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MotoGP, Aleix Espargarò: “Mi mancava l’aria… ho pensato di morire”

“Non vedevo bene e facevo fatica a frenare, sensazioni orribile”. Raul Fernandez: “Non si può correre così, negli ultimi giri sudavo freddo”

MotoGP: Aleix Espargarò: “Mi mancava l’aria… ho pensato di morire”

La “fornace” del Chang International Circuit ha messo a dura prova la tenuta dei piloti. Con temperature dell’aria superiori ai 30 gradi e un tasso d’umidità del 60%, quella odierna articolata sulla distanza di 26 passaggi si è trasformata in una corsa di resistenza. C’è chi ne ha fatto le spese come Maverick Vinales, ritiratosi anzitempo per KO fisico. C’è chi invece ha patito le pene dell’inferno, ma con grande determinazione, caparbietà e forza di volontà ha saputo stringere i denti e arrivare al traguardo. Questo il caso di Aleix Espargarò.

“Gara durissima... la prima parte è stata abbastanza buona, sebbene fossi al limite per tenere il passo dei battistrada. Negli ultimi giri la nostra moto aveva raggiunto temperature intollerabili - ha raccontato il portacolori Aprilia - non potevo respirare, mi mancava l’aria, non vedevo bene. Facevo fatica a frenare e in particolare a restare concentrato, ero nel panico. Mai mi sono sentito così male. Mentre stavo rientrando al box ho pensato di morire... una sensazione orribile.

All’interno dei ranghi di Noale non solo il numero 41 ha accusato difficoltà di respirazione: “Vinales si è ritirato e (Raul, ndr) Fernandez ci è andato vicino, entrambi per lo stesso motivo”.

Da quando l’impianto di Buriram ha fatto il proprio ingresso nel calendario del Motomondiale, le temperature estreme della zona sono diventate subito argomento di dibattito: Lo sappiamo, ormai lottiamo con gli stessi problemi da quattro anni (2018, 2019, 2022 e 2023, ndr). Discorso simile per l’India, anche se in quel caso mi ero dovuto ritirare perché il mio motore aveva detto basta”.

Oltre la sofferenza, sul campo Aleix ha conservato una solida quinta posizione dagli assalti di Fabio Quartararo e Marc Marquez (prima che la direzione gara lo penalizzasse di tre secondi per la pressione degli pneumatici, retrocedendo in ottava): “Il risultato finale in sé rispecchia un po’ la nostra stagione. Siamo quinti anche in campionato e coloro che ci precedono sono molto veloci, dispongono di un pacchetto migliore del nostro. Penso che l’Aprilia non sia ancora al loro livello.

Fernandez: “Sudavo freddo negli ultimi giri”

Stava occupando una meravigliosa nona posizione, a ridosso di Campioni del Mondo affermati del calibro di Marc Marquez e Fabio Quartararo, poi il crollo verticale fino alla quindicesima posizione. Raul Fernandez auspicava di mettere a segno, o quantomeno replicare, il miglior risultato della carriera nella classe regina. Un obiettivo sulla carta concretizzabile se le condizioni ambientali estreme della gara non lo avessero debilitato.

Non si può correre così... sudavo freddo negli ultimi giri, faticavo a respirare e non riuscivo più a guidare - ha dichiarato l’alfiere CryptoDATA RNF Team Aprilia - sono dispiaciuto, fino a quel momento stavo disputando la mia miglior gara di sempre in MotoGP. Davanti a me vedevo la zona podio non troppo distante, nel finale però mi sembrava di avere difronte un ventilatore che sprigionava 50 gradi di calore. Ho iniziato ad andare lentissimo, sono rimasto in pista soltanto per guadagnare qualche punto. Altrimenti mi sarei ritirato”.

Un episodio simile si era già manifestato nel corso del GP d’India: “Allora sono stato fortunato perché mi trovavo dietro ad una sola moto, oggi invece ne avevo tantissime davanti stando nella pancia del gruppo”.

Un aspetto da tenere in serie considerazione in previsione del prossimo GP della Malesia, zona geografica caratterizzata da clima equatoriale e temperature estreme: Per Sepang sarà un grosso problema. Quando ci troviamo nella scia di un altro pilota, la moto diventa incandescente. Questa condizione ha messo in difficoltà sia Aleix (Espargarò, ndr) che Maverick (Vinales, ndr), eppure entrambi sono due dei piloti più preparati della MotoGP”.

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