Barcellona è una pista speciale per la Ducati, quella su cui 20 anni fa conquistò la prima vittoria in MotoGP nella sua stagione di debutto. A portarla al successo fu Loris Capirossi, era il 15 giugno del 2003. Due decenni dopo la Desmosedici è il riferimento della categoria, la moto campione del mondo con Bagnaia e con cui tutti i piloti vanno forte, da Bezzecchi a Martin, da Alex Marquez a Marini.
Sembra passato un secolo da quel toro meccanico che solo Capirex e Bayliss avevano accettato di affrontare. Questa settimana il motomondiale farà tappa al Montmelò e ci piace riproporre i ricordi di quei primi anni pioneristici che Loris ci raccontò solo pochi mesi fa (QUI l’intervista completa).
“Forse sono stato più coraggioso di altri piloti che rifiutarono quella sfida - aveva sorriso - Io invece l’ho accettata con entusiasmo, insieme a Bayliss. Però il primo test era stato uno shock: la moto era velocissima ma non andava dritta. Non so più quanti telai cambiammo già in quelle prime prove, cercavamo di irrigidire tutto”.
Andò bene: giro più veloce nei test invernali (a quei tempi c’era in palio un auto a Barcellona), podio a Suzuka alla prima gara, vittoria alla terza al Montmeló. Però non era tutto rose e fiori.
“La Ducati scaldava tantissimo, al Mugello io e Troy ci ustionammo le gambe - ha continuato il suo racconto Capirex - Era una moto grezza, perdeva olio, finiva sulle gomme e ti lanciava in aria. Ogni volta, prima di spingere, dovevamo guardarci i piedi per controllare non ci fosse del lubrificante. Era ignorante, come si dice dalle nostre parti, e nel 2004, poi, diventò una moto-razzo: in rettilineo raggiunsi i 350 Km/h, peccato non curvasse”.
Le cose migliorarono con il motore screamer e Loris, nel 2006, arrivò a un passo da titolo, ma l’incidente a Barcellona causato da Gibernau decise diversamente.
“Non ho rimpianti, è stata comunque una bella stagione - ci disse Capirossi - Poi nel 2007 passammo ai motori 800 cc e quella moto sembrava fatta per Stoner. Lui è stato bravissimo a portate il titolo a Borgo Panigale, ma quella moto era difficile da guidare, lo dissi e avevo ragione perché poi anche Casey iniziò a faticare. Tornai in Ducati nel 2011, pensavo che con Valentino la moto fosse buona, invece trovai la peggiore Ducati che abbia mai guidato. Ce l'ho nel mio garage”.