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Dall'Igna: "Ducati è la Red Bull della MotoGP, dobbiamo essere orgogliosi"

"L'errore strategico dei giapponesi è stato di ascoltare solo i campioni, ma il loro talento copre i problemi. Ordini di scuderia? Se i piloti Ducati si giocheranno il titolo fra loro, saranno liberi"

MotoGP: Dall'Igna:

Gigi Dall’Igna non potrebbe essere più soddisfatto dell’eccezionale risultato ottenuto al Sachsenring, con 5 Ducati davanti a tutti nella gara di domenica. Il Direttore Generale di Ducati Corse in passato, quando era a capo di Aprilia, aveva già dominato, ma ora è diverso: “la concorrenza era minore, c’era solo la Honda. Ora i rivali sono tanti, quindi bisogna sentire la soddisfazione per quello che stiamo facendo" ha dichiarato in un’intervista concessa a La Stampa.

La superiorità tecnica della Rossa in MotoGP ricorda quella della Red Bull in Formula 1: “in questo momento stiamo effettivamente giocando quel ruolo ha detto senza nascondersi.

L’ingegnere veneto sa che non c’è niente di scontato in quello che stanno facendo i suoi uomini.

Ho detto loro che devono essere orgogliosi di quello che stiamo facendo, non è normale ottenere risultati del genere. Capita pochissime volte, soprattutto in una categoria così competitiva come MotoGP - ha continuato - Per ottenere risultati così fuori dal comune, il merito va a tutti quanti: ai piloti, alle persone che lavorano a casa, ai team, allo staff Ducati in pista. Stanno tutti giocando al meglio, da campioni”.

Invece gli avversari arrancano, Honda e Yamaha non riescono a contrastare la Ducati in pista.

Il loro errore strategico è stato quello di seguire un solo pilota, di basare lo sviluppo delle proprie moto sui risultati e sulle sensazioni del protagonista di ogni marca, quindi Fabio Quartararo per la Yamaha e Marc Marquez per la Honda - l’analisi di Dall’Igna - Spesso quello che ti dice il pilota di punta, il campione, non è la verità perché il suo talento copre i problemi di cui soffre la moto la moto. Paradossalmente, per sviluppare bene un progetto bisogna stare ad ascoltare tutte le voci, tutti i piloti”.

Quello che Gigi ha fatto e ora ne ha 4 davanti a tutti in campionato: Bagnaia, Martin, Bezzecchi e Zarco. Così si mormora già di ordini di scuderia che potrebbero favorire uno o l’altro, ma il dg di Ducati ha voluto essere chiaro.

“Voglio bene a tutti i miei piloti e vorrei avessero tutti le soddisfazioni che meritano, ma è chiaro che alla fine dell’anno uno solo sarà campione. L’importante è che sia una sfida corretta e leale, è la cosa che mi interessa di più - ha sottolineato - Se un nostro pilota si giocherà il campionato contro un avversario di un’altra marca, cercheremo di fare il possibile per aiutarlo. Se invece arriveremo alla fine dell’anno in una situazione simile all’attuale, ognuno dei piloti Ducati avrà la libertà di giocare le proprie carte”.

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