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MotoGP, Frankie Carchedi: "il sorriso di Marquez a Valencia era solo di sollievo"

Il capotecnico dell'8 volte iridato mette le mani avanti: "C’era molta attesa e non sapeva come sarebbe andata. Avrà bisogno di almeno tre/quattro gare per abituarsi alla Ducati". E sulle difficoltà che potrebbe incontrare lo spagnolo, evidenzia:"Anche Bagnaia e Lorenzo hanno faticato"

MotoGP: Frankie Carchedi:

I test di Sepang li ha conclusi al sesto posto, appena due caselle sotto il fratello e compagno di squadra Alex. Marc Marquez pare aver già acquisito, se non del tutto in parte, le chiavi di lettura della Ducati, eppure chi lavora con lui predica la cautela.

Nello specifico parliamo di Frankie Carchedi, colui che in questa stagione farà da capo tecnico all’otto volte iridato e che nel 2020 si era laureato campione seguendo Joan Mir allora in forza alla Suzuki. Abituato da sempre a confrontarsi con il fidato Santi Hernandez, il pilota di Cervera quest’anno si troverà a dover affrontare una doppia novità da sommarsi a quella della Desmosedici dopo un decennio  trascorso in sella alla Honda. Meglio dunque non farsi troppi castelli in aria e rimanere con i piedi piantati per terra. 

Come ha rimarcato l’ingegnere al sito Crashnet, l’iberico dovrà avere pazienza e affrontare un passo alla volta. “Probabilmente ci vorranno tre o quattro gare prima di prendere il ritmo”, ha dichiarato, ridimensionando le prime buone sensazioni provate. “Quando a Valencia fece quel sorriso scendendo dalla motocicletta fu più che altro il sollievo di averla provata per la prima volta. C’era molta attesa e non sapeva come sarebbe andata”.

Lui stesso ha ammesso di aver avvertito parecchia pressione. “Mi sono sentito come se ci fossero 500mila persone ad aspettare fuori. Lì mi sono reso conto di cosa rappresenta Marc come sportivo e personalità. Quando però abbiamo cominciato a lavorare è passato tutto in secondo piano”.

Sebbene nella tre giorni di Sepang il passo sulla distanza non sia stato male, c’è ancora da fare per raggiungere la piena competitività. “Sono certo che via via si andrà crescendo. Tutto dipenderà dal livello di partenza. Solo a quel punto potremo farci un’idea di che tipo di campionato sarà - ha sentenziato – Non è un caso che lo stesso Pecco Bagnaia abbia avuto bisogno di quattro anni per arrivare al vertice. Inizialmente non andava oltre i 40 – 50 punti stagionali. E pure Jorge Lorenzo aveva faticato”.

 

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