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MotoGP, Bezzecchi: “La lotta con Bagnaia? Valentino ci fa il mazzo se facciamo danni”

“Tutti pensano sia più bello battagliare con i ragazzi dell’Academy ma per me non lo è, perché ho sempre paura di esagerare e di rovinare il rapporto. Mi sono agitato, però ero più veloce di Pecco e sono riuscito a superarlo”

MotoGP: Bezzecchi: “La lotta con Bagnaia? Valentino ci fa il mazzo se facciamo danni”

Record della pista, pole position e vittoria nella Sprint Race, Marco Bezzecchi non poteva chiedere di più alla prima giornata di gara ad Assen, in cui ha conquistato il suo primo successo in carriera sulla breve distanza.

“Di queste giornate ce ne vorrebbero molte, purtroppo non è sempre così, ma intanto ce le godiamo” ha esordito Bezzecchi, più che soddisfatto per come è andata la sua giornata: “È stato molto bello. È andata molto bene qui per me, perché già da ieri avevo un buon feeling con la moto e sono riuscito ad andare piuttosto veloce. Oggi sono riuscito a trovare qualcosina di più nel primo settore, che era stato il mio punto debole ieri, e in qualifica sono riuscito a fare un buon giro, specialmente in quel tratto della pista - ha raccontato - Per fortuna è stato sufficientemente buono, perché Pecco è stato molto veloce nel resto del giro e mi ha quasi preso. Sono molto contento per la Sprint perché, al di là dell’Argentina e del Mugello, normalmente soffro sempre un pochino. Aver ottenuto la prima vittoria anche nella Sprint è molto positivo e sono molto contento”.

A differenza di Francesco Bagnaia, Re della gara corta con quattro successi su otto gare, è stato alla domenica del resto che l’alfiere del team Mooney è sempre riuscito a dare il meglio di sé.

“Purtroppo adesso la domenica non conta un cavolo da sola, contano il sabato e la domenica - ha chiosato il Bez - Per me il sabato è bello, nel senso che mi piacciono questo format e la Sprint. Però ha un approccio un po’ diverso e se non parti davanti è veramente difficile. Ci sono piste dove è un po’ più semplice sorpassare e altre dove è un po’ difficile, quindi è tutto condizionato dal time attack, che ha assunto un’importanza incredibile. Questo è un po’ una palla perché si fa il time attack tutto il tempo e si lavora meno con la moto. Adesso come adesso il livello è altissimo e sono tutti molto bravi nel fare il tempo. Per fortuna qui l’ho fatto bene, ma è lì che Pecco ha fatto la differenza, perché è sempre stato in pole o in prima fila, mentre io alterno una buona qualifica a una settima posizione, o resto fuori dalla Q2 come a Jerez. Devo migliorare sotto questo aspetto e poi potrà cambiare anche il risultato delle Sprint”.

A consentire a Marco di agguantare la sua prima vittoria nella gara breve è stato poi il gran passo mostrato per tutto il weekend dal ducatista, che gli ha consentito di recuperare da una brutta partenza e riprendersi la posizione su Binder e Bagnaia.

Onestamente, in partenza penso di aver provato a resistere un po’ troppo a Pecco, per questo sono andato largo e ho perso la posizione anche nei confronti di Brad - ha spiegato il romagnolo - Mi sono detto che dovevo cercare di mantenere la calma, ma anche di superare rapidamente Brad, altrimenti Pecco sarebbe potuto andare in fuga. Ho lottato un po’ con lui e per fortuna sono riuscito a superarlo in Curva 9, dove andavo un pochino meglio in frenata. Poi ho cercato di andare a prendere Pecco, ho fatto una bella battaglia anche con lui per qualche metro, e per fortuna ero piuttosto veloce una volta che mi sono messo davanti. Ho cercato di spingere per andare via, perché avevo dietro Pecco ed è sempre difficile gestire la lotta con il Campione del Mondo. La maggior parte delle volte mi sta davanti, ma oggi no”.

Parlando proprio del duello con Bagnaia ha poi aggiunto: Non è facile, perché tutti pensano che con i ragazzi dell’Academy sia più bello, in realtà per me è un po’ più brutto, nel senso che hai sempre paura di esagerare un po’ e di rovinare il rapporto che c’è. Non soltanto con Pecco, quindi è stato un po’ difficile, anche perché mi sono un po’ agitato, però ero un po’ più veloce e sono riuscito a passarlo. È rimasto sorpreso? No, mi ha solo chiesto se non me la facevo un po’ sotto a rischiare di fare un danno, perché se succedesse Valentino e Carlo (Casabianca, il resposabile dell'Academy nr) ci farebbero un mazzo... è scoppiato a ridere.

Una battaglia a cui potremmo assistere anche nel GP d’Olanda, sebbene il pilota del team Mooney VR46 non si senta il favorito per la gara lunga.

“Domani sarà molto diverso, perché bisogna approcciare la gara in maniera differente. Io sono piuttosto veloce, ma penso che Pecco vada un po’ meglio con la gomma media. Purtroppo io non l’ho provata stamattina, perché ero sicuro che avrei corso la Sprint con la soft. Spero di poter partire bene e di essere nelle prime posizioni sin dall’inizio, per evitare la confusione in mezzo al gruppo. Farò del mio meglio per cercare di stare più avanti possibile - ha affermato Bezzecchi - Penso che Pecco sia il favorito perché solitamente è più bravo di me a gestire lo spin, lo slide e a far curvare la moto, con la gomma media. Ha una guida che gli permette di curvare molto con il posteriore e anche l’anno scorso io avevo la soft mentre lui aveva fatto la differenza con la hard, che è la media di quest’anno. Spero di riuscire a stargli il più vicino possibile e se riesco a fregarlo sono più contento, ma cercherò di fare del mio massimo e sarà quel che sarà”.

Nella Cattedrale della velocità il romagnolo ha invece dalla sua il layout della tracciato, con il curvoni veloci di Assen che vanno ad esaltare la guida di Marco.

“La pista è piuttosto tecnica in tutte le sue curve, perché la prima parte, che è piuttosto lenta, è seguita da un tratto molto veloce. Per me le curve più tecniche sono la 6, la 7 e la 8 ed è lì che è più difficile fare la differenza, perché la moto si muove molto in Curva 6 e poi c’è un rapido cambio di direzione in cui la moto è molto pesante. Però è anche il punto che mi piace di più perché è molto veloce e a me piacciono le curve veloci. In più la Curva 8 è in pendenza e sembra che tu possa dare qualcosina in più ad ogni giro, per questo è così divertente” ha ammesso il Bez, il quale imputa proprio a quel punto le cause dei numerosi track warning che hanno costellato la gara: “Se controllate i punti in cui eccediamo i limiti della pista, normalmente succede in Curva 8. Quando esci dalla curva solitamente vai dritto, ma poi il cordolo ti costringe a cambiare un po’ la direzione. È difficile controllare la moto, ma è una caratteristica della pista e dobbiamo adattarci”.

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