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SBK, Rea: “Accetto di essere con le spalle al muro, non abbiamo nulla da perdere”

“Sulla lavagna, prima del via, i meccanici mi hanno scritto: divertiti. Ho imparato tanto da questo weekend, ho fatto molti errori stupidi e sono stato troppo impaziente. Le cadute del weekend sono stati miei errori, ora con 24 punti tutto può succedere"    

SBK: Rea: “Accetto di essere con le spalle al muro, non abbiamo nulla da perdere”

Con uno zero nella Superpole Race e una vittoria in gara-2, Jonathan Rea mette una toppa ad un weekend, quello di Portimao, che si stava rivelando disastroso in ottica Mondiale. La vittoria della manche del pomeriggio salva la Kawasaki dal tracollo e dalla possibile resa per il campionato, in contemporanea con l’inatteso zero di Razgatlioglu che permette al 6 volte campione del Mondo di restare in scia al turco per il titolo con due round da disputare. Un fine settimana dal quale Rea ha imparato tanto e dal quale ha tratto utili spunti per gli ultimi due round.

Che partenza, probabilmente è stata la mia migliore dell’anno. Sin da subito mi sono trovato in una buona posizione, tra il quarto e il quinto posto, e da lì in poi ho notato che la mia moto stava andando veramente bene, riuscivo a metterla dove volevo. Facevo solo fatica in rettilineo, c’era vento contrario ed era forte, come ieri. Ieri l’obiettivo di Toprak era quello di rompere il mio ritmo, questo weekend lui è stato molto forte, oggi invece ho cambiato un po’ la mia strategia – ha raccontato Rea – Ieri ho provato ad andare via sin dal momento in cui mi sono trovato con pista libera, oggi invece sapevo di doverci provare sin dall’inizio del giro per avere un po’ di riposo in rettilineo. Quando mi sono trovato davanti ho iniziato a fare il mio ritmo, ho fatto un 41.4, il giro dopo invece ho fatto un errore, poi ho ricominciato a girare sul 41.5, sentivo di essere entrato nel ritmo. Devo ringraziare il team, la moto era ottima dal punto di vista della ciclistica. Come ho detto, quando eravamo davanti, abbiamo fatto fatica per il vento contrario, quello è stato l’unico punto in cui abbiamo sofferto. Sono stato avvertito del ritiro di Toprak, di conseguenza ho un po’ adattato la mia strategia di gara, perché non c’era più bisogno di spingere al massimo dell’intensità. Vedevo la lavagnetta e avevo delle belle sensazioni, non eravamo sotto stress, il gap stava crescendo ed ero rilassato in moto. Ho imparato tanto da questo weekend, ho fatto molti errori stupidi e sono stato troppo impaziente. Devo avere la consapevolezza che il mio ritmo sia ottimo e che posso lottare con loro fino alla fine”.

Consideri le tue due cadute errori tuoi o no?
Decisamente, nella caduta di ieri il vento era forte, più di venerdì ad esempio, sono entrato in quella curva forte, con la voglia di scappare. Era la prima volta che mi trovavo con pista libera, Scott aveva fatto un errore in curva 13, sentivo che mi stava riprendendo alla 14 e l’unico modo per chiudere quel giro al comando era tentare di arrivare davanti in fondo al rettilineo e avere un giro pulito. Purtroppo, però, non sono andato tanto lontano, nell’ultima curva non sono entrato troppo forte, ho pinzato troppo il freno mentre mi trovavo nella zona dove stava soffiando il vento ed è successo tutto velocemente. Stamattina invece il motivo è il freddo. Con la moto mi sentivo bene, diversi piloti sono caduti lì in quel punto che era scivoloso, è la prima volta che giriamo con questo asfalto. Adesso non abbiamo più nulla da perdere. Ci siamo riavvicinati con quello che sfortunatamente è successo a Toprak, accettiamo di avere le spalle al muro. A volte è bello poter guidare con la mente libera, ma abbiamo fatto degli errori, io ne ho fatti questo weekend, devo accettare la cosa e imparare. In Argentina dovremo mantenere la stessa mentalità, io sto guidando sempre al limite per restare con loro. Faccio fatica in alcune aree, non c’è margine per riposarsi, ogni curva dobbiamo affrontarla al 100%".

Abbiamo visto Pere Riba piangere, così come tutto il tuo team: che cosa significano quei pianti?
“Ero piuttosto contrariato con me stesso dopo la Superpole Race. La caduta di ieri l’ho potuta accettare, è stata una caduta veloce, è andata bene e devo ringraziare chi mi fornisce le protezioni, altrimenti non avrei corso oggi. Mi sono fatto un po’ male al gomito e alla gamba, ho preso una botta ma nulla di grosso. Tolto questo, è stata una giornata piena di emozioni oggi. Quando il Campionato è a 50 punti, o 49, con 6 gare da disputare diventa difficile ma oggi, o meglio, tutta questa stagione è la dimostrazione che tutto può succedere e che ogni weekend può capitare qualcosa di strano. 24 punti ora sembrano nulla con 6 gare da correre, tutto può succedere. Io farò del mio meglio, vediamo come andrà”.

È vero che ci sono 6 gare da disputare, ma Argentina e Indonesia rischiano di saltare entrambe per via del Covid. Cosa ne pensi, visto che con 24 punti da recuperare non si sa dove finirà la stagione?
“Ho prenotato giusto ieri il volo per l’Argentina. Dal punto di vista mentale mi sto preparando per Argentina e Indonesia. Dovesse succedere qualcosa, l’affronterò. Qualsiasi cosa accada, sono sicuro che, visto che la Dorna ha confermato i 13 round così a ridosso della fine del Mondiale, non possono cancellare una gara, devono trovare un’altra pista. Non so quale possa essere, ma sarò pronto a livello mentale per Argentina e Indonesia”.

Possiamo dire che hai iniziato la gara di oggi con più aggressività, o comunque con una motivazione maggiore?
“Ho iniziato gara-2 con un grande sorriso. Mettiamo sempre un messaggio sulla dashboard, a volte sono delle frasi divertenti o motivazionali. Oggi i miei meccanici mi hanno chiesto cosa volessi e io gli ho chiesto di mettere un sorriso, loro mi hanno scritto ‘divertiti’. In griglia l’ho letto e mi sono detto che era giunto il momento di divertirmi, che questo weekend non poteva andare peggio. 25 punti vanno bene, è stata una missione di recupero del weekend”.

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