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MotoGP, Jorge Martin: "Avrei potuto battere Bagnaia solo se avesse sbagliato"

Doppio podio per il team Pramac al Mugello, con Zarco 3°: “Quando abbassiamo la visiera siamo all'inferno, ma sul podio è un paradiso”

MotoGP: Jorge Martin:

La livrea ispirata alla Divina Commedia ha portato fortuna al team Prima Pramac Racing, che ha sfiorato il cielo con un dito nel GP d’Italia, piazzando entrambi i suoi portacolori sul podio del Mugello. Regolato il proprio compagno di squadra nella Sprint di sabato, Jorge Martin si infatti è ripetuto nella gara di questo pomeriggio, centrando la seconda posizione proprio davanti a Johann Zarco, autore di una gran rimonta dalla nona piazza. 

“Ero davvero preoccupato alla vigilia di questo weekend perché l’anno scorso avevo faticato tanto. È stata dura, perché non ho mai avuto il passo per vincere. Sessione dopo sessione, però, sono riuscito a chiudere il gap con Pecco. Sapevo che la vittoria sarebbe stata distante e la mia unica opzione era quella di spingerlo a commettere un errore, ma non l’ha fatto - ha chiosato il 25enne a fine gara - Ho provato a spingere e a mettergli pressione, ma la gomma posteriore era davvero al limite e proprio quando sono riuscito ad avvicinarmi di più a Pecco, lui ha iniziato a spingere come un forsennato. Mi sono divertito ed era importante portare sul podio questa livrea speciale. Alla fine ho soltanto cercato di tenermi dietro Johann, che stava spingendo molto, e sono riuscito a chiudere secondo”.

Un podio artigliato con un secondo di ritardo dal vincitore e quasi due di vantaggio sul transalpino, nonostante l’handicap della morbida al posteriore, unica scelta possibile per il madrileno: “Per me era impossibile montare la media. Non sono riuscito a farla funzionare per tutto il weekend e ci ho riprovato stamattina nel Warm-Up, ma ero comunque lento, per questo la soft era la mia unica opzione - ha spiegato Jorge - Ho cercato di gestirla un po’ all’inizio e ha funzionato bene per i primi 10 passaggi, poi ho sperimentato un grosso calo tra un giro e l’altro e ho iniziato a faticare parecchio. La moto ha cominciato a muoversi ed è diventata molto fisica da guidare, ma sono riuscito a trovare un surplus di forza nel finale, per arrivare in fondo con un buon risultato”.

Un altro solido fine settimana per il ducatista, salito al terzo posto della classifica iridata, grazie ai quattro podi conquistati negli ultimi Round.

“Sono arrivato qui puntando a chiudere tra i primi cinque e sono arrivato secondo: è fantastico e credo che sarò ancora più forte nella seconda parte della stagione, perché ci sono alcuni circuiti dove sono veloce e che si adattano di più al mio stile. Pecco è in un gran momento, ma l’obiettivo è comunque il campionato, per questo cercherò di migliorarmi e poi staremo a vedere come finirà la stagione” ha detto fiducioso Martin, a cui è stato poi chiesto di scegliere un lato tra il Paradiso e l’Inferno della livrea del Mugello: Ero sul lato dell’Inferno quando abbiamo fatto lo shooting, quindi potrei scegliere questo, ma siamo entrambi due bravi ragazzi e spero andremo in Paradiso”.

Un wekend da ricordare non solo per il team Pramac ma per tutta la Ducati, dominatrice del fine settimana con tanto di nuovo record del tracciato.

“La tecnologia fa progressi e le moto sono migliori ogni anno, ma credo che sia pazzesco anche il livello dei piloti - ha commentato Martin - Ci alleniamo tanto per preparare le gare. Nelle FP1 conosciamo già tutto ed è incredibile che al terzo giro giriamo già sul passo gara. Non ti puoi fermare se vuoi essere al giusto livello, devi migliorare giorno per giorno e anno dopo anno. La prossima stagione sarà ancora più veloce”. 

