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SBK, Sacchetti: “Bassani è la garanzia, Oettl sa bene cosa si gioca”

L'INTERVISTA - “Philipp non deve pensare di essere la copia di Bautista, ma deve imparare come Alvaro dà il gas con la Ducati. L’arrivo di Petrucci sarà una sfida per la categoria, ma anche per lui. Non sarà facile"

SBK: Sacchetti: “Bassani è la garanzia, Oettl sa bene cosa si gioca”

È stato il primo team a presentarsi e tra una settimana lo vedremo in azione a Jerez in occasione del test inaugurale di questo 2023. Stiamo ovviamente parlando di Go Eleven, ovvero la squadra piemontese capitanata da Gianni Ramello che vede Denis Sacchetti coordinare le operazioni in pista. Con lui abbiamo parlato di quelle che sono le aspettative in vista di questa nuova stagione e della sfida che aspetta la squadra e il loro pilota, ovvero Philipp Oettl.

“Ormai ci siamo, ancora una settimana e poi si parte col primo test – ha esordito Denis – c’è sicuramente grande attesa e voglia di fare bene da parte del team e sono convinto che partiremo con il metodo giusto per affrontare questo 2023. Sarà un inizio molto frenetico, dato che ci saranno due test e poi le doppia Australia-Indonesia. Vedremo quindi a che livello saremo anche se la realtà la scopriremo poi una volta che arriveremo in Europa”.

Denis, voi lo scorso anno avete fatto firmare un biennale a Oettl, dandogli un bel attestato di fiducia, dato che pochi team satellite lo fanno. Cosa si gioca Philipp in questo 2023?
“Philipp sa bene cosa si gioca, dato che per un pilota come lui ogni anno è determinante per la carriera. Non puoi permetterti di allentare la pressione, dato che a questi livelli si è sempre sotto esame. Vale per la SBK, così come per la MotoGP, dove vediamo piloti continuamente in discussione. Noi siamo fiduciosi che lui possa fare bene, dato che lo scorso anno è stato competitivo fino a prima dell’infortunio. Poi una volta tornato ha dovuto fare una sorta di reset, ovvero ripartire da zero, ma all’ultima gara è stato il migliore tra gli indipendenti”.

Hai citato gli indipendenti. Chi è il pilota da battere.
“Bassani è la garanzia e il suo 2022 ne è la conferma, dato che ha vinto tutto. Per quanto riguarda i team satellite questa sarà la stagione più tosta di tutte, perché arriva Petrucci, poi c’è Gardner, Aegerter, così come alcuni cambi di sella importanti di sella tipo Gerloff”.

Go Eleven dove parte?
“Noi partiamo con l’obiettivo di confermare i passa avanti mostrati la scorsa stagione e cercare di stare nei primi dieci, provando a essere anche il miglior team satellite. Lo siamo stati in passato ed è una sfida che ci entusiasma alla quale non vogliamo certo sottrarci”.

Cosa pensi porterà Petrucci alla categoria?
“L’arrivo di Petrux è senza dubbio un plus per tutta al SBK. Sarà una grande sfida per tutta la categoria averlo in pista e penso anche per lui stesso, dato che avrà modo di confrontarsi con nuovi piloti. Sia Danilo che la Superbike beneficerà per questo nuovo arrivo. Ovviamente il nome di Petrucci ha un forte impatto, c'è molta attesa per lui. Sono convinto che potrà fare bene, ma non sarà comunque semplice, perché l'asticella si è alzata tanto". 

Tra i piloti del paddock, Oettl è certamente una delle persone più educate e rispettose. Chi ti ricorda lui?
“Philipp mi ricorda Laverty, specialmente nel metodo di lavoro. È un ragazzo straordinario, maturo, verso cui ci aspettiamo molto. Come tutti sapete il suo contratto scade e penso che la vittoria di entrambi sia proseguire insieme anche nel 2024. Qualora lui dovesse poi aver offerte più importanti, per noi sarebbe una conferma del nostro lavoro come accaduto in passato con Rinaldi”.

In questa nuova stagione avrete la nuova Ducati V4. Cosa ti aspetti?
“Come  ben sappiamo la nostra moto non sarà una rivoluzione, ma un’evoluzione della Panigale. A partire da Jerez noi disporremmo di una Ducati versione 2023 al 90%, dato che le ali, lo scarico, così come il forcellone e il serbatoio sono tutte componenti nuove. Ci sono poi altre piccole partire della 2022 tipo la parte bassa della carena”.

In Ducati il riferimento è Bautista. Cosa dovrà fare Philipp per seguire la linea tracciata da Alvaro.
“Oettl non deve essere la brutta copia di Bautista. Lui secondo me deve imparare il modo in cui Bautista dà il gas in sella alla moto, al fine di sfruttare quello che è il massimo potenziale della Ducati. È una frase semplice da dire, ma certamente più complicata da mettere in pratica”.

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