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MotoGP, Quartararo: Il gesto di stizza sul rettilineo: "Non c'è lotta con le Ducati"

Il francese incassa il secondo podio stagionale, dopo Austin, al Buddh Circuit. E' terzo dietro a Bezzecchi e Martin. "Non siamo in grado di lottare con le Ducati, ma essergli vicini oggi è già un buon risultato. E poi rivela: ero vicino a firmare con Suzuki"

MotoGP: Quartararo: Il gesto di stizza sul rettilineo:

Fabio Quartararo saluta il circuito del Buddh international col sorriso datogli da un podio, il secondo dopo Austin, in una stagione difficile in cui il francese ha lottato con la sua M1 per cercare uno spiraglio di crescita che ha stentato ad arrivare. Partito ottavo, Fabio ha saputo gestire una gara dalle condizioni difficili, in cui le temperature al limite del proibitivo ed un tracciato nuovo ma non privo di insidie hanno giocato scherzi a molti dei suoi rivali. Con Marquez e Bagnaia fuori dai giochi dopo la metà gara, per il francese si è aperta la finestra dell'opportunità datagli da un Martin in difficoltà nelle ultime fasi di gara. A nulla però sono valsi gli sforzi del pilota di Nizza, con una Yamaha incapace suo malgrado di tenere testa alla prepotenza della Ducati di Martin. Un terzo gradino del podio ed una punta di amarezza quindi, visibile in quel gesto di stizza sul rettilineo, un memorandum alla frustrazione del francese che ha ormai raggiunto i limiti del suo mezzo.

"E' stata una gara davvero impegnativa - racconta il francese - specialmente l'ultimo giro. Per quasi tutta la gara sono riuscito a seguire il gruppo di testa, Pecco e Martin, con un gap di un secondo e mezzo, mentre Bezzecchi era ormai già troppo lontano. In quell'ultimo giro ormai avevo chiaro quale fosse il nostro punto debole, lavoreremo su quello e spero che riusciremo lasciarcelo alle spalle il prossimo anno. Non siamo in grado di lottare con le Ducati, possiamo provare a tenerne il passo ma una lotta con loro alla pari è fuori discussione".

Nelle ultime concitate fasi di gara, un Martin già provato ha poi resistito con fatica agli attacchi del francese, che ha assistito in prima linea alla lotta dello spagnolo con la sua tuta.
"Ho notato che in curva 11 stesse avendo difficoltà con qualcosa, armeggiava con la tuta e sono riuscito a chiudere le distanze".

Il francese ha così recuperato lo spagnolo con un sorpasso in curva 4, ma Martin non si è lasciato intimidire.
"Uscendo alla curva 5 avevo difficoltà a tenere la moto stabile - prosegue Fabio -cercavo di tenere sotto controllo il gas ma ormai anche le gomme erano giunte al limite. Lo svantaggio in termini di potenza ovviamente ha influito, così in curva 10 non avevo la fiducia per tentare un altro attacco".

Nel complesso però, quella di Fabio sul circuito del Buddh international può dirsi una delle migliori prestazioni di questa difficile stagione per il pilota Yamaha.
"Sono soddisfatto di questo podio, oggi Bezzecchi era su un altro livello, lo sapevamo dall'inizio del weekend. Anche Jorge era in splendida forma, ieri aveva vinto la sprint, ed il fatto di poter non lottare, ma almeno essere vicini a loro è già un buon motivo per essere contenti di questo risultato".

Un risultato così positivo per il francese non poteva capitare in un momento migliore. Prossima tappa Motegi in Giappone, circuito di casa per la Yamaha, prima del rush finale con molte gare ravvicinate.
"Questa iniezione di fiducia è molto importante, non solo per me in quanto pilota, ma per tutto il team. Siamo tanti ed è importante che come team si riesca anche a divertirsi e ad apprezzare momenti come questo".

Le ultime battute infine tracciano una sintesi di questo primo GP in India.
"Penso che essendo la prima edizione la curiosità fosse tanta, e credo che i fans abbiano avuto la dimostrazione di cosa la MotoGP abbia da offrire, ed è stato bello. Il prossimo anno spero di vedere ancora più persone accorrere qui sul circuito".

Dopo il Gran Premio, congratulato da Livio Suppo, in studio a Sky, Fabio ha rivelato, sollecitato dall'ex team manager di Suzuki (e Honda) di essere stato vicino al passaggio con la casa di Hamamatsu.

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