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De Angelis: "Nel 2020 sarò team manager, ma vorrei proseguire con Sky"

"Il team debutterà nel trofeo Yamaha R3 e nel CIV Supersport300. A febbraio saprò se farò ancora il pit reporter. Quando ho iniziato l'avventura del team ho pensato "Che bega", ma il sorriso ed i progressi dei piloti mi hanno ripagato degli sforzi"

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Gennaio come sempre è un mese di lavoro per i team, intenti ad organizzare nei minimi dettagli la stagione alle porte, e questo vale anche (e soprattutto) per le strutture nate da poco. È il caso del team “Roc’n’Dea”, che ha visto la luce da pochi mesi grazie ad Alex De Angelis e Massimo Roccoli, che hanno deciso di intraprendere insieme questa strada nuova per entrambi. Una strada improntata sui giovani, dato che la struttura debutterà nel trofeo Yamaha R3 e nel CIV Supersport300, categoria nate per far correre i più giovani senza budget a sei zeri.

Dall’ultima volta che Alex aveva raccontato la genesi del team le cose sono ovviamente progredite, a partire dal nome, scelto in un attimo grazie ad una intuizione. “Volevamo un nome che richiamasse noi – spiega De Angelis – dato che tutto sommato io e Massimo siamo conosciuti, così un giorno mi è venuto in mente “Roc’n’Dea”, che a Massimo è piaciuto subito. E’ un nome giovanile direi, in linea con le nostre idee”.

Edoardo Savioli, Diego Palladino e Stefano Borgonovo sono i tre giovani piloti con cui ti abbiamo visto in pista. Saranno loro i primi alfieri del team?

“I piloti con cui abbiamo svolto i test saranno parte del team al 99%, ma ancora non abbiamo nulla di firmato. Palladino vorrebbe fare insieme a noi sia il trofeo che il CIV 300, Savioli il trofeo e qualche wild card nel CIV se possibile, mentre Borgonovo vorrebbe continuare nel CIV 300. Non è ancora tutto definito comunque, dato che siamo in grado di schierare tre piloti in entrambe le categorie, quindi siamo ancora disponibili a valutare altre candidature per altri posti. A tal proposito c’è una cosa che vorrei precisare”.

Prego.

“Molti all’inizio pensavano che io e Massimo avessimo allestito una scuola, ma il nostro è un team a tutti gli effetti. La differenza rispetto agli altri team sarà che i due team manager si alleneranno insieme ai propri piloti, facendogli in parte da istruttori in un certo senso, con video e tutto il resto. È un valore aggiunto che possiamo dare ai nostri piloti, e che nessun altro al momento può fare”.

Oramai sei un talent scout in divenire, quali sono i talenti italiani su cui puntare secondo te?

"A parte i miei ragazzi, al momento faccio fatica a fare dei nomi, ma probabilmente quest’anno partecipando molto anche al CIV riuscirò a vedere se ci sono talenti su cui investire. Ad ogni modo è ormai palese che ci sia stato un cambiamento di trend, con tanti giovani piloti italiani nuovamente protagonisti nelle varie categorie, e questo è anche merito della federazione e di tutte le strutture del settore”.

Com’è stato l’approccio con i tuoi giovani piloti durante il primo test da team manager/pilota/istruttore?

“I ragazzi sono stati entusiasti e questo lo speravo, anche perché quando io  stesso avevo 14 anni mi sarebbe piaciuto molto poter girare con un pilota che ha corso nel mondiale, ed un po’ inaspettatamente ho visto molto entusiasti anche i genitori: hanno apprezzato molto il nostro lavoro con i ragazzi e ci hanno ringraziato. A volte i genitori si scontrano un po’ con i team mentre in questo caso pare proprio il contrario, spero che sia così anche durante i weekend di gara”.

Possiamo dire che l’avventura stia proseguendo nel mondo migliore quindi.

“Quando nei primi mesi iniziali ho iniziato con i vari ordini e tutto il resto ho pensato “Cavolo in che bega mi sono messo con questo progetto”, ma sono bastati i grandi risultati ottenuti sotto tutti i punti di vista nel primo test di due giorni con i ragazzi per ripagarmi della fatica fatta nei mesi precedenti. Sono molto convinto di questo progetto, quindi andiamo avanti con grande convinzione”.

Visto il grande impegno alle porte, proseguirai l'avventura da pit reporter per Sky?

“Ancora è tutto da decidere. Fino a metà febbraio non saprò se continuerò o meno con Sky, anche se entrambi stiamo cercando di proseguire la collaborazione. A prescindere da ciò sarò sicuramente presente a quattro gare del CIV ed a tre del trofeo Yamaha, senza contare il fatto che l’uomo in pista per le gare più adatto è Massimo"

Prossimi impegni sul taccuino da team manager?

“Continueremo a fare dei test, visto anche il tempo libero che abbiamo sia io che Massimo, sfruttando sia le piste vere che i kartodromi, dove possiamo lavorare sotto altri aspetti. Per chiudere con i piloti non abbiamo un giorno definito, ma ovviamente sarebbe meglio sfruttare questi giorni liberi per parlare e magari scendere in pista insieme”.


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