel GP, senza però riuscire a portare a casa nemmeno un punto. Una situazione che il marchigiano è convinto potrebbe cambiare dopo questo fine settimana a Jerez. O per essere più precisi, dopo la giornata di test prevista per lunedì 29 sul tracciato andaluso.

“Gli ingegneri hanno costruito una nuova moto basandosi sui feedback e i riferimenti dell’anno scorso, per cercare di migliorare le prestazioni, soprattutto in termini di accelerazione e velocità di punta, che erano i punti più deboli della moto 2023. Adesso però ci manca tantissimo a centro curva. In entrata, in percorrenza, e nella prima fase di uscita di curva perdiamo moltissimo tempo e anche se abbiamo guadagnato qualcosa in frenata, in accelerazione e in velocità massima, perdiamo troppo, ha detto Luca, spiegando le carenze della RC213V e le aree in cui la Honda sta cercando di intervenire: È già dai test invernali che stiamo lavorando nella giusta direzione per ritrovare quell’ingresso in curva che la Honda ha sempre avuto tra i suoi punti forti. Abbiamo apportato molte modifiche alla moto, seguendo la mia strada e le mie sensazioni, e dopo i test a Barcellona abbiamo capito tante cose importanti. Anche questo fine settimana sarà importante, ma il test di lunedì sarà ancor più cruciale per cominciare a ottenere dei buoni risultati”. 

Come fatto negli scorsi appuntamenti, il portacolori HRC si concentrerà comunque sul weekend di gare, prima di volgere lo sguardo alla sessione di collaudi.

“Questo per noi è un fine settimana di gara, come lo sono stati gli ultimi. Poi lunedì dovremo cambiare mentalità, per cercare di capire ogni più piccola parte della moto e riprovare qualunque cosa possiamo riprovare, perché abbiamo tantissime parti tra cui scegliere le migliori e poi dobbiamo mettere insieme tutti i pezzi e vedere come si comporta la moto”, ha sottolineato Marini.

Facile perdere la rotta con così tanti elementi da provare. 

“No, perché se lavori bene, provando gli elementi in maniera appropriata, ovvero riservando le giuste tempistiche a ogni parte e svolgendo delle comparazioni, non è un problema - ha chiarito il 26enne - Il problema è il tempo, anche perché durante i test c’è un numero limitato di gomme che possiamo usare, possiamo fare un determinato numero di giri, sempre per un discorso di gomme e di motore, e apportare delle modifiche alla moto richiede sempre del tempo, anche un’ora quando si tratta di grossi elementi”.

Una grande mole di lavoro, per un pilota che fino all’anno scorso difendeva i colori di una squadra satellite.

In questo momento devo fare più di quanto mi sarei aspettato perché siamo in difficoltà, ma non appena la nostra moto sarà competitiva avremo molti meno elementi da provare. Anche solo uno, magari. Che sia un forcellone, o un nuovo telaio, sviluppi una cosa alla volta come stanno facendo gli altri costruttori in questo momento”, ha osservato l’italiano, a cui tutto sommato non dispiace collaudare nuove parti. 

Parto da casa sempre carico. Fino a giovedì sono felicissimo - ha commentato ridendo - Poi al venerdì, quando ti vedi laggiù in fondo, la mia parte competitiva inizia a dire: ‘sarebbe meglio stare più su’, però so perfettamente che ci sono degli step da fare, ma sono sicuro che se continuiamo a restare uniti e a lavorare bene tutti insieme, arriveremo prima dove vogliamo arrivare. Bisogna solo restare tranquilli, sereni e continuare a essere felici, perché mi sto divertendo a fare i test. Mi piace, perché così ho tempo per girare e capire ancor meglio la moto”.

La coesione dei piloti Honda è un aspetto importante per Luca, ma non quanto la precisione nel fornire i propri riscontri agli ingegneri: “Siamo tutti abbastanza allineati. La cosa importante, e che ho visto fare molto la differenza, è il fatto di non limitarsi a esporre le proprie sensazioni, ma spiegare tutto ai tecnici giapponesi il più possibile nel dettaglio. La percentuale del gas, l’angolo di piega, il modo in cui freni… Più tu sei dettagliato, più loro riescono a capire e a portarti qualcosa che faccia la differenza”.

In questi suoi primi mesi con la Casa giapponese, Marini non ha infatti riscontrato quella lentezza nelle reazioni di cui si è tanto parlato in passato.

Secondo me non si tratta di lentezza ma di precisione: loro hanno degli standard molto alti e si tratta di un aspetto che a me piace molto - ha ammesso - Devono essere sicuri al 100% che una cosa funzioni, ma il tempo di risposta è stato ottimo, perché abbiamo una moto completamente nuova dopo sole tre gare. Per i test di lunedì, ogni parte della moto sarà nuova, ma hanno comunque portato delle nuove componenti in tutte le prime gare. Come detto, hanno un ottimo tempo di risposta, vogliono solo accertarsi prima che tutto funzioni a dovere, come è giusto che sia anche per una questione di sicurezza”.

A velocizzare ulteriormente il lavoro di sviluppo ci penserà anche Stefan Bradl, in pista come wild card.

“Non so ancora bene cosa farà, però so che farà questa wild card anche per provare in gara alcune cose che stanno sviluppando ha spiegato Luca, che al di là degli aspetti puramente sportivi, si prepara per un’altra grande sfida come quella della paternità: “Sono pronto a diventare papà, siamo molto felici. Sento un sacco di padri molto tragici, ma alla fine tutti dicono che è bellissimo. Marta è molto brava con i bambini, lo è sempre stata, e mi aiuterà tanto”.

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