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SBK, Bautista: “La nuova Ducati ha un motore più pulito, fluido e gestibile"

“La cosa fondamentale è non aver fatto passi indietro rispetto alla moto campione del mondo. Avevo dei dubbi prima di questa giornata, ma la Ducati 2023 è molto simile alla versione precedente. La caduta? Sono finito a terra per evitare la Carrasco andando poi sullo sporco" 

SBK: Bautista: “La nuova Ducati ha un motore più pulito, fluido e gestibile

Prima uscita dell’anno per il Campione del mondo 2022 della Superbike. Dopo la presentazione ufficiale di pochi giorni or sono sotto la neve di Madonna di Campiglio, Alvaro Bautista ha sfoggiato finalmente il #1 anche in pista. Tanto lavoro dentro al box Ducati-Aruba.it al Circuito de Jerez Angel Nieto, a cominciare dalla Panigale V4-R di ultima generazione. Un modello che racchiude i punti di forza della “madre” 2022, il tutto con alcune piccole-grandi migliorie.

La nuova moto è molto simile alla versione precedente. Soprattutto a livello di ciclistica. Quest’oggi ho avuto modo di fare molte prove comparative in tal senso - ha esordito lo spagnolo, autore del secondo miglior tempo di giornata dietro a Razgatlioglu - al mattino ho utilizzato la 2022, mentre al pomeriggio mi sono focalizzato sulla 2023. La differenza principale riguarda l’erogazione del motore. Meno aggressiva, bensì più fluida e pulita. Lo scorso anno dovevamo giocare spesso con l’elettronica, invece quello attuale è più gestibile. Un bel passo in avanti”.

La V4-R 2023 ha più potenziale?
“Al momento è presto per trarre conclusioni perché si è trattata soltanto della prima uscita. Abbiamo ancora tanta strada da fare, ma fin qui le sensazioni sono positive e riesco a guidarla facilmente. Se mi aspettavo cambiamenti sostanziali? Con la versione 2022 ci siamo laureati campioni del mondo, quindi male male non doveva essere (ride, ndr). Era importante non stravolgerla per mantenere una buona base. Per questo motivo avevo alcuni dubbi prima di questo day 1, ma per fortuna i cambiamenti sono davvero minimi”.

Il nuovo motore può implicare dei benefici in gara?
“Assolutamente sì, può aiutarmi ad essere più lineare nei primi giri quando le gomme non hanno raggiunto ancora la temperatura ideale. Se si dispone di un propulsore aggressivo, allora si fatica nel momento in cui sull’asfalto c’è scarsa aderenza. Oltre a ciò, dobbiamo migliorare anche sul giro secco”.

Quali sensazioni hai provato a scendere in pista con il #1?
“Quando guidi non ci fai nemmeno caso, ma ho visto delle foto e devo dire che non è affatto male”.

Unica nota stonata: una innocua scivolata per una incomprensione con Ana Carrasco, impegnata a sua volta alla guida di una Yamaha R6 di serie per tenersi in allenamento in vista del Mondiale Moto3.
“Me la sono ritrovata davanti in pieno rettilineo e, in staccata, le sono arrivato troppo sotto. Per evitarla sono finito lungo e nella ghiaia ho perso il controllo della mia Ducati, finendo a terra a bassa velocità. Nulla di preoccupante comunque. È sempre rischioso però quando si gira su certi tempi in contemporanea con Superbike e Supersport…”, ha concluso Bautista.

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