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SBK, Stefan Bradl: “Se la Honda migliorasse in Superbike ci potrei pensare”

Il collaudatore tedesco non chiude le porte a un suo ritorno tra le derivate di serie: “Attualmente mi vedo come collaudatore Honda in MotoGP, ma so come funziona in questa azienda...”

SBK: Stefan Bradl: “Se la Honda migliorasse in Superbike ci potrei pensare”

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Il ritorno nel Mondiale SBK non ha ancora dato i frutti sperati dalla Honda, che nel 2020 si era riaffacciata sul panorama delle derivate di serie in veste ufficiale, con il supporto di HRC e l’obiettivo di tornare a essere vincente, grazie alla nuova CBR1000RR-R e agli esperti Alvaro Bautista e Leon Haslam. Speranze che si sono però infrante contro il muro di una Fireblade troppo acerba per tenere il passo della concorrenza e uno sviluppo fortemente rallentato dalla pandemia. Nei primi due anni, tre sono stati i podi conquistati grazie ad Alvaro dalla Casa dell’ala dorata. Ai quali si è poi aggiunto il terzo posto conquistato la scorsa stagione dal rookie Iker Lecuona, affiancato dall’altro debuttante Xavi Vierge in un 2022 che ha visto proprio la consacrazione di Bautista in sella alla Ducati Panigale V4 R.

Risultati che hanno fatto riflettere il collaudatore Stefan Bradl che, nelle passate stagioni, in più di un caso si è trovato a scendere in pista insieme a Bautista, in occasione dei test privati della Honda: “In quel periodo Alvaro non era molto felice. Ma il ritorno in Ducati è stato positivo per lui e quel che ha ottenuto nel 2022 è notevole, ha commentato il tedesco ai microfoni di Speedweek. Il collaudatore della Casa giapponese ha ammesso di aver parlato con lo spagnolo della sua volontà di ritornare a competere a tempo pieno in un campionato di alto livello, ma non sembra essere molto convinto che la SBK possa essere il posto giusto per lui. 

La Superbike non è la mia categoria, a maggior ragione dopo tutto quello che ho vissuto lì nel 2017, con la Honda” ha spiegato il 33enne, ricordando l’annata trascorsa tra le derivate di serie con il team Red Bull Honda. Un anno difficile, chiuso al 14° posto della classifica piloti, con un sesto posto come miglior risultato, diversi ritiri e sei gare perse per via di un infortunio al posto, che gli ha impedito di concludere la stagione. 

Nonostante i brutti ricordi, tuttavia, il bavarese non chiude del tutto all’idea di un suo ritorno: Se provassi la Ducati potrei cambiare idea, ma attualmente mi vedo come collaudatore Honda in MotoGP - ha chiosato Bradl - Se la Honda però si presentasse con una nuova e potente Superbike la prenderei sicuramente in considerazione. Lavoro con HRC da quasi dieci anni, quindi so come funzionano le cose in questa azienda: se succede qualcosa, sono vicino all'azione e pronto per svolgere altri compiti. Nel 2022 non ho potuto prendere parte alla 8 Ore di Suzuka per via delle concomitanze, ma la richiesta c'era. In più la Honda ha vinto, quindi è certamente soddisfatta dei piloti Superbike, ma non si sa mai...”

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