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MotoGP, Miller: “la 'derapata' della KTM può essere un'arma in più contro la Ducati”

Si concludono anche i test della KTM sul circuito di Jerez. Miller: "la KTM è diversa dalla Ducati, meno stabile in frenata ma si adatta al mio stile di guida". Binder: "impossibile non pensare alle penalità quando si è in gara, può essere un freno per il pilota"

MotoGP: Miller: “la 'derapata'  della KTM può essere un'arma in più contro la Ducati”

Dopo il successo del weekend di Jerez, che ha visto i due piloti della KTM fare incetta di risultati di alto rilievo, anche per la casa di Mattighofen è tempo di test. Per Miller, la KTM è una 'bestia diversa' dalla Ducati cui era abituato, sotto alcuni aspetti più vicina al suo stile di guida che gli ha conferito il soprannome di 'Thriller Miller'. Soddisfatto anche Brad Binder, che reduce da un altro podio che lo ha catapultato in alto in classifica, commenta sull'aspetto 'frenante' che le penalità possono avere sulla mentalità di un pilota nella concitazione della gara.

"E' stata una giornata di test intensa, ma positiva - ci racconta Jack - i tempi erano stretti ed avevamo molte cose da provare. Come ogni volta, i test al lunedì vanno presi con le dovute premesse, il tracciato è molto gommato a seguito del domenica di gare. Giornate come questa sono comunque molto interessanti per un pilota. Rispetto alla concitazione di una gara, si ha modo di guidare con meno stress addosso, concentrandosi di più sullo stile di guida, cercando di migliore ove possibile. E' stato bello poter fare altri giri sulla KTM".

C'è qualcosa dei test di oggi che potremmo vedere già nella prossima gara a Le Mans?
"Non abbiamo ancora deciso, ora bisogna attendere ed analizzare i dati".

Cosa ne pensi del pacchetto aerodinamico di Pedrosa?
"Come sempre, ci sono aspetti positivi ed aspetti negativi in ogni evoluzione. Alla fine dei giochi abbiamo accesso ad un solo miglioramento durante la stagione, quindi è meglio prendersi del tempo e scegliere con calma. Personalmente credo che in questo momento, a questo punto del campionato, non sia necessario".

I prossimi test sarebbero dopo Misano però, verso l'ultima parte della stagione.
"E' vero, ma questa stagione ha un calendario intenso nelle sue ultime fasi. Ora la priorità è incrociare i dati coi test di Brad e di Fernandez".

Hai provato anche le nuove sospensioni White Power di KTM, che sensazioni hai avuto?
"Ho gareggiato per gran parte della mia carriera con le Ohlins e questo era il più grande punto interrogativo per me. Devo ammettere che mi sono trovato benissimo, sono perfette da qualunque punto di vista le si voglia guardare, la sensazione è incredibile".

L'Aprilia sembra avere delle difficoltà nelle partenze. Com'è la KTM sotto questo punto di vista?
"Non ho mai provato le partenze, non ne ho mai avuto bisogno. Spesso alcuni piloti si lamentano, ma anche quando ero in Ducati e tutti dicevano che fosse merito soltanto della moto, adesso che sono in KTM se sono nelle prime file riesco a fare una buona partenza. Non è soltanto questione di meccanica della moto, c'è anche bisogno di tempismo e di concentrazione mentale. So di piloti che alla partenza pensano già a come muoversi rispetto ai rivali dietro di loro, se devi pensare a quello significa che ragioni come chi è svantaggiato, io la penso così".

Oggi c'è stato anche un test sulle comunicazioni dirette tra race direction e piloti, che ha visto coinvolti Aleix e Quartararo. Pensi sia un passo in avanti in termini di sicurezza per i piloti?
"Sinceramente non credo ce ne sia bisogno, non credo che il sistema del dashboard non sia sufficiente già di suo. Non sta a me decidere, ma in che modo migliorerebbe la sicurezza? - si chiede l'australiano - se sono in grado di gestire i cambi di mappa e il livello del carburante, gestire le segnalazioni è altrettanto facile per un pilota".

Dove la Ducati frena duramente e rimane stabile, la KTM sembra esserlo meno, ma in compenso è in grado di 'scivolare' in curva. Da cosa dipende?
"La Ducati era veramente stabile, ma con quella moto non sarei mai riuscito a scivolare in curva neanche se l'avessi voluto. Poterlo fare con la KTM è come avere un altra freccia al proprio arco, che nella MotoGP attuale può rivelarsi un grosso vantaggio quando la gestione della temperatura all'anteriore è così fondamentale. Scaricare un po di quel problema gestendo anche il posteriore è uno strumento incredibile. Non tutti i piloti però corrono con questo stile, Dani Pedrosa ad esempio non lo fa, mentre io e Brad lo abbiamo sempre fatto. Il mio stile di guida è sempre stato questo, ed è piacevole avere di nuovo questa libertà. Ma è difficile comparare le due moto, la KTM fa ciò che fa al meglio, e la Ducati fa lo stesso coi suoi punti di forza, sono entrambe ottime moto. L'importante è tirar fuori il meglio da ciò che si ha, e cercare di risolvere i suoi lati negativi".

Binder: impossibile non pensare alle penalità in gara

"Nei test è sempre stato così, ci sono sempre aspetti positivi e negativi - commenta Binder - ma siamo riusciti a fare tutti i test, di solito dopo una gara si ha sempre qualche difficoltà. E' stato un weekend davvero soddisfacente!"

Vi abbiamo visto, con Pedrosa, provare una aerodinamica diversa sul posteriore della moto.
"A livello di sensazioni è difficile capire alcune cose. Si avverte una piccola differenza ma saranno i ragazzi che analizzano i dati tecnici a dirci di più, ora è presto per avere certezze".

Durante questo weekend hai sempre ottenuto delle grandi partenze. E' cambiato qualcosa a livello tecnico sulla moto?
"No, ma penso che i ragazzi abbiano lavorato bene sul launch control, e poi le partenze sono sempre state uno dei miei punti di forza".

La KTM sembra ritagliata apposta per il tuo stile di guida. E' un elemento su cui avete lavorato?
"Rispetto allo scorso anno l'aderenza in ingresso curva è leggermente peggiorata, quindi non pianifico sempre di 'scivolare', quindi quando si ha difficoltà a frenare la moto, l'unica opzione diventa pestare il freno posteriore e sfruttare la velocità per tenere la curva".

Secondo Pecco, la paura di ricevere delle penalità può essere un fattore durante le gare, ad esempio durante un sorpasso all'ultima curva.
"Ha ragione, è impossibile non pensarci. Nella MotoGP di oggi ormai i contatti accadono spesso, e perdere una posizione non è la punizione peggiore che possa capitare, non nego di averlo pensato ieri in gara, il lato positivo può esserci in termini di sicurezza, ma dipende sempre dalle situazioni e da chi ne trae vantaggio".

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