Mugello: il Bello, Il Brutto e il Cattivo

Lorenzo vince, Dovi secondo davanti a Stoner e il campionato si riapre


Archiviato il Gran Premio di Italia sulla pista del Mugello. Tornano le polemiche Simoncelli contro Spagna fuori dalla pista, Dovizioso e Lorenzo partono per il Sachsenring con il morale alle stelle, Stoner si arrabbia per essere salito solo sul terzo gradino del podio. In questo momento alla Ducati farebbero carte false per lo stesso risultato.

IL BELLO - Il Mugello non è un’occasione speciale solo per il disegno della pista. Quest’anno il nuovo asfalto e i cordoli tricolore sono stata la giusta cornice alle sfide in gara. La lode se la meritano i tifosi, erano quasi tutti per Rossi e molti per Simoncelli, ma quando hanno visto il Dovi lottare per le prime posizioni lo hanno sostenuto come se guidasse una Ducati o avesse i capelli ricci.

IL BRUTTO - Il coro “Scemo! Scemo!” indirizzato a Lorenzo sul podio poteva rovinare un intero weekend di sport. A limitare i danni c’ha pensato il savoir faire del campione del mondo: “non ho sentito niente, ho visto solo gente che si divertiva”. Chapeau!

IL CATTIVO - Pedrosa non ha proprio la stoffa per recitare la parte di Darth Vader. Cerca di fare il duro col Sic, poi si scopre che non legge neanche i messaggi sul cellulare. Meglio metterci una pietra sopra e pensare alle gare.

In Giappone c’è stato un terremoto, la centrale di Fukushima ha riportato gravi danni e il circus del Motomondiale dovrebbe andare a ottobre lì vicino senza nessuna garanzia sulla sicurezza per la salute di piloti, tecnici e giornalisti. Qualcuno, per favore, lo spiega a Dorna e FIM?

LA DELUSIONE - Sei al Mugello, nei 150 anni dall’Unità di Italia, con i cordoli colorati come la bandiera, hai uno dei piloti più forti di sempre dati in dono dalla madre patria, in più è in sella al simbolo delle due ruote Made in Italy. Risultato: dodicesimo in prova e sesto al traguardo. Festa rimandata a data da destinarsi.

LA SORPRESA - La seconda Ducati al traguardo è quella di Barbera, settimo dietro a Rossi. Lo spagnolo non è un fulmine, ma quando trova la giusta scia qualche risultato lo ottiene sempre.

L'ERRORE - Sbagliare la pressione degli pneumatici è un’ingenuità che non ti aspetti neanche dal gommista dietro casa. Se poi ti stai giocando un campionato del mondo come Stoner, hai ragione ad arrabbiarti.

LA CONFERMA - Data per spacciata, la Yamaha ad Assen con Spies e al Mugello con Lorenzo è risorta come l’araba fenice dalle ceneri del telaio 2010. L’Honda non è più così lontana, certo che quel telaio è stato fatto quando a sviluppare l’M1 c’era ancora un certo signor Rossi da Tavullia.

IL SORPASSO - I due di Lorenzo alla Casanova – Savelli su Dovizioso e Stoner. Nella esse in discesa Jorge ha guidato la sua M1 sull’asfalto come un chirurgo il bisturi, ma niente anestesia per i suoi avversari.

Siamo in Italia e siamo italiani: il Dovi all’ultimo giro su Stoner non può che meritare una menzione speciale.

LA CURIOSITA' - Il nuovo asfalto, l’evoluzione delle moto, i pneumatici, fatto sta che in qualifica cinque piloti hanno girato più veloci del tempo della pole position 2010, siglato da Dani Pedrosa.

IO L'AVEVO DETTO - Stoner: "non conosco bene i regolamenti, ma è regolare che Rossi abbia provato al Mugello prima della gara? Per lui potrebbe essere un vantaggio rispetto a tutti gli altri". Non ti preoccupare, Casey, non lo è stato.

 

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