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SBK, Petrucci: “Partire ultimo? In MotoGP ci ero abituato”

Sontuosa rimonta di Danilo Petrucci ad Aragon dopo l’errore in qualifica, da ultimo a quinto: “Sono amareggiato, avrei potuto vincere o alla peggio mi sarei giocato il podio. Si potrebbe trovare una soluzione nel format di gara per evitare che una caduta intacchi un intero week-end”

SBK: Petrucci: “Partire ultimo? In MotoGP ci ero abituato”

Suntuosa rimonta di Danilo Petrucci in Gara 1 del Mondiale Superbike al Motorland di Aragon. Partendo dall’ultima casella dello schieramento complice la scivolata rimediata nei minuti iniziali della Superpole di questa mattina, il portacolori Barni Spark Racing Team ha saputo arpionare una pregevolissima quinta posizione, tagliando il traguardo come primo dei piloti indipendenti nonché come secondo miglior Ducatista.

“Beh, partire ultimo non è una novità per me... in MotoGP ci ero abituato - ha scherzato il numero 9 in riferimento all'epoca delle CRT - probabilmente è la posizione da cui sono partito più spesso durante la mia carriera nel Motomondiale. Ho comunque fatto un sacco di sorpassi, la moto mi permetteva di staccare forte in frenata. Il più tosto da attaccare? Oettl, fortunatamente ad un certo punto ha commesso un errore che mi ha permesso di sfilargli davanti. A quel punto il ritmo che avevo mi avrebbe potuto riportare su Locatelli, ormai però era troppo tardi”.

Sul risultato finale di questa prima manche pesa, chiaramente, l’erroraccio della mattinata. Fosse partito dove doveva, si sarebbe potuto giocare qualcosa di grosso, perfino la vittoria. Al primo giro ha perso cinque secondi, pagandone sette dal vincitore Michael Ruben Rinaldi alla bandiera a scacchi. Al netto della miriade di sorpassi compiuti, fate voi i conti: “All’ingresso della curva otto l’anteriore mi si è chiuso e non ho potuto evitare la caduta - ha raccontato - peccato, mi sentivo davvero veloce, ancor più delle altre Ducati. Secondo le proiezioni stavo facendo registrare il secondo miglior tempo prima di incappare nella caduta”.

L’ex MotoAmerica Superbike non nasconde i rimpianti: “È stato il mio primo, vero, grosso errore in qualifica. Non solo in questa stagione, ma anche in carriera se la memoria non mi inganna. Certe uscite qui si pagano doppio dato che non si dispone di una seconda moto al box come in MotoGP. Sono amareggiato. Oggi avrei potuto vincere, a maggior ragione dopo l’uscita di scena di Bautista. Alla peggio mi sarei giocato il podio... vorrei tanto prendermi a pugni in faccia!”.

Adesso dovrà agguantare la top-9 nella Superpole Race di domattina, sempre scattando dietro e con appena dieci giri a disposizione, in modo da guadagnare una casella di partenza decente in vista di Gara 2: “Il risultato della SP Race sarà uno spartiacque decisivo per le nostre ambizioni. Il podio rappresenta il nostro target, dovremo quindi cercare di scattare il più avanti possibile in griglia. Pensare alla vittoria con una potenziale partenza dalla terza fila? Possibile, anche se dipende da tanti altri fattori”.

Petrucci ha toccato con mano pregi e (soprattutto) difetti del format moderno del Mondiale Superbike. Ogni attenzione viene canalizzata sulla Superpole del sabato mattina, i cui risultati definiscono le griglie di partenza di Gara 1 e Superpole Race: “Magari si potrebbe pensare a vivacizzare il venerdì mediante una sessione di qualifica, suddivisa in Q1 e Q2, valevole per la SP Race in modo da non intaccare un intero week-end per colpa di un errore - ha detto - ci sono tre gare, ma se sbagli in qualifica come nel mio caso sei finito. La SP Race consente di rimediare, ma recuperare posizioni non è semplice nell'arco di pochi giri”.

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