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SBK, Giugliano, il ritorno: "Ad Aprilia non potevo dire di no"

ESCLUSIVA - "A volte serve anche stare fermi, senza rincorrere una sella, perché il rischio è quello di fare un passo indietro, anziché avanti"

SBK: Giugliano, il ritorno: "Ad Aprilia non potevo dire di no"

Il primo round europeo delle derivate si tinge d’azzurro, perché a tenere alto il tricolore ci sarà anche Davide Giugliano. Il team Milwaukee ha infatti deciso di puntare sul pilota capitolino per sostituire Eugene Laverty, costretto ad alzare bandiere bianca per i prossimi tre appuntamenti, in seguito all’incidente di Buriram.

Dopo l’esperienza con Ducati e Honda, il laziale lo vedremo in azione con la RSV4, in coppia con Lorenzo Savadori. Una proposta davvero difficile da rinunciare, alla quale Giugliano non ci ha pensato due volte a dire sì.  

Innanzitutto bentornato!

Grazie! Devo dire che sono molto sereno per questa opportunità e allo stesso tempo mi dispiace per quanto accaduto a Eugene – ha esordito Davide - è un pilota che stimo, gli ho già augurato di riprendersi presto, in modo da poter tornare sulla sua moto il prima possibile”.  

 Vi siete quindi già sentiti?

“Si, ci siamo scambiati alcuni messaggi nei giorni scorsi, anche se non abbiamo parlato di moto in quelle occasioni”.

Savadori invece l’hai contattato?

No, con Lorenzo non c’è stata l’occasione, però lo conosco da vent’anni e lo rivedrò mercoledì in pista”.

Parliamo del tuo ritorno. Quali sono le sensazioni?

“Mi fa ovviamente piacere tornare in sella alla moto, anche se avrei preferito un altro contesto, però come ho detto sono sereno e allo stesso tempo fiducioso per questa avventura. Venerdì sarà la prima presa di contatto con la RSV4 e di conseguenza vedremo quanto sarò competitivo”.

Come è nato l’accordo con Milwaukee?

A dire la verità sono rimasto molto sorpreso dalla loro chiamata, non me lo sarei aspettato – ha sottolineato Giugliano - però mi ha fatto  piacere e non potevo dire di no a una simile proposta. C’è stata quindi un’intesa molto veloce, anche perché  se avessi rinunciato sarei stato uno stupido (sorride), così ho risposto sì’”.

Riavvolgendo il nastro al passato, tu con Aprilia ha conseguito il miglior risultato al termine del Campionato Superbike,  ovvero il sesto posto nel 2013. Non male come indizio?

Vero! Avevo tra l’altro ottenuto il secondo posto a Imola e Laguna Seca e se non ricordo male insieme ad Althea siamo stati il miglior team privato. Ovviamente negli anni la moto si è evoluta e quindi mi aspetto un’Aprilia con più sviluppo”.

L’ultima immagine che conserviamo di Giugliano in Superbike è stata quella in sella Honda. Come la definiresti?

È stata un’esperienza difficile – ha ricordato - la Fireblade è una moto valida, il problema è che mancava un supporto motoristico e quello alla fine faceva la differenza. Questo aspetto si è fatto molto sentire durante le gare”.

Come mai Giugliano non è stato confermato da Honda per il 2018?

Inizialmente c’era la possibilità, però alla fine la squadra ha scelto Gagne, al fianco di un pilota come Camier. Adesso la SP2 è più competitiva e sono felice, dato che nella crescita della moto penso ci siano anche le mie indicazioni”.

 Savadori ha detto più volte che l’Aprilia è una moto molto precisa.

“Io quello non lo posso dire, però mi fido delle parole di Lorenzo – ha detto il capitolono - se così fosse mi farebbe piacere, dato che sono un pilota che non tende a spigolare, cercando di invece lavorare molto sulla percorrenza. Venerdì vedremo quello che accadrà”.

Qual è l’obiettivo del fine settimana?

“A dir la verità non ne ho uno ben definito, voglio solo scendere in pista, cercando di dare il massimo di me stesso e regalando una gioia a Laverty. Tutto qua, penso solo a essere sereno ed entusiasta. In questi mesi mi sono sempre allenato e dal punto di vista fisico mi sento in forma”.

Fa strano però non vedere Giugliano al via di un Mondiale.

“Ovviamente dispiace, però a volte serve anche stare fermi, senza dover per forza rincorrere a tutti i costi una sella, perché poi il rischio è quello di fare un passo indietro, anziché avanti”.

Lo stai seguendo il Campionato?

Ad inizio stagione non mi andava di vederlo, poi ho deciso di seguirlo”.

Cosa ne pensi del regolamento?

“Dispiace molto per Rea, è evidente che la sua Kawasaki sia condizionata e i risultati sono evidenti – ha spiegato - con la limitazione dei giri motore devi stravolgere il lavoro sulla moto e Johnny sta faticando al momento. Dall’altra parte il pubblico può assistere a gare più combattute con vincitori diversi come accaduto”.

E il BSB lo segui?

“No, quello no. Rimango però informato sui risultati (sorride)”.

Ultima battuta: Aragon come la giudichi come pista?

“Molto bella, ci sono tante curve strette e veloci, sarà quindi interessante”.

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