Non è stato un inizio campionato facile per Remy Gardner, che in gara 2 è stato costretto al ritiro come già successo in Gara 1. La Yamaha è in difficoltà, nonostante il buon 7° piazzamento di Locatelli, e per Remy Gardner , al suo terzo anno nel mondiale Superbike, la frustrazione è chiara. Potrebbe e vorrebbe poter fare di più su di una moto che ha del potenziale, ma costretta a confrontarsi con un muro di Ducati.
"Personalmente mi aspettavo di più, anche da me stesso - spiega Remy Gardner - nella pausa mi sono allenato come un animale e sono arrivato più in forma di quanto lo sia mai stato, ma purtroppo non abbiamo raccolto i risultati che volevo, che tutti volevano. Sicuramente abbiamo del lavoro da fare. Lo scorso anno eravamo lì a lottare per il podio, mentre quest'anno abbiamo difficoltà a stare nella top 10. Al momento il nostro livello è quello che sta dimostrando Locatelli che è riuscito a trarre il massimo dalla sua moto, mentre per me è stato un weekend abbastanza difficile", ammette poi l'australiano.
Quella di Yamaha è una situazione difficile, tutti stanno dando il massimo, di cosa avete bisogno per uscire da questa situazione?
"Sicuramente la FIM potrebbe essere d'aiuto ma non so se un cambio delle regole sia ciò che ci serve, non è una mia decisione e non sta a me discuterne. Sicuramente abbiamo ancora molto lavoro e molta strada da fare per colmare il divario dalle altre case".
Oggi abbiamo visto sei Ducati nelle prime posizioni, quale è stato il vostro punto debole qui a Phillip island?
"Come già detto è un discorso generale, abbiamo del lavoro da fare, e speriamo di poter fare dei passi avanti già a Portimao".
Sei arrivato in Superbike 2 anni fa, hai vinto un mondiale in Moto2, eppure non sei ancora stato in grado di dimostrare il tuo potenziale.
"Penso anche a me stesso, sicuramente sono in grado di fare ancora meglio, so che posso lottare per dei campionati. Domani farò 27 anni e sono ancora abbastanza giovane... certo non è stato un grande regalo di compleanno questo weekend! - scherza poi - so di poter essere veloce e quando mi alleno con Acosta riesco anche a batterlo, quindi so di essere veloce ma siamo in difficoltà. So che forse la Yamaha non è la moto perfetta per il mio stile di guida ma penso di essermi adattato piuttosto bene. E' chiaro che non abbiamo finito, ma quando l'opportunità si presenterà io ci sarò, ma per ora siamo lontani".
Rea non era in pista a causa dell'infortunio, rispetto all'altro box seguite la stessa direzione in termini di sviluppo?
"Onestamente a Jerez e Portimao eravamo più o meno sulla stessa linea. Qui invece siamo andati in una direzione diversa, ed anche Aegerter ha le stesse sensazioni. Sicuramente la moto al momento si incastra molto bene con lo stile di guida di Locatelli, specialmente qui, quindi ora l'obiettivo da raggiungere è questo, magari sviluppando la moto a nostro favore", conclude poi Gardner.