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MotoGP, Espargaro: "Il nuovo regolamento migliorerà sicurezza e spettacolo"

"Oggi aerodinamica esasperata e dispositivi rendono i sorpassi troppo complicati, bene quindi cambiare qualcosa. Gli incidenti? Fanno parte delle corse anche se invecchiando si avverte di più il rischio. Obiettivo per Le Mans? Salire sul podio" 

MotoGP: Espargaro:

Il suo inizio di campionato non è stato scoppiettante tanto quanto quello del compagno di box Vinales, quinto della generale piloti con 63 punti contro il suoi 39 da ottavo della classe, eppure Aleix Espargaro si è presentato a Le Mans con voglia ed entusiasmo.

"Non vedo l'ora di scendere in pista, perché a dispetto delle buone sensazioni in sella, non sono finora mai riuscito a concretizzare e ad arrivare dove credo che meritiamo, ossia sul podio. Speriamo che il clima sia bello e si riesca a stare davanti. Il test è andato molto bene e sia io, sia Maverick siamo stati tra i più veloci. Anche il venerdì di gara eravamo quinto e sesto, ma poi con la strategia delle due moto e la gomma dietro per il tempo, ci siamo complicati la vita", ha dichiarato l'iberico.

Interrogato sul regolamento del futuro, il 34enne ha implicitamente svelato i proprio piani. "Per quanto riguarda il 2027 credo proprio che ci sarò ancora nel paddock, anche se non so in quale veste. In generale ritengo che vada nella giusta direzione. Le Moto 3 di oggi vanno come le 500 cc del passato quando correvano i vari Doohan e Crivillé, però i tracciati sono gli stessi e  troppo piccoli. Dal canto loro gli ingegneri sono più preparati e reattivi e le moto sempre più veloci, di conseguenza l'intervento andrà a migliorare la sicurezza, nonché lo spettacolo. Meno dispositivi ed aerodinamica significa motociclette più difficili da guidare e maggiori possibilità di superare. A mio avviso ciò che conta è che ci siano tante Case a battagliare e non solo due o tre" - ha analizzato entrando nel dettaglio del funzionamento dei cosiddetti "device".

"Servono in partenza e nelle curve perché danno stabilità, questo fa sì che i sorpassi diventanti più complicati perché la traiettoria è sempre perfetta. Guardando all'aerodinamica buona parte del gruppo ha sempre corso in questa maniera. Io invece ho provato la Ducati senza ali e dopo la quarta marcia non si riusciva ad accelerare di più. Adesso si va al massimo  già in prima. Credo dunque che la revisione delle regole, cambierà molte cose" , la sua sentenza.

Parlando di cadute, il pilota di Granollers ha ricordato quella subita proprio sul circuito francese nel 2015 quando difendeva i colori della Suzuki, quella patita  in Germania quando era ancora in Moto 2 e che gli provocò la frattura delle vertebre e quella del 2023 a Silverstone, prima di considerare: "Gli incidenti non si dimenticano, ma quando sei in corsa il tuo cervello li rimuove perché vuoi soltanto essere veloce. Sicuramente quella avuta qui è stata spaventosa. Un volo incredibile. Avrei potuto farmi molto male. Ad ogni modo fanno parte del nostro sport. Invecchiando cambia qualcosa? No, solamente la percezione del rischio dai 28 anni in su si modifica, ma le scivolate non compromettono l'approccio in sella".

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