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SBK, Camier: ecco perché il regolamento della Superbike favorisce il dominio Ducati

“Non so quanto sia corretto avere una moto da 44.000 euro contro moto che costano la metà. Il peso di Alvaro? Fa la differenza e chiunque non la veda così non ne capisce di motociclismo”

SBK: Camier: ecco perché il regolamento della Superbike favorisce il dominio Ducati

La Honda non sta attraversando un periodo facile, né in MotoGP né tanto meno in Superbike, dove la Casa di Tokyo è riuscita a centrare una sola Top 10 nelle ultime sei gare del campionato. Nonostante l’aiuto delle super concessioni, la Honda è ancora lontana dalla vittoria e dalle posizioni di vertice a cui ambisce, come dimostra il fatto che il team HRC è riuscito a centrare un solo podio nei primi sette Round dell’anno. La quarta stagione dal ritorno dell’azienda nipponica nel Mondiale SBK, in veste ufficiale.

Cosa ha impedito alla Honda di fare progressi e raggiungere i risultati sperati? A provare a dare una risposta a questa annosa domanda è stato il team manager HRC Leon Camier, che ha spiegato ai colleghi di Motorsport-Total.com come una parte della responsabilità sia da attribuirsi all’attuale regolamento della WorldSBK, che sta più il dominio della Ducati che la rincorsa degli altri costruttori. Per permettere alla Casa di Borgo Panigale di portare in pista la nuova Panigale V4 2023, il cui prezzo base per il pubblico è fissato a 43.990 euro, si è deciso infatti di innalzare sopra ai 44.000 euro il “price cap”, ossia il prezzo massimo che può avere un modello di serie per essere ammesso al Mondiale. 

“In questo campionato non c'è la libertà che c'è in MotoGP, la nostra base è costituita dalle moto di serie e la Ducati ne ha costruita una da 44.000 euro. Naturalmente, questo è un bene per loro perché permette loro di essere competitivi, ma fino a che punto è ancora corretto avere una moto da 44.000 euro che compete contro altre che costano poco più di 20.000 euro?. Che senso ha per un costruttore costruire una moto stadele economica e competere con essa in un campionato con regole rigide senza essere competitivo? La Dorna ha riconosciuto il problema, ma non è facile trovare un equilibrio. È una situazione complessa”, ha osservato Camier.

A rendere ancora più netta la supremazia della Ducati è il livello di competitività raggiunto dal binomio Bautista-Panigale, che ha permesso alla Casa bolognese di conquistare ben 17 vittorie sulle 21 gare fin qui disputate nel 2023.“La Ducati è davvero forte, ma Alvaro fa la differenza. Non bisogna negargli nulla. Certo, hanno un vantaggio, ma anche lui si sta comportando molto bene” ha affermato il britannico, chiamando in causa la corporatura dello spagnolo.

Proprio il peso di Alvaro, molto più leggero rispetto ai suoi avversari, è stato al centro delle polemiche a inizio anno, portando diversi piloti, tra cui Redding su tutti, a chiedere l’introduzione di un peso combinato moto+pilota, per arginare il vantaggio di Bautisa.

“Certo che fa la differenza. Chiunque non la veda così non ne capisce di corse motociclistiche. I piloti leggeri non lo ammetteranno mai, pensano che essere grossi dia altri vantaggi. Ma quali sarebbero questi vantaggi? Non traspare nulla dai dati, ma si vede il peso minore” ha chiosato Leon, che sarebbe stato favorevole all’idea, poi accantonata, di introdurre il peso combinato“C'è in quasi tutte le classi: nel Campionato del Mondo Supersport 300, nel Campionato del Mondo Supersport, in Moto3 e in Moto2. Perché non lo applicano alle moto di grossa cilindrata? ha concluso il team manager HRC, che ha ammesso che la Honda potrebbe decidere di abbandonare di nuovo il campionato, qualora i risultati sperati non comincino ad arrivare. “Non so come la vedano in Giappone, ma il rischio c’è”.

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