Dal centro medico al primo gradino del podio: che domenica per Joan Mir. Lo spagnolo del team Leopard, uno dei tanti protagonisti coinvolti nella caduta di massa all’inizio del secondo giro, era stato travolto da altri piloti ruzzolanti nella sabbia e pure dalle loro moto, che gli hanno rovinato addosso più volte.
I duri colpi non hanno fermato Joan, che si è schierato nuovamente sulla griglia di partenza, è scattato forte, ha superato diversi avversari sino ad arrivare al più pericoloso oggi, Romano Fenati con la sua Honda. Era duello tra lui ed il pilota del team Snipers, sino alla caduta di quest’ultimo, che ha lasciato la leadership allo spagnolo vincitore indisturbato al sedicesimo passaggio, dopo la riduzione dei 24 giri previsti.
È la terza vittoria per il numero 36 del team Leopard, che ora è saldamente al comando della classifica mondiale. Fenati avrebbe potuto ridurre il gap ma questo ritiro potrebbe pesare sulle sue spalle e nei conteggi finali.
Dopo una feroce lotta con gli avversari, acciuffa il secondo gradino del podio Aron Canet, attento anche a non commettere errori; terzo gradino per Fabio Di Giannantonio, che ambiva al secondo posto, ma un piccolo errore del romano all’ultimo giro è stato determinante per il risultato finale. Anche oggi a Le Mans i gradini del podio sono stati monopolizzati da tre piloti Honda.
Scatenati dal primo all’ultimo passaggio i due spagnoli Ramirez e Guevara, i quali hanno concluso appena dopo le posizioni del podio. Enea Bastianini ha portato la sua Honda al sesto posto, Andrea Migno con la KTM è riuscito a rimontare sino all’ottavo, dopo il francese Danilo.
L'olandese del team Ajo, Bendsneyder, è stato l’unico al traguardo per questa squadra dopo il ritiro di Antonelli; l’ex Campione Moto3 Danny Kent ha chiuso la sua gara al decimo posto, in zona punti gli italiani Dalla Porta e Bezzecchi, con il pilota del team CIP Mahindra protagonista della prima caduta di gruppo della gara.
Anche Nicolò Bulega si era recato al centro medico dopo il big crash e, nonostante le ferite ed i forti dolori, lo stoico pilota del team SKY VR46 ha preso parte alla gara, finendo non distante dalla zona punti. Arrivati al traguardo Pagliani ed Arbolino nelle posizioni numero diciotto e ventidue.
Classifica piloti: Mir 99, Fenati 65, Canet 63
LA CRONACA- Alla uscita della prima “esse” dopo lo start cadono Dalla Porta, Kornfeil, Suzuki e Norrdodin; una moto perde olio e, esattamente nello stesso punto, alla fine del primo passaggio avviene una scivolata di gruppo, nella quale vanno a terra tanti piloti. Alcuni di loro, tra cui Bulega, Antonelli e Mir, vengono travolti da altre moto che sopraggiungevano a grande velocità, la Direzione Gara è costretta ad esporre la bandiera rossa e ridurre il Gran Premio a 16 dei 24 giri previsti.
Secondo scatto più tranquillo del primo, Martin è al comando, ma Fenati non ci sta e lo sorpassa; terzo è Antonelli ma cade tra la penultima e la ultima curva. I commissari aiutano Niccolò, che si rimette in gara.
Fenati è in testa al gruppo, inseguito da Martin, Ramirez, Guevara e Mir; Bastianini è sesto, con Darryn Binder ed Arenas pronti ad attaccare il pilota romagnolo. Di Giannantonio e Migno si trovano in dodicesima e tredicesima posizione.
Cade Martin e lascia Fenati al comando, scivola anche Albert Arenas e si ritira. Dal box SKY VR46 i meccanici espongono il cartello “box” a Bulega, ma l’acciaccato (dopo il volo) pilota numero 8 preferisce resistere, continuando la sua gara.
Ad 11 giri dal termine, Fenati ha accumulato un discreto vantaggio nei confronti del primo degli inseguitori: Mir è secondo, ma sta arrivando, avvicinandosi al pilota ascolano. Darryn Binder è terzo, con qualche rischio notevole, Canet, Ramirez e Guevara sono in lotta per il podio. Bastianini e Di GIannantonio si contendono la settima posizione. Migno è in bagarre con Kent in undicesima posizione.
Altro colpo di scena: cade Fenati mentre era solo al comando: scivolata alla curva 7 per Romano che perde l’avantreno della sua Honda in ingresso, lasciando la leadership della gara a Joan Mir. Darryn Binder è secondo, Canet e Ramirez sono vicini al sudafricano.
Mir ha un vantaggio sul resto del gruppo piuttosto notevole, i duelli per i restanti gradini del podio si consumano alle sue spalle: Ramirez, Binder, Di Giannantonio, Guevara, Bastianini e Danilo costituiscono il gruppo di pretendenti ad un risultato di prestigio ed i sorpassi non si contano più.
Di Giannantonio è secondo dopo un gran sorpasso su Ramirez: restano soli 4 giri, Mir conduce e, più indietro, cade nuovamente Antonelli, dicendo addio alla sua gara.
Restano 3 passaggi alla fine, Mir è impendibile ma è feroce la battaglia per il podio: Ramirez, Di Giannantonio, Bastianini, Darryn Binder se le danno di santa ragione, i più aggressivi sono il romano del team Gresini ed il sudafricano, che si alternano in seconda posizione innumerevoli volte.
Inizia l’ultimo giro, Mir guida la corsa, alle sue spalle errore per Di Giannantonio che finisce largo nella in una “esse”; anche Binder sbaglia e si stende nella ghiaia, Ramirez, Guevara, Bastianini, Danilo sono pronti all’attacco finale.
Taglia il traguardo Mir, che vince indisturbato; dopo lo spagnolo del team Leopard arrivano Canet e Di Giannantonio, che completano il podio.