Zarco: “Quando abbassiamo la visiera dobbiamo scendere all'Inferno”

Johnann Zarco voleva il podio dopo il 4° posto nella Sprint e podio è stato per il transalpino, autore di una bella battaglia con i compagni di marca Alex Marquez e Luca Marini.

“È  stato un weekend fantastico e lottare per il podio nella Sprint Race mi ha dato molta fiducia. Sapevo che sarei potuto essere ancora più competitivo oggi con la media, ma è sempre complicato quando parti in nona posizione. La frenata non è uno dei miei punti forti, bisogna fare un sacco di calcoli per guadagnare delle posizioni senza farsi superare dagli altri, ma sono felice di aver avuto un buon passo. Sono rimasto impressionato anche dagli altri, soprattutto Marini e Alex Marquez. Non ero molto avvantaggiato rispetto a loro - ha ammesso Zarco, entrando poi nel merito del duello con l’italiano - Sapevo che Luca avrebbe lottato per il podio nel finale e quando l’ho superato ho cercato di andare a riprendere Jorge, che aveva la soft al posteriore, sperando in suo calo di passo. Non avevo il ritmo per stare con lui, ma è stato comunque un buon modo per prendere margine su Marini e portare a casa il podio”. 

Un risultato capitalizzato grazie al gran passo delle Desmosedici al Mugello.

“Pensavo che la Top 5 sarebbe stata un buon obiettivo alla vigilia del fine settimana, perché sapevo che Pecco stato il favorito e Bezzecchi e Marini sarebbero stati lì, ma la velocità è stata buona sin dal venerdì, mi sono trovato bene in sella e sono riuscito a confermarmi anche in garaha chiosato il pilota francese, evidenziando ciò che gli ha permesso di avere la meglio su Luca e Alex: “Abbiamo un diverso stile di guida e so di avere un piccolo vantaggio in termini di velocità in curva, quando riesco a frenare bene. In più riesco a guidare bene quando le gomme cominciano a degradarsi. È un’ottima cosa nel finale di gara, ma non è abbastanza. Spero di riuscire a migliorare in altre aree in futuro, per essere ancora più competitivo e conquistare altri podi”.

Proprio il Sachsenring potrebbe essere un’altra buona occasione per portare a casa punti importanti.

“Non sappiamo come sarà il meteo. Potremmo trovare delle condizioni difficili, ma anche un clima abbastanza caldo, come quello che c’era l’anno scorso alla domenica. Marc è veloce su ogni tracciato, anche se è incappato in qualche errore e qualche caduta, e credo che al Sachsenring avrà quel quid in più che ha sempre avuto in passato, per questo penso sarà uno dei piloti con cui lottare se riuscirò a essere competitivo - ha affermato Johann - È un circuito piccolo e ci servirà  una strategia diversa, anche perché ci saranno molti piloti veloci. Staremo a vedere”.

Paradiso e Inferno si sono incontrati al Mugello, non soltanto sulla livrea del team Pramac, come ha spiegato a fine gara Zarco: “Quando abbassiamo la visiera non sembra certo di stare in Paradiso, anzi, dobbiamo scendere un po’ all’Inferno, visto che tocchiamo i 360 km/h alla fine del rettilineo tutti i giri. Visto che sono riuscito a salire sul podio davanti a questo pubblico, però, mi sembra tutto un po’ più blu, che in fiamme”.

Il 32enne ha poi dato il suo parere  sul cambio di passo a cui si è assistito tra il 2003 e il 2023: “Sono 20 anni di evoluzione - ha concluso l’esperto pilota francese- È un po’ come se nel 2003 avessimo pensato alle moto del 1983. Tutto è diventato più preciso, per questo riusciamo a raggiungere certe velocità. Sembra sia più difficile per i piloti, perché adesso non giochiamo più sul filo dei secondi, ma dei decimi. Dobbiamo farci trovare pronti”.

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