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MotoGP, Bagnaia: "Non so cosa sia successo, ma continuare sarebbe stato pericoloso"

Pecco parla del suo ritiro nella Sprint di Le Mans: "la moto non funzionava, c'erano problemi di grip, di elettronica, come un cane che si morde la coda. Sono arrabbiato, senza la caduta in qualifica non sarebbe successo"

MotoGP: Bagnaia:

Giovedì Bagnaia aveva confessato di non amare le Sprint ed effettivamente qualche ragione ce l’ha. Anche a Le Mans la gara corta non gli ha sorriso e non ha avuto la soddisfazione nemmeno di vedere la bandiera a scacchi. Già al via si era capito che qualcosa non andava ed era passato dal 2° al 15° posto, al 3° era ultimo dopo un lungo e a quel punto non gli è rimasto altro da fare che andare a parcheggiare la sua Ducati nel box.

Non so cosa sia successo - allarga le braccia Pecco - Già nel giro di allineamento ho sentito qualcosa di strano, poi in quello di riscaldamento sono andato lungo alla curva 7, in partenza ho avuto un grande impennamento, infine era difficile fare qualsiasi cosa. Ho perso l’anteriore alla 6 quasi in accelerazione, c’era qualcosa che non andava, che non funzionava come mi aspettavo. Sono cose che possono accadere, dobbiamo risolvere tutto per domani”.

Non potevi finire la gara?
Mi sono ritirato perché sarebbe stato pericoloso continuare. Non sono uno che si ritira, anzi sarebbe stato meglio continuare per raccogliere informazioni per domani, ma era il caso di fermarsi”. 

Sei più deluso o arrabbiato in questo momento?
Sono arrabbiatissimo. È la seconda Sprint che non riesco a finire: a Jerez per un contatto e qui per un problema. Il fatto che sia stato causato da un mio errore mi fa arrabbiare”.

Ti riferisci al fatto di essere partito con la seconda moto?
Dopo la caduta in qualifica ho dovuto usarla, la mia squadra sta già controllando tutto. Non è facile capire cosa sia successo in questi casi, ma ho un buon team. Abbiamo un’idea, ma non posso dirla prima di avere la conferma”.

È possibile una differenza così grande fra le due moto?
È vero che a volte non sono esattamente identiche, ma io di solito uso entrambe senza problemi, mi adatto. Oggi è stato più complicato del previsto, non funzionava come avrebbe dovuto o io non riuscivo a farla funzionare. Sarebbe stato possibile anche usare quella con cui ero caduto, ma per precauzione, dopo una scivolata, di solito si usa l’altra perché non ti puoi immaginare una cosa del genere”.

L’elettronica potrebbe essere la principale imputata?
Dobbiamo controllare. Non è stato solo un problema di grip, ma qualcosa di più grande, anche al livello di elettronica non era il massimo… era un cerchio. È sempre un cane che si morde la coda.

Domenica a Jerez è caduto Martin, oggi tu: è un campionato imprevedibile…
“Tanto, e ancora molto lungo. È chiaro che devo trovare più consistenza, sono due fine settimana di fila che devo affrontare la sfortuna. Oggi è arrivata anche a causa di un mio errore, perché se non fossi caduto in qualifica non avrei dovuto cambiare moto, anche se non mi aspettavo un tale cambiamento”.

Questa battuta a vuoto influisce sulla gara di domani?
Le aspettative sono quelle di lottare per le prime due posizioni perché il mio passo è abbastanza buono per farlo. Prendiamo gli aspetti positivi, il mio team è già al lavoro e il potenziale alto. Oggi la gara sarebbe stata fra me e Martin”.

E se dovesse piovere?
In quel caso, diventerebbe fra 6 o 7. Bisognerà vedere”.

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