Melandri: rischio una nuova operazione

"La spalla è sempre peggio Dopo pochi giri non riesco a guidare". Deciderà al rientro

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Marco Melandri ha chiuso la prima giornata dei test ufficiali con il quinto tempo. Un anno fa Max Biaggi concluse il precampionato a Phillip Island nella medesima posizione, poi dominò la gara spiccando il volo verso il sesto iride.

“E' stata una giornata difficile, il vento soffiava da direzione diversa rispetto ai test di giovedi-venerdi. Inoltre era molto caldo. Sulla moto abbiamo fatto un buon lavoro e sul giro siamo abbastanza veloci. Ma...”

Cosa c'è che non va?

“Il limite più grande è la mia condizione fisica, è questa la preoccupazione in vista della gara.”

Parliamo della spalla destra, già operata nel 2010. Come va?

“Purtroppo giorno dopo giorno le cose vanno peggio. Dopo uno-due giri proprio non riesco a guidare. Non ho nessun tipo di dolore ma nei cambi di direzione destra-sinistra quando rilascio il muscolo non ho forza. Ho un problema all'acromion claveare, sulla testa della clavicola, che mi blocca completamente i muscoli della spalla. Finchè non mi passa la fitta non riesco né a dar gas né a frenare.”

Domenica partirai subito dopo la gara per fare una visita specialistica nel più breve tempo possibile. Un nuovo intervento è una possibilità?

“Con il dottor Giuseppe Porcellini (specialista della spalla che ha operato Melandri già tre volte, ndr) abbiamo parlato anche di questa eventualità. Appena smetto di girare non ho alcun dolore, neanche a toccare la spalla. L'ipotesi più attendibile è che ci siano delle aderenze all'interno che bloccano i tendini e i nervi in alcuni movimenti”.

Ma operare non significa pregiudicare la stagione?

“Dopo l'Australia il Mondiale è fermo per un mese e mezzo. Si potrebbe pensare di fare un'intervento di pulizia invece che di riposizionamento di capsula. Vedremo appena torno a casa. Lavoro da tre mesi in palestra e con la fisioterapia ma non ci sono miglioramenti.”

Dopo tre giorni di test hai un'idea di come sarà il Mondiale senza Biaggi?

“Sarà una gara difficile. Ho analizzato il long run di Laverty, anche lui dopo due giri perde un secondo. L'asfalto nuovo è stato un passo indietro rispetto al vecchio. Sembra una pista di motocross, dall'altro giorno ci sono molte più buche. C'è qualcosa che non quadra. Sykes ha fatto un run di dieci giri. Con un braccio rotto si sarebbe fermato prima. Laverty e Sykes sono i più temibili ma ci sono tantissimi piloti veloci per uno-due giri. Poi le gare saranno qualcosa di diverso.”

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