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MotoGP, Marquez attacca: "Gli incidenti? Colpa delle troppe gare"

Marc fuori dalla top 10 ma contento: "Bella gara, peccato che alla Honda manchi velocità". Quindi qualche parola sull'importanza delle scie: "Adesso le sfrutto, come facevano gli altri con me in passato".

MotoGP: Marquez attacca:

Undicesimo al termine della Sprint Race del Qatar Marc Marquez ha dato prova di essere cambiato. Se fino a poco tempo fa un risultato del genere lo avrebbe visto con il broncio e l’umore sotto e scarpe, questa volta l'iberico lo ha accolto con il sorriso.

È stata una buona giornata. Migliore di quanto mi aspettassi – la sua riflessione -  In qualifica ho fatto un ottimo giro e in corsa ho dimostrato di avere un buon passo. Purtroppo lottare con gli altri è dura”. Due i momenti cruciali da lui vissuti nella mini-gara. “L’incidente con Binder mi ha fatto perdere moltissime posizioni e poi di nuovo sul finale un episodio analogo. A parte questo, è andato tutto bene”.

A farlo sentire soddisfatto soprattutto la velocità tenuta e le buone sensazioni sotto il profilo della forma fisica. “Peccato essere rimasto bloccato dietro a Zarco - la considerazione sul francese, giunto una posizione più avanti, prima di tornare a parlare del testa a testa con Brad. “Il mio è stato un tentativo al limite, ma corretto. Su questa pista si frena poco e c’è sempre il rischio collisione. Io stesso sono cascato nel medesimo errore, quando dopo essere stato passato da Quartararo, ho tentato di mettermi alle spalle Raul Fernandez. Ho perso l’anteriore e l’ho colpito. Quando manca spunto il rettilineo, è difficile sopravanzare qualcuno”.

Con un po’ di malizia allo spagnolo è stato in seguito domandato un parere sui tanti impatti che si stanno verificando e lui, come risposta,non ha risparmiato critica alla Dorna. “Più aumenta il numero dei Gran Premi, più si rischia di vedere queste situazioni, tra l'altro interpretate dai commissari in maniera difforme. Forse sarà positivo per animare i social, ma non certo per l’immagine dello sport”, ha considerato.

Tornando poi alla cronaca, il #93 ha rimarcato l’importanza delle scie per quanto concerne la sua RC213 V.“Da solo sono un secondo più lento, al contrario se mi metto dietro a qualcuno, la moto si comporta diversamente. So che in molti mi criticano, però in passato c’era chi si attaccava a me e non mi ha mai dato fastidio. L’importante è non disturbare chi è davanti. Uno come Mir, ad esempio, in Suzuki non cercava mai di mettersi in coda, ora invece la fa. Ciò significa che Honda deve migliorare sotto questo punto di vista”.

In ultimo un pensiero sull’approccio che sta tenendo nei confronti della squadra, pur sapendo di partire a fine stagione. “Sto continuando a fornire indicazioni su dove migliorare.A mio avviso dovranno lavorare molto sulla velocità di punta, perché ad oggi non consente di battersi per il titolo. Questo sabato sul dritto continuavo a perdere posizioni”.

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