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MotoGP, Di Giannantonio: “Voglio far bene a Silverstone, poi parleremo del piano B”

“Servono più di tre gare in MotoGP per raggiungere il massimo potenziale. Sono contento della mia progressione, ho fiducia nel team e credo potremo continuare insieme se faremo bene. Arriviamo un po’ troppo tardi ad avere il giusto set-up”

MotoGP: Di Giannantonio: “Voglio far bene a Silverstone, poi parleremo del piano B”

“In questo momento voglio soltanto far bene a Silverstone, poi parleremo del piano B”. Questo è lo spirito con cui Fabio Di Giannantonio arriva al nono Round della MotoGP, il primo dopo le vacanze estive. Sebbene la sua posizione all’interno del team Gresini si sia fatta ancora più in bilico dopo l’uscita di Franco Morbidelli alla Yamaha, per far spazio ad Alex Rins, il pilota romano è convinto dei suoi mezzi ed è pronto a dimostrare di meritare un posto in MotoGP.

Per quanto sia stato l’unico pilota della truppa Ducati ad aver mancato il podio nella prima parte di stagione (ad eccezione dell’infortunato Bastianini), il pilota romano, del resto, non è per nulla insoddisfatto delle sue prestazioni:“In realtà, secondo me stiamo facendo molto bene quest’anno. Abbiamo già fatto tre Top 10 e in Olanda sono scivolato quando ero nono e stavo andando a prendere Nakagami e Marini, quindi sarebbe stata un’altra bella gara. La progressione c’è stata, ed è molto bella in realtà, e io sono molto contento di questo” ha ammesso Fabio. 

Di Giannantonio non cerca scuse, convinto di aver solo bisogno di più tempo per completare il suo adattamento alla Top class.

Non ho riscontrato particolari problemi, il braccio era solo una cosa che mi dava fastidio ogni tanto. Non era un grande problema. Ho lavorato molto con il mio fisioterapista e il mio allenatore, ma diciamo che continuava a ripresentarsi dopo qualche gara, così ho deciso di sfruttare queste cinque settimane di pausa per farmi operare e concentrarmi sul recupero, in modo da evitare che potessero succedere cose strane. È andato tutto bene e mi sento già al 100%, quindi mi è rimasto semplicemente un nuovo tatuaggio sulla pelle” ha dette il 24enne, spiegando l’operazione al braccio per sindrome compartimentale.

Stiamo crescendo, stiamo lavorando bene, ma la MotoGP è una categoria molto tosta. È a un livello altissimo adesso e a volte non bastano solo tre gare per arrivare al massimo potenziale, ci vuole un po’ più di pazienza - ha commentato - Noi ci stiamo mettendo il nostro tempo e ci stiamo arrivando. Io sono molto contento di quello che stiamo facendo io e il team Stiamo lavorando tanto, bene e uniti. Mi trovo benissimo con Frankie (Carchedi, il suo capotecnico ndr.). Voglio soltanto salire in moto e girare. Ho usato questo mese per prepararmi al 100% e arrivare il più pronto possibile, perché voglio veramente far bene. Vediamo. Mi sto godendo ogni momento che passo qui e lavoro con il team al massimo”.

Malgrado le voci di mercato lo diano già per sostituito, per il 24enne non è ancora detta l’ultima parola: “Il team Gresini è un’azienda e loro guardano ai loro interessi e anch’io guardo ai miei. Però in questo momento mi sembra che siamo molto uniti e siamo entrambi focalizzati sul far bene - ha riconosciutoHo molta fiducia nel mio team e nel fatto che possiamo fare bene e, una volta che faremo bene, non penso che ci saranno problemi a continuare insieme.

Fabio non perde le speranze e punta a ripartire al meglio, riprendendo da dove aveva lasciato.  

“Sono rimasto a casa per recuperare e ho lavorato molto sul fisico. È andata bene, ma non vedo l’ora di tornare sella, perché a essere sincero volevo davvero che ci fosse un’altra gara, dopo il Sachsenring e Assen, per continuare a girare. Penso che la pausa ci abbia aiutati anche ad analizzare al meglio tutti i dati della prima parte di stagione, quindi, siamo belli pronti per ricominciare qui a Silverstone - ha ammesso - Il nostro più grande problema quest’anno è che arriviamo un po’ troppo tardi ad avere il giusto set-up. Quindi, abbiamo provato a prepararci al meglio studiando tutti i dati, per capire come riuscire a raggiungere prima il giusto pacchetto”.

Un aiuto in tal senso dovrebbe arrivare proprio a Silverstone dalle modifiche decise al format di campionato, che concederà ai piloti un primo turno di prove i cui tempi non saranno determinanti ai fini dell’accesso in Q2.

“Credo che ci darà una mano perché avere la prima sessione di prove libera ci permetterà di concentrarci soltanto sull’estrarre il massimo potenziale dalla moto, senza dover già pensare al tempo - ha chiosato il ducatista - Credo che ci sarà davvero d’aiuto, visto che abbiamo faticato un po’ a essere al 100% a inizio anno, soprattutto dal punto di vista dell’elettronica, con il freno motore, la potenza e questo genere di cose”. 

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