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SBK, Sacchetti: "Iannone come Pantani, torna a correre in cerca di riscatto"

Parla il team manager di Go Eleven: "con uno sguardo ci ha trasmesso la voglia di riprendersi la sua vita. Per tutta la SBK è un'opportunità, Andrea è l'unico capace di attirare il pubblico generalista"

SBK: Sacchetti:

Il matrimonio si è celebrato questa mattina: Andrea Iannone e il team Go Eleven sono convolati a nozze, con una Ducati Panigale V4 RS come simbolo della loro unione. Le partecipazioni erano state inviate da tempo, ma solo nella mattinata di oggi è arrivata l’ufficialità. Andrea ripartirà dalla SBK, da un team privato ma di esperienza e professionale e sulla miglior moto del lotto per ricostruire la sua carriera. Il team manager Denis Sacchetti non potrebbe essere più felice per l’annuncio: “è una liberazione - sorride - Abbiamo atteso tanto questo annuncio, avremmo voluto farlo prima, ma per una serie di cose abbiamo dovuto aspettare. Siamo molto sereni e lo stiamo vivendo bene”.

Quanto è stato complicato arrivare alla firma con Iannone?
Non è stato così difficile perché Andrea si è presentato con una motivazione, con una determinazione, con una voglia di riscatto che non trovi nemmeno in un ragazzo di 15 anni che deve ancora iniziare la sua carriera. Ha voluto rimettersi in gioco al 110% e questo implica una sfida molto importante, cosa che a noi piace molto, ci ha subito intrigato. Andrea ci ha trasmesso la sua motivazione solo guardandoci negli occhi e quindi ci siamo trovati in sintonia fin da subito, la passione ci accomuna. Finalmente potrà riprendersi la sua vita, tornare a fare quello che ama e credo che dovrà godersi il primo test il più possibile senza guardare i risultati e noi con lui. Non è semplice mettere in piedi un progetto del genere, Andrea non è un pilota ‘normale’, passatemi il termine, ma un fuoriclasse”.

È la rivincita delle squadre private: Iannone in Go Eleven in SBK, Marc Marquez in Gresini in MotoGP. Ti è venuto in mente questo parallelo?
“Il team Gresini ha fatto un’operazione imparagonabile, chapeau! Nessuno si sarebbe mai aspettato che un pilota come Marquez facesse un passo del genere, ci vogliono le palle per accettare dopo tanti anni in HRC di correre per un team satellite. Quello che apprezzo di più è che non si porti nessuno con sé, questo fa il campione”.

Anche Andrea ha avuto le palle per rimettersi in gioco in SBK dopo 4 anni di stop, avrebbe potuto ritirarsi.
È quello il bello ed è quello che mi ha fatto apprezzare e accettare questa sfida. Uno come lui avrebbe potuto fermarsi, ha la sua vita e non ha bisogno di correre per soldi, si rimette invece gioco senza scuse in un campionato in cui ci sono piloti fortissimi, gente che ha vinto dei Mondiali. Sono convinto che all’inizio gli servirà un po’ di tempo, ma anche che Andrea possa tornare a essere quello che era prima e farci divertire, ha una motivazione extra. È una questione di riscatto personale.

Non hai mai avuto dubbi su Iannone? È rimasto fermo 4 anni per una squalifica per doping.
Senza tornare ad analizzare tutto quello che è successo, avrebbe potuto avere un stop di poco più di un anno e la sostanza trovata non lo ha aiutato a essere più veloce. Siamo davanti una situazione senza precedenti, è il ritorno di un campione, da romagnolo mi viene da dire come quella di Pantani tornato a correre per cercare il suo riscatto. All’inizio puoi avere paura pensando che è rimasto fuori dai giochi per 4 anni, ma questi dubbi scompaiono quando parli con Andrea, perché capisci la sua determinazione e la sua voglia. Non torna per guadagnare 2 soldi, ma per riprendersi qualcosa della sua vita che gli era stato portato via. È molto diverso da un pilota che decide di fermarsi e poi tornare, è un qualcosa senza precedenti. Penso che sia un personaggio che farà bene a 360° alla SBK”.

Come potrà aiutare il campionato?
È uno dei pochi piloti capaci di attirare il pubblico generalista, come faceva Valentino. I piloti di oggi in SBK, per quanto bravissimi, si rivolgono agli appassionati, quindi sarà importante avere Andrea per ampliare il nostro panorama, per farci conoscere e magari attirare nuovi investitori”.

Un nome come il suo serve a un team privato per trovare nuovi sponsor?
Siamo convinti sia un plus per i nostri partner e sono contenti di questo progetto. Dobbiamo lavorare anche su questi aspetti perché una squadra satellite va avanti con gli sponsor, soprattutto in SBK dove non ci sono molti aiuti extra. È un’opportunità che dobbiamo sapere sfruttare tutti: noi, gli altri team, Dorna, le tv, i media”.

Come cambiano gli obiettivi del tuo team con l’ingresso di Iannone? Sarete sotto i riflettori.
Dovremo farci belli, andremo dal barbiere (ride). Scherzi a parte, la vedo come una grossa possibilità di crescita per Go Eleven. Eravamo partiti dal nulla e questo è un altro passo che facciamo nella sua carriera sportiva. Se parliamo invece di risultati, non dobbiamo metterci pressione, all’inizio dovremo soffrire, quindi bisognerà prendere le cose senza stress, godendoci il momento. Poi, passo dopo passo, vedremo dove potere arrivare. Io credo che Andrea può tornare a giocarsi posizioni importanti, ha talento e voglia, capiremo poi in quali tempi. Dovremo essere in grado di aiutarlo e gestirlo nel giusto modo, sicuramente ci farà divertire”.

Quando sarà il primo test e che moto avrà Iannone il prossimo anno?
“Sarà il 31 ottobre e il 1° novembre a Jerez, in quell’occasione utilizzerà la Ducati Panigale V4 RS 2023. Invece, a partire dai test di gennaio, avrà la moto 2024, quindi praticamente uguali a quelle di Bautista e Bulega”.

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