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MotoGP, Mir: "Con Honda abbiamo preso la direzione sbagliata, dobbiamo reagire"

"Ne stiamo pagando le conseguenze, la moto ha perso la sua agilità". Marini: "non riusciamo a sfruttare le gomme morbide. Sono fiducioso per il futuro, ma ci serve tempo"

MotoGP: Mir:

Austin in passato era stata un’ancora di salvezza per la Honda. Anche senza Marquez, lo scorso anno aveva regalato l’unico successo della stagione grazie a Rins. Ieri, invece, è sembrata un incubo per la RC213V, con i 4 piloti Honda a chiudere la classifica. Anche a Portimao non era andata bene ed è abbastanza per accendere un campanello di allarme in Mir.

Abbiamo dei problemi e fatichiamo più di quanto mi aspettassi dopo i test invernali - ha detto - Non posso dire quale sia il problema, ma non stiamo migliorando. Credo che abbiamo preso una direzione che non è quella giusta e ne stiamo pagando le conseguenze. Dobbiamo continuare a lavorare, abbiamo capito cosa succede e dobbiamo risolverlo”. 

Per il maiorchino, in Texas la Honda ha fatto un passo indietro rispetto al passato.

Anche senza la caduta non avrei avuto la possibilità di entrare in Q2, mentre l’anno scorso ero più vicino, l’avevo persa per un paio di decimi - ha ricordato - Per qualche motivo, stiamo faticando di più rispetto al 2023, soprattutto in frenata e nel fare girare la moto. In passato la Honda era più agile delle altre moto, ma adesso non lo è più”.

In questo momento bisogna reagire e farlo in fretta

La cosa importante è prendersi la responsabilità di quello che sta succedendo e cambiare velocemente la direzione - ha continuato - Dobbiamo essere intelligenti e le concessioni possono aiutarci molto. Come pilota mi sento forte, sto spingendo e non mollo, ma al momento abbiamo dei limiti. L’anno scorso faticavo meno nel giro secco e quello rendeva il fine settimana meno complicato. Ora, invece, sono più lento nel time attack che sul passo: è l'opposto. La vecchia moto era più reattiva ed era più facile sfruttare le gomme, con questa non puoi attaccare in quel modo”.

Dopo il GP di Jerez ci sarà una giornata di test, dopo il Mugello un’altra: Honda riuscirà a reagire in tempi così brevi e portare delle novità? “Spero veramente, ma ne non sono sicuro. Penso più di no che di sì” la risposta di Mir.

Luca Marini: "Abbiamo capito la direzione, ora bisogna prenderla"

Anche Luca Marini ha faticato come il compagno di squadra in una pista che gli era sempre stata congeniale. È un ulteriore dimostrazione dei limiti della Honda.

Abbiamo provato a fare il nostro meglio per migliorare, ma siamo abbastanza lontani, specialmente quando montiamo la gomma morbida - ha descritto i suoi guai - Dobbiamo capire perché perdiamo così tanto, il gap diventa enorme, mentre con la media siamo più vicini. Il problema è che su questa pista si userà la morbida anche per la gara, quindi dobbiamo continuare a lavorare. Non so perché abbiamo questi problemi, forse è questione di temperatura perché la gomma si muove molto, fai fatica a girare la moto e il grip è lo stesso della media”.

Marini, però, è leggermente più ottimista di Joan.

Abbiamo capito la direzione da seguire, ma ora dobbiamo prenderla - ha spiegato - Serve tempo, siamo solo alla terza gara e sono molto fiducioso perché abbiamo sempre qualcosa da provare. Ci sono tante cose da migliorare, siamo ancora lontani dal 100%”.

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