Tu sei qui

Leclerc come Marquez e ora la sua carriera è ad un bivio

Qualcuno da sempre lo chiama "Predestinato", ma in realtà si sta bruciando. Ecco perché i prossimi mesi saranno cruciali per la carriera di Charles.

Auto - News: Leclerc come Marquez e ora la sua carriera è ad un bivio

In tempi non sospetti l'ex presidente del Cavallino Luca Cordero di Montezemolo aveva dichiarato che continuare a definire Charles Leclerc un "predestinato" rischiava di portare sfortuna e da persona navigata quale è del mondo dei motori e non solo, ci aveva visto lungo. Effettivamente, almeno per ora, al monegasco questa nomea non ha fruttato un granché.

Archivato un 2018 di appredistato alla Sauber Alfa Romeo, il 25enne si è trovato a passare immediatamente alla Ferrari con la convinzione di riuscire a portare a termine il compito mancato prima da Fernando Alonso e poi da Sebastian Vettel, ma per una serie di circostanze ad oggi non è stato possibile.

Dopo aver chiuso quarto nel 2019, essere precipitato in ottava piazza nel 2020 complice una SF1000 penalizzata dalla FIA per le presunte irregolarità del motore della vecchia SF90, quindi essere risalito in settima nel 2021 e in seconda nel 2022, quest'anno molto difficilmente potrà confermare lo status di vice-campione contando al giro di boa appena 99 punti contro i 314 del leader Max Verstappen.

E mentre ancora in molti ne esaltano le qualità, il talento e il potenziale, l'età avanza inesorabile scontrandosi con la generazione emergente che rischia di soffiargli la vetrina che sembrava acquisita di diritto e costruita a hoc per lui.

Seppur con i dovuti distinguo, il paragone con quanto sta vivendo Marc Marquez in MotoGP è quasi d'obbligo. Certo, lo spagnolo della Honda ha letterlamente dominato dal 2013 al 2019, a differenza del figlio del Principato che ha ancora tutto da dimostrare e al suo attivo ha appena cinque successi di gara, ma entrambi i corridori stanno vivendo una fase molto delicata della loro carriera.

In rotta di collisione con il costruttore giapponese apparentemente non in grado di garantirgli una moto competitiva, è molto probabile che il #93 opterà per l'interruzione del contratto. Questo per non rischiare di mandare a ramengo il blasone che si è costruito nel tempo. Lo stesso discorso vale per il ferrarista.

Anche se dal paddock di Zandvoort ha negato di essere focalizzato sul proprio avvenire, bensì solo sul presente, è chiaro che, ad un certo punto, dovrà pensarci.
La scuderia di Maranello è troppo discontinua nei risultati e da quanto si può intendere, prima di tornare competitiva, ha ancora una lunga strada da affrontare. 

Di conseguenza il campione di Formula 2 del 2017 dovrà chiedersi a breve, se valga davvero la pena rinnovare con il marchio modenese che lo ha cresciuto e gli ha dato fiducia da ragazzino, o se non sia meglio, invece, imbarcarsi in un'avventura diversa, magari targata Mercedes quale sostituto di Lewis Hamilton, per provare a portarsi a casa quanto mancato fino ad adesso. 

 

Articoli che potrebbero interessarti