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Ciao Angel, 12+1 volte leggenda

Se ne è andato il campione spagnolo dopo l'incidente automobilistico. Non solo un grande pilota ma un uomo che cambiò il motociclismo

News: Ciao Angel, 12+1 volte leggenda

Più ancora che come pilota, Angel ha dato tanto per la persona che era”, il ritratto fatto da Valentino Rossi di Nieto poco tempo prima della morte. Angel è stato uno dei piloti capace di segnare un’era, di trasformare il motociclismo come pochi altri e ad attirare folle di appassionati.

In 24 stagioni, dal 1964 al 1986, è riuscito a vincere 13 titoli mondiali, o meglio 12+1 come diceva lui, perché non amava troppo quel numero porta-sfortuna. Sei nella classe 50 cc e sette nella 125, per la precisione, superato solo Giacomo Agostini, altro mito, per numero di Mondiali vinti.

Numeri che fanno impressione e a cui si aggiungo le 90 vittorie e i 139 podi conquistati con tante moto diverse, Derbi, Bultaco, Garelli, Minarelli e Kreidler. Stiamo parlando del Circus internazionale, perché Angel in Spagna riuscì a vincere in tutte le categorie, dalla 50 cc fino alla 750 cc.

In numeri però non possono riflettere quello che Angel ha rappresentato ai tempi dei pionieri del motociclismo. Nieto fu uno degli artefici del successo del motomondiale, con un senso dello spettacolo innato che lo portava a ravvivare le gare con incredibili rimonte giocando con la sua superiorità.

Le moto erano la sua vita e non le abbandonò neppure dopo che i suoi giorni di pilota finirono. Anzi il 14° titolo lo vinse da team manager, con Emilio Alzamora nel 1999. Poi rimase nell’ambiente come commentatore per le tv spagnole.

L’ultima apparizione fu a maggio scorso a Jerez, quando insieme all’amico Agostini ravvivò la conferenza stampa del sabato con la sua simpatia.

Se ne è andata una leggenda, più di un pilota ma un vero simbolo del motociclismo.

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