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MotoGP, Marc Marquez: nel T4 sono io a dover migliorare

"Ho seguito Zarco: la Yamaha è più stabile sulle buche". Pedrosa: "Quando la moto salta il traction control impazzisce"

MotoGP: Marc Marquez: nel T4 sono io a dover migliorare

Marc Marquez ha migliorato il suo tempo sul giro di un secondo e mezzo fra l’FP1 e l’FP2, e ciò è stato sufficiente per farlo risultare il miglior pilota in pista. Ma meno di tre decimi più veloce della sorpresa Johann Zarco, il migliore dei piloti Yamaha sul giro secco.

Per la quinta stagione consecutiva, dunque, Magic Marc non ha avuto rivali sul circuito di Austin, ma il Gran Premio potrebbe essere meno una formalità dei precedenti.

La novità di quest’anno, in negativo, è l’asfalto del circuito texano: ci sono molti avvallamenti, probabilmente causati dalla F.1 ed anche se Marquez è sempre il re di Austin, quest'anno il suo trono vacilla a causa dei progressi fatti dalla Yamaha che ha consentito ai suoi piloti di guidare sul velluto occupando addirittura il secondo, il terzo ed il quarto posto alle spalle del campione del mondo.

"Non ho trovato né Vinales né Rossi, così ho seguito Zarco, che guida la loro stessa moto, e ho visto quali sono i loro punti di forza - ha spiegato Marquez -  La Yamaha è molto stabile sulle buche e ogni anno sembra migliorare in accelerazione. Dovrò dunque puntare sulla frenata e sono già contento del lavoro fatto con gomme usate. Più importante però sarà trovare l'assetto giusto per le buche. Complessivamente oggi è andata abbastanza bene e nella seconda sessione ho cominciato a sentirmi più a mio agio sulla moto, ma ci sono alcune aree della messa a punto dove dobbiamo lavorare, soprattutto per migliorare la confidenza con l’anteriore. La cosa positiva è che nel corso della giornata siamo stati in grado di completare un sacco di lavoro e di provare tutti gli pneumatici, anche quelli soffici, per vedere come reagiva la moto. Nel pomeriggio poi abbiamo fatto un passo avanti con l'elettronica, trovando una base abbastanza buona, anche se vogliamo ancora risolvere alcuni dettagli per migliorare il comportamento della moto sugli avvallamenti. Non vedo l'ora di proseguire il buon lavoro fatto finora sulla moto, ma anche su me stesso: nel T4 sono io a dover migliorare”.

L’ammissione di Marc fa comprendere quanto il campione del mondo stia cercando il pelo nell’uovo per migliorarsi. Del resto il #93 è conscio del fatto di aver dovuto utilizzare una gomma soffice al posteriore per realizzare il suo tempo.

Complessivamente comunque la Honda dall’inizio della stagione ha già fatto dei passi in avanti. La conferma è il quinto tempo di Dani Pedrosa.

"Siamo stati in grado di migliorare dopo la prima sessione di prove e di provare altre cose di assetto, e anche tutte le gomme - ha spiegato Dani - Ora dobbiamo utilizzare al meglio tutte le informazioni che abbiamo raccolto oggi per fare un altro passo in avanti domani. Stiamo cercando in particolare di migliorare nel primo e nel terzo settore ma anche di prepararci al meglio possibile per la gara. Il fatto è che i moderni sistemi di controlli della trazione sono pensati per un asfalto perfetto – analizza e spiega - mentre qui la moto salta con il risultato che i sensori intervengono poiché pensano ad una brusca perdita di aderenza, con il risultato di tagliar in modo improvviso la potenza”.

 

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