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SBK, Redding: “Oggi ho pensato come avrebbe fatto Toprak”

“Non rischiare non porta a niente e se non puoi batterli, unisciti a loro: è quello che ho fatto e ho vinto. Non rischiare non porta a niente, ho pensato come avrebbe fatto Toprak e adesso non vedo l’ora di rivedere la gara”.

SBK: Redding: “Oggi ho pensato come avrebbe fatto Toprak”

Scott Redding rimedia con un secondo posto nella Superpole Race e una vittoria meritatissima alla caduta che ieri in gara-1 lo ha costretto ad accontentarsi di un nono posto. L’inglese della Ducati termina con una nota positiva il weekend di San Juan dove ha messo in mostra un ottimo ritmo gara in tutte le occasioni e un’aggressività che poche volte si era vista da Scott, come anche lui ha ammesso nel dopo gara.

“Io l’avevo detto: se volevano vedere questo lato aggressivo, eccolo, ed è quello che ho fatto questo weekend. Ho messo il mio nome sulla lista e non sono stato quel pilota che non rischia, perché fare così non porta a niente. Se non puoi batterli, unisciti a loro, è quello che ho fatto e sono riuscito a batterli – ha detto Redding dopo la vittoria - È stata una giornata positiva per me, anche la Superpole Race è andata molto bene, solitamente non è un nostro punto forte. Sono stato velocissimo, ho anche tentato un sorpasso che non pensavo fosse possibile, ma ho pensato come avrebbe fatto Toprak: ci ho provato, al di là dell’esito positivo o no. Lui era pronto per una contromossa, ma io gli ho mostrato che avrei comunque fatto un tentativo, questo era un primo passo. Gara-2 è stata il secondo passo, gli ho fatto vedere che ci avrei provato e riprovato e riprovato ancora. Non vedo l’ora di rivedere la gara sinceramente, non ricordo nulla di quello che è successo, so che c’eravamo io, Toprak, Rea, Bassani. Dal mio punto di vista, loro erano messi molto bene, poi io mi sono messo davanti e sentivo che Toprak mi avrebbe provato a passare all’interno, ho frenato tardi, ho recuperato e l’ho fatto anche stamattina nella Superpole Race. Sono andato fuori pista, ho recuperato 8 decimi. Sto spingendo al limite per vincere delle gare, sono felice di aver vinto una gara alla mia prima volta qui a San Juan”.

Come hai detto è stata la tua prima volta a San Juan, una pista tecnica e difficile da imparare. Hai messo in mostra un ottimo ritmo in entrambe le gare e sei stato vicino a vincere la Superpole Race. La giornata di oggi è un rimedio alla delusione di ieri?
“Quello che è successo ieri appartiene a ieri, non è stata colpa mia e ne sono consapevole. Ho comunque mostrato determinazione e voglia di recuperare e di risalire il gruppo. Cadere e pensare di aver perso la possibilità di chiudere primo o secondo in campionato può renderti triste, ma è quello il momento in cui rialzarsi e riprovarci. Ho spinto tantissimo e sono arrivato nono. Oggi sono arrivato secondo e poi ho vinto la gara. Sono felice per le mie prestazioni nel corso del weekend. È vero che sono caduto due volte, ma ho vinto e ho mostrato di essere forte. Per la prossima gara andremo in Indonesia e la situazione sarà uguale per tutti. Qui ho dovuto giocare di rimessa per tutto il weekend e alla fine abbiamo messo in mostra di essere forti. In Indonesia ci riproveremo”.

A proposito dell’Indonesia, sarà una pista nuova per tutti: come si prepara una gara del genere?
“Non c’è molto da fare, non ci sono neanche degli on board da guardare. Andremo là, correremo o cammineremo per tutta la pista, la osserveremo, scenderemo in pista e gireremo tanto nelle FP1. Qui nelle prime libere penso di aver fatto 24 giri, forse 10 giri più di tutti gli altri. I giri fatti in gara-1 dopo la caduta sono stati tutti utili. Non voglio rinunciare ai miei segreti, ma so che gli altri guarderanno a come imparo velocemente le piste”.

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