Lorenzo zoppica, ma morde

Circola con le stampelle, ma è sempre l'avversario numero uno delle Honda


Jorge Lorenzo: terzo la mattina, sull'asciutto, a nemmeno tre decimi dalla pole, e terzo il pomeriggio, sul bagnato, quando il distacco, rispetto al miglior tempo, si è ridotto fin quasi a nulla: novantanove millesimi, in una sessione compressa come non mai, dove otto piloti sono risultati raccolti in poco più di mezzo secondo.

“Il circuito è corto e, per di più, sull'acqua i controlli di trazione lavorano benissimo, omologando le prestazioni” analizza il leader della Yamaha, che circola per il paddock saltellando sulle stampelle. E' la conseguenza dell'incidente patito ad Assen,  che gli ha lasciato in eredità uno stiramento ai legamenti della caviglia destra. “Camminare è più difficile che andare in moto, e sull'acqua le cose vanno ancora meglio, per quanto riguarda il piede, dato che si guida in maniera più morbida. Però, non è che faccia grande differenza, per quello che concerne il dolore, che rimane più o meno lo stesso”

L'adrenalina, più una infiltrazione di antidolorifico hanno aiutato, ed in entrambe le sessioni lo spagnolo è stato il pilota che, con maggior vigore, ha contrastato la supremazia della Honda. “Non posso fare forza sulle pedane come vorrei, e per bilanciare le cose sono costretto a sfruttare molto di più la parte superiore del corpo” ha spiegato, sottolineando come sia costretto a rimediare alla bell'e meglio proprio sul circuito che maggiormente penalizza le 1000cc adottate quest'anno. “Vedrete” aggiunge “anche nei prossimi giorni non sarà facile avvicinare i tempi delle 800cc”. Ed a proposito di motori: lui, che ad Assen, sbattuto a terra da Bautista, ha lasciato sull'asfalto un propulsore nuovo di zecca, qui, nella prima giornata di libere, ha utilizzato una vecchia unità (come logica consigliava).

Jorge spera che la strategia messa a punto dalla Yamaha per sopperire alla mancanza (di fatto, dovrà correre la stagione con un motore in meno rispetto al previsto) gli consenta di non intaccare più che tanto le  possibilità di concorrere al titolo 2012: “si tratterà di far durare ciascuno dei rimanenti un po' di più” ha affermato. Ma è evidente che per lui i Gran Premi, almeno per un po', si correranno sul filo del rasoio, perché un secondo incidente, a motore ancor fresco, sarebbe fatale per il suo campionato. Lorenzo cerca comunque di far di necessità virtù: “E' vero: il malanno, il motore perso, i punti sfumati renderanno la restante parte di stagione più difficile. Ma forniscono anche a tutti noi una motivazione extra per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi”. Non c'è bisogno di spiegare quali.

 


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