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Moto3, Masia: “Il duello con Sasaki? Volevo questo titolo e me lo sono preso”

“È stata una gara vera e ho fatto ciò che volevo, senza pensare troppo ai messaggi della Race Direction. Io e il team Leopard ci abbiamo creduto ogni giorno e penso che la squadra meriti il Mondiale anche più di me”

Moto3: Masia: “Il duello con Sasaki? Volevo questo titolo e me lo sono preso”

“Ancora non ci credo. È una cosa così grande che non riesco a spiegarla in questo momento. Mi sento come se stessi sognando, non so se sia vero o meno, perché ho faticato tutta la vita per ottenere una cosa come questa. Uno non può immaginare cosa si provi finché non ci è vicino, finché non ci mette sopra le mani. È tutto così fresco che non so cosa dire”. Così, incredulo ed emozionato, Jaume Masia ha raccontato come ci si sente a essere il Campione 2023 della classe Moto3, dopo aver messo in bacheca il suo primo titolo iridato nella notte del Qatar.

Un percorso impervio quello dello spagnolo del team Leopard, che si è laureato campione all’età di 23 anni e 19 giorni, nella sua sesta e ultima stagione nella categoria cadetta del Motomondiale. Archiviando questo incredibile successo dopo un lungo ed estenuante duello, a tratti al limite con il rivale Ayumu Sasaki, a cui non ha concesso sconti nei 16 giri del Gran Premio a Lusail.

“La gara è stata un filino difficile per me. Ho visto alcuni messaggi dalla Race Direction, ma a essere sincero non me ne sono preoccupato più di tanto. È stata una gara vera, ho fatto ciò che volevo e sono molto contento. Mi sono divertito tanto nel GP, anche se ero piuttosto nervoso prima di montare in sella, e voglio ringraziare la mia squadra per aver reso possibile tutto questo” ha commentato Jaume, supportato nella sua cavalcata dal compagno di box Adrian Fernandez.

“Devo rivedere la gara, non so dove fosse Adrian. Non ne ho idea - ha ammesso - Volevo davvero conquistare questo titolo e sono grato alla squadra per avermi dato la forza per riuscirci. Penso di essere un ragazzo che ha faticato nei momenti difficili, ma è riuscito ad andare avanti. Nessuno mi avrebbe consegnato il titolo o altro, quindi sono andato a prendermelo con le mie stesse mani. Avrei fatto di tutto”.

La regolarità è stata una delle chiavi del successo di Masia, che ha collezionato quattro vittorie e altri sei podi nell’arco di una stagione in cui non sono comunque mancati dei momenti difficili come il doppio “zero” marcato a Silverstone e in Austria.

“Essere Campione del Mondo è un mondo. Non so ancora quanto grande. Sarò per sempre nei libri di storia come il Campione del Mondo 2023 di Moto3, con Leopard Racing. Penso che sia il mio più grande sogno che si avvera. Avrei pagato tantissimo per essere Campione del Mondo con questa squadra e ora che è successo saranno loro a dover pagare me! (ride ndr.). Penso di essere il ragazzo più fortunato del Mondo in questo momento. Voglio solo trascorrere questi giorni e queste settimane con la mia famiglia, godermi questo momento con tutti e con condividere il successo con la mia squadra, che credo se lo meriti anche più di me”.

Fondamentale per la conquista del titolo è stato infatti l’apporto e il supporto del team Leopard Racing, con cui l’iberico aveva già corso nel 2020.

Ci abbiamo creduto ogni giorno e penso che crederci sia proprio la parte più difficile. Ho creduto ciecamente nella mia squadra, in ciò che mi hanno detto di fare, e per tutto l’anno mi hanno dato un’energia vincente. A tante squadre non interessa la felicità dei loro piloti, mentre io credo sia un aspetto importante e una delle cose che qui fanno al meglio - ha osservato - Io non penso al mio team in termini di capotecnico, meccanici o telemetristi, ma li vedo come delle brave persone e come la famiglia che ho scelto e con cui ho condiviso questi momenti. Ovviamente abbiamo attraversato anche dei momenti negativi, perché è difficile che sia tutto positivo, ma mi sono divertito molto con loro, ridendo fino alle lacrime, quindi è una sensazione incredibile per me quella di condividere questi istanti con loro. È un momento molto speciale”.

Pur avendo militato spesso in team di alto livello, il pilota nato ad Algemesí non è mai riuscito ad avvicinarsi al titolo fino a questa stagione, in cui ha trasformato il suo sogno in realtà.

“No so cosa sia cambiato quest’anno, ma è cambiato qualcosa nella mia mente. Ho apprezzato ogni momento, ogni pranzo nell’hospitality e la squadra mi ha dato tutto ciò che ho chiesto. Siamo una cosa sola e insieme abbiamo reso possibile tutto questo” ha detto Jaume, che il prossimo anno lascerà la categoria per salire in Moto2 con il team SAG. “Sinceramente non sto pensando molto al prossimo anno - ha concluso - Comincerò a farlo a gennaio, perché adesso voglio godermi questo momento”.

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