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Gobbi: “Iannone esprime il valore PATA, a Rossi dissi di chiudere in SBK”

“Valentino non meritava quel finale di carriera. In Yamaha ho investito tanto, raccogliendo soddisfazioni, ma i risultati dell’ultima stagione mi hanno demoralizzato e l’interrogativo ora è guardare al 2026. Volevo Iannone sulla R1 nel 2025”   

SBK: Gobbi: “Iannone esprime il valore PATA, a Rossi dissi di chiudere in SBK”

È un concentrato di idee, energia, passione, divertimento e forse servirebbero altre mille parole per descriverlo. Sta di fatto che la sua azienda è a tutti gli effetti una delle eccellenze italiane riconosciute nel mondo con un fatturato di quasi 200 milioni di euro.

E pensare che all’età di 27 anni era partito con sole 5 persone, oggi invece, all’età di 71 anni, se ne ritrova più di 500 alle sue dipendenze. Remo Gobbi è conosciuto da tutti come l’imprenditore della patatina, grazie al suo celebre brand PATA, presente nei bar e supermercati per poi essere trasportato nel mondo delle corse.

Per l’occasione l’imprenditore lombardo ci ha voluto aprire le porte della sua azienda a Castiglione delle Stiviere, raccontandoci curiosità e retroscena di quello che è stato il suo impegno a due ruote tra moto, piloti e non solo.   

“Sono partito all’età di 27 anni con le patatine, ovvero un prodotto che unisce e mette allegria tra le persone – ha esordito Remo – questo è il valore di PATA, che conserva ancora oggi e di cui ne sono orgoglioso. Ai tempi era una sfida nuova, dove non mancava il rischio. Ci siamo però mossi credendo in quello che era il nostro progetto e abbiamo investito tanto, nelle persone e ovviamente a livello economico. Tutti gli appassionati di corse hanno visto il nostro sforzo nel Racing e al tempo stesso quello con i nostri testimonial, su tutti Jerry Scotti, che per anni ha portato PATA nelle tv di tutte le famiglie”.

Con PATA ti abbiamo poi visto sia in Superbike che in MotoGP…
“Certo! Ricordo ancora gli inizi con Borciani, poi Fiorani con la Honda. Ovviamente non è mancato l’impegno con due grandi come Max Biaggi e Valentino Rossi. Con Valentino c’è sempre stato un rapporto stretto, che andava oltre la pista. Quando dovevo discutere il contratto io parlavo direttamente con lui, senza dover passare dal manager. Mi sedevo al tavolo con Valentino e si discuteva dell’accordo”.  

Com’è nata l’idea di Rossi con PATA?
“Valentino incarnava i valori delle nostre patatine, perché ai tempi della MotoGP era un pilota divertente, ma soprattutto uno che abbracciava un pubblico trasversale. Tutti lo conoscevano, a partire dalle mamme fino ad arrivare alle nonne. Devo dire che un po’ di milioni li ho spesi per lui, ma il legame lo porto ancora oggi nel cuore. In tutto ciò c’è una cosa che mi è dispiaciuta”.

Di cosa si tratta?
“Mi è dispiaciuto il modo in cui ha terminato la sua carriera nelle moto, dato che meritava un finale diverso. Più volte infatti gli consigliai di chiudere in Superbike, sarebbe stato un bel finale, da protagonista con la Yamaha. Se avesse deciso di saltare sulla R1, io ero già pronto a rilanciare con l’investimento, ma alla fine è andata così. Ci ha fatto comunque divertire ed emozionare Valentino”.  

Remo, hai parlato di Yamaha. La vostra è stata una storia bellissima, ma ultimamente non sta andando secondo i piani.
“Voglio essere molto chiaro sul discorso Yamaha: la storia con Yamaha dura da ben 10 anni e penso di aver investito tanto. In queste stagioni abbiamo raccolto grandi soddisfazioni, dato che abbiamo vinto in SSP fino ad arrivare al titolo di Toprak in SBK, che rappresenta un traguardo unico. L’interrogativo però è guardare al futuro, perché i risultati dell’ultima stagione mi hanno demoralizzato”.

Cosa pensi di fare?
“Io con Yamaha ho già parlato e gli ho chiesto di mettere in campo tutte le forze necessarie per riscattare il 2024. Ovviamente la priorità è quella di continuare con loro anche nel 2026 e su questo tema voglio essere chiaro, ma qualora nel 2025 i risultati dovessero rimanere gli stessi, dovremmo fare delle valutazioni per il futuro. Con Yamaha c’è sempre stato un forte legame e mi dispiace molto per i loro piloti: da una parte Locatelli, dall’altra Rea, un campione che ha vinto ben sei mondiali e che per me rimane il più grande di sempre nella storia della Superbike”.

Prima hai citato Toprak. Quanto ti è dispiaciuto perderlo?
“Tantissimo, perché rappresentava il presente e il futuro della SBK, ma lui voleva la BMW e c’era ben poco da fare. Abbiamo provato a convincerlo, ma non c’è stato verso. Ci siamo quindi dovuti muovere per trovare un sostituto all’altezza e Rea rappresentava la migliore alternativa presente sul tavolo. Io penso che Johnny rappresenti la storia della SBK, al di là delle difficoltà di questo 2024”.

A proposito di 2024, hai sorpreso tutti puntando su Iannone?
“Esatto! A Barcellona ci siamo parlati e abbiamo definito questo progetto assieme. Iannone è un pilota che esprime il valore di PATA e grazie a lui abbiamo festeggiato già una vittoria, cosa che con Yamaha non siamo riusciti a ottenere quest’anno. Secondo me Iannone può chiudere terzo nel Mondiale 2025, giocandosela con Bautista, dato che Toprak e Bulega sono un passo avanti a tutti”.

Che idea ti sei fatto di lui?
“È un personaggio divertente e di grande talento. Secondo me la sua squalifica è stata una cosa sproporzionata a quanto accaduto, ma ora sono contento che si sia rilanciato con il team Go Eleven e penso che tutto il pubblico apprezzi quanto ha fatto”.

Poteva esserci lui sulla Yamaha di GRT nel 2025…
“È vero! Mi sarebbe piaciuto molto vederlo sulla Yamaha del team GRT nel 2025, perché sarebbe stata una bella opportunità, ma purtroppo non è stato possibile. Siamo però entusiasti di questa nuova sfida con lui assieme a Go Eleven e alla Ducati. Vogliamo infatti essere fiduciosi”.

Hai sorpreso tutti con questa mossa…
“Secondo me bisogna sapere cogliere quelle che sono le opportunità e al tempo stesso capire ciò che piace alla gente. Tutti sanno chi è Andrea Iannone e quest’anno ci ha regalato una bellissima vittoria ad Aragon. Nel 2025 saremo nuovamente assieme e potremmo andare anche più in là nel tempo”.

In questi anni qual è il pilota a cui più ti sei affezionato?
“Io ne ho sponsorizzati tantissimi di giovani e ho quasi perso il conto. Cito Marini, Bulega, Pasini, Rossi così come Biaggi, Rea, Locatelli, Iannone fino ad arrivare a Manzi. In merito a Manzi c’è un retroscena che vorrei ricordare, risalente al Mondiale 2023, un momento chiave della sua carriera. Stefano stava disputando una grandissima stagione e, visto l’impegno profuso in pista, decisi di intervenire  in prima persona per prendermi  carico dei suoi premi vittoria e dei posizionamenti. Alla fine Stefano è ancora oggi protagonista con la Yamaha e nel 2026 vorrei portarlo in SBK. Questo è il mio sogno”

Quest’anno abbiamo visto che PATA è arrivata anche al parco chiuso…
“Vi è piaciuta come idea? Mi ha fatto sorridere vedere Andrea mangiare le patatine al parc fermé. Alla fine ci sta, perché come ho detto la patatina è la condivisione di un momento di divertimento e chi arriva al parco chiuso è perché ha fatto una bella gara e si è divertito. Inoltre ti dà anche un po’ di energia”.

Per quanti anni vedremo ancora PATA nelle moto?
“In questi ultimi anni abbiamo ampliato gli orizzonti, infatti siamo arrivati anche nel calcio e presto avremo delle novità interessanti riguardo i nostri testimonial. Le moto rappresentano una parte del mio cuore e posso garantirvi che ci saremo anche in futuro. Con chi è ancora presto per dirlo, ma posso confermarvi che PATA ci sarà”.     

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