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MotoGP, Michele Pirro: "Nella prima curva la posta in palio è troppo alta"

Pirro sostituirà Enea a Misano con una wildcard. "Bastianini? ha commesso un errore, è una stagione difficile per lui. Il problema sono le partenze, Valentino avrebbe gestito la gara, ora i tempi sono diversi. Il terzo pilota? non è una novità, lo facciamo già da anni"

MotoGP: Michele Pirro:

Sul circuito di Misano poserà le ruote ancora una volta Michele Pirro, in pista con una wildcard in sostituzione di Enea Bastianini, infortunato a seguito della scivolata alla prima curva di Barcellona. Stretto tra le due camicie di pilota e collaudatore, molto del successo di questa Ducati porta anche la sua firma. La conoscenza tecnica del ducatista si presta bene a delle riflessioni sulla MotoGP attuale, specialmente a fronte dei due incidenti della scorsa settimana. In molti si sono pronunciati sull'eccessiva velocità raggiunta da queste moto grazie allo sviluppo aerodinamico, persino campioni del livello di Jorge Lorenzo paiono preoccupati, ed i piloti in primis affrontano sempre più spesso difficoltà tecniche tra gomme in difficoltà a tenere il passo ed impossibilità di sorpassare con spazi di frenata sempre più ridotti.

"Non è sempre bellissimo quando ci si trova a dover sostituire un pilota a seguito di un incidente - esordisce Michele Pirro - innanzitutto perché tra colleghi c'è stima. Dover sostituire Enea, un pilota Ducati, è comunque per noi un danno ed un problema. Enea non ha iniziato l'anno nel migliore dei modi e ora è di nuovo costretto a restare fermo, umanamente mi dispiace. Correrò qui a Misano come wildcard, coi colori Aruba, e cercherò di fare del mio meglio. Continuerò a sostituirlo finché non si sarà ripreso, ma da pilota capisco perfettamente che sensazioni stia provando in questo momento".

Gli incidenti quest'anno non sono mancati, anche grazie al nuovo format, e c'è chi propone la possibilità di avere un pilota di riserva, come nella Formula1. Non si dovrebbe viaggiare in direzione opposta, cercando di evitare gli incidenti?
"E' difficile pensare che in questo sport non ci siano incidenti, può capitare anche in allenamento - prosegue il pilota - Sono dodici stagioni che sono con Ducati, lo scorso anno ad esempio nonostante otto Ducati in pista non ho dovuto effettuare alcuna sostituzione, il che mi ha sorpreso. Le variabili sono tante, può capitare anche un anno come questo in cui Enea è stato abbastanza sfortunato e io debba sostituirlo. Ma l'idea del pilota sostitutivo non è nuova, noi lo facciamo già da anni. La difficoltà sta nel reperire piloti in grado di gestire una MotoGP, tanto è vero che non sono mancate in passato le polemiche per dei piloti potenzialmente pericolosi".

Il pilota e collaudatore sembra quindi avere le idee chiare sullo stato della MotoGP e dei suoi problemi.
"Non credo esista una medicina o una formula che possano evitare gli incidenti. E' chiaro che quello di Enea sia stato un errore, è evidente a tutti, ma sfido chiunque a prendere quel tipo di decisioni in dei millesimi di secondo. In 100 metri abbiamo assistito a ben due incidenti, in uno Enea ha avuto sfortuna riportando anche due fratture, nell'altro Pecco ne ha avuta molta uscendone quasi del tutto illeso, fa tutto parte dello sport. Gli incidenti c'erano anche trenta anni fa - insiste il pilota - ma sono d'accordo sul fatto che ormai le partenze facciano troppa differenza, è un qualcosa su cui un pilota dovrebbe riflettere perché se vai male nel weekend, da pilota sei subito portato a pensare che riconquistare cinque posizioni alla prima curva ti cambiano la gara. Se avessi la possibilità di avere più margine durante la gara forse non mi giocherei tutto alla prima curva, che è la realtà della MotoGP adesso. Lo scorso anno feci 300 metri prima che Binder e Zarco mi accompagnassero fuori pista".

I regolamenti non cambieranno prima del 2027, cosa si potrebbe fare nell'immediato per rallentare questa MotoGP?
"Penso che alcune soluzioni si possano esplorare, modificare i circuiti ovviamente è fuori questione. Gigi Dall'Igna ad esempio aveva lanciato l'idea di non disattivare l'abbassatore o di utilizzarlo in modo diverso, non penso sia una buona idea eliminare un qualcosa di tecnologico solo per lo spettacolo ".

Questa frenesia della prima curva è qualcosa di specifico nella MotoGP o lo si trova anche nelle altre categorie?
"Il discorso è strettamente legato al funzionamento dell'aerodinamica. Prendiamo ad esempio ciò che è successo a Bezzecchi a Silverstone, per chi guida la moto l'effetto aerodinamico è molto impattante, avere un pilota davanti o non averlo ti mette in due condizioni radicalmente diverse. Qualche anno fa questo tipo di problema era molto più limitato. Anche l'età dei piloti fa la differenza, Valentino poteva pensare di gestire la gara, ora invece questi giovani piloti danno tutto subito, ed è chiaro il motivo: la posta in palio è altissima".

Questo sarà un weekend impegnativo per Michele Pirro, dopo la gara lo aspetteranno anche dei test importanti.
"Non credo che avrò problemi nel gestire entrambe le cose, abbiamo già un programma di test. Al limite se Pecco non fosse al 100% potrebbe non provare alcune cose, ma siamo ancora in una fase embrionale e molte cose sono già state testate. La moto definitiva la vedremo direttamente a Valencia o a Sepang. In questo momento la nostra priorità è il mondiale".

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