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Alex Marquez: “Se diventassi campione in MotoGP me ne tornerei a casa”

“Ho già raggiunto molto di più di quanto sognavo da bambino e se vincessi il titolo avrei ottenuto tutto. La Ducati non ha un solo punto di forza, ma tanti. Sto parlando con la squadra per il rinnovo”

MotoGP: Alex Marquez: “Se diventassi campione in MotoGP me ne tornerei a casa”

Sebbene l’inizio di stagione di Alex Marquez non sia stato dei più lineari, con ben sei ritiri nei primi otto appuntamenti dell’anno, il pilota di Cervera non può che essere soddisfatto per come sta andando la sua avventura con i colori del team Gresini. Al di là dei punti persi, infatti, il 27enne spagnolo si è trovato subito a suo agio in sella la Desmosedici GP del team di Nadia Padovani, con cui è salito sul gradino più basso del podio già nel GP d’Argentina. Un avvio che, nonostante tutto, è valso ad Alex il 10° posto in campionato con 63 punti, ovvero 13 punti in più di quelli messi in archivio nel suo ultimo anno con la Honda del team LCR. 

“A volte capita di non riuscire a ottenere dei risultati che fanno rumore, come dico io. Nel nostro caso hanno pesato soprattutto tre zeri, due dei quali sono arrivati nelle gare lunghe. Abbiamo perso almeno 50 punti tra Austin, Le Mans e il contatto con Binder al Mugello. Sono cose che capitano, ma che pesano in campionato”, ha affermato il ducatista in un’intervista pubblicata sul canale Youtube di Manuel Pecino, in cui ha tracciato il bilancio di questa prima metà di stagione.Abbiamo perso un sacco di punti, in particolare ad Austin, dove avremmo potuto vincere e abbiamo perso un'ottima occasione con lo zero di Pecco. E allo stesso modo a Le Mans, dove mi sentivo molto bene. È andata così, però dobbiamo guardare il lato positivo ed è il fatto che la velocità c’è”.

Colpito dalla Ducati sin dalla primo test a Valencia, il minore dei fratelli Marquez non ha che parole d’elogio per la Casa di Borgo Panigale: “La Ducati ha molti aspetti positivi, non posso evidenziarne solo uno. L'intero pacchetto che hanno, il modo in cui lo controllano, il modo in cui lavorano, ciò che ti dà la moto, tutto in generale è buono - ha sottolineato l’iberico - Direi che non hanno punti deboli, o meglio hanno dei punti un po’ più deboli, ma gli altri sono molto buoni. Forse soffriamo un po' di più in curva, ma per il resto, l’accelerazione, la frenata, la stabilità sono ottimi. Ed è lì che bisogna sapere come ottenere il massimo dalla situazione. La MotoGP non è solo una questione di motore o di elettronica. È come si abbina la potenza del motore all’elettronica e come la si trasmette alla ruota posteriore”.

Un ingranaggio reso ancor più perfetto dallo scambio di informazioni e dati tra la Casa e i piloti Ducati. Un’attenzione verso il pilota ben diversa da quella che ha sperimentato il catalano durante gli anni trascorsi in Honda.

“Dopo ogni sessione di prove Gigi Dall’Igna e e i suoi tecnici passano da ogni pilota Ducati. È questa la cosa che mi ha sorpreso di più quando sono arrivato - ha ammesso l’alfiere del team Gresini - Durante il test di Valencia è passato tre volte nel box nel corso della giornata, mi ha dato delle idee e mi ha aiutato. Non era così in Honda, c’era un’organizzazione diversa. È un capitolo chiuso per me, ma non l’ho dimenticato. È stato un periodo molto duro, ma da cui ho imparato un sacco di cose”.

Lasciatosi le difficoltà alle spalle, il 27enne può guardare con fiducia al futuro, che sembra prospettargli un altro anno con i colori del team Gresini, e la speranza, un giorno, di conquistare il suo terzo Mondiale in carriera.
 
Ho sempre detto che se sarò campione della MotoGP me ne tornerò a casa, perché avrei ottenuto tutto - ha chiosato Alex - Ho già fatto molto più di quanto immaginassi. Quando sei piccolo non immagineresti mai di vincere due titoli, di vincere delle gare e fare dei podi. Ho già raggiunto molto di più di quanto sognavo da bambino”.

Parlando della sua situazione contrattuale lo spagnolo ha poi aggiunto: “Sono messo abbastanza bene. Voglio continuare e la squadra è aperta a questa eventualità. Nel contratto che abbiamo stipulato c’è la possibilità di un 1+1 e ne stiamo parlando. Abbiamo una data entro cui decidere, o il rinnovo automatico nel caso raggiunga una certa soglia di punti. Il rapporto è molto buono, mi trovo molto bene e voglio continuare. La continuità è importante, perché il primo anno con una nuova moto si commette sempre qualche errore, mentre il secondo è l’anno del consolidamento”.

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