Superbike, Pit-Stop: guida all'uso

BLOG Quando fermarsi, perché fermarsi, il tempo che si perde. Servirà davvero?


Il servizio meteo di Phillip Island promette un debutto del Mondiale Superbike 2013 baciato dal sole. Quindi (a meno di clamorose sorprese…) stavolta non vedremo i piloti fermarsi ai box per cambiare le gomme in caso di variazioni delle condizioni dell’asfalto. Il regolamento si è adeguato alle esigenze tv: da adesso in poi niente più stop e tempi della diretta fuori controllo.

Nelle simulazioni di questi giorni sono durate sui 16-17 secondi. L’operazione è complessa perchè, per regolamento, si possono impiegare solo tre meccanici. Il pilota deve spegnere il motore e scendere dalla moto. Se vuole può dare una mano.

Le Superbike sono state adattate alle necessità con l’impiego di componenti già ampiamente utilizzati nel Mondiale Endurance. Il vero problema però è capire in quali circostanze sarà opportuno fare il pit stop oppure continuare la gara con le gomme slick, magari rinunciando a qualche secondo al giro.

Al tempo complessivo dell’operazione bisogna infatti aggiungere i secondi che servono per entrare ed uscire dalla pit lane, dove la velocità è limitata a 60 km/h. A Phillip Island la corsia che porta ai box inizia ben prima dell’ultima curva mentre il rientro avviene dopo la prima curva. Nei raccordi non c’è limite ma trattandosi di stradine molto strette, i piloti devono comunque autolimitarsi. I team hanno calcolato che il tempo di rientro-uscita sarebbe di 22-23 secondi, da aggiungere al pit stop. Fanno almeno 40 secondi di gap rispetto a coloro che decidessero di non fermarsi.

